Manifattura Eurozona dicembre 2024 in contrazione, un 2024 da dimenticare HCOB PMI Eurozona

Manifattura Eurozona dicembre 2024 in contrazione, un 2024 da dimenticare HCOB PMI Eurozona

Il settore manifatturiero dell'Eurozona ha chiuso il 2024 con un'ulteriore contrazione, secondo l'indagine HCOB PMI di dicembre. Questo segna un periodo di declino che dura da ben due anni e mezzo, con un'accelerazione della riduzione sia dei nuovi ordini che della produzione. L'attività di acquisto e le scorte di magazzino hanno subito forti tagli, e anche i livelli di occupazione nelle fabbriche hanno continuato a diminuire, anche se le aspettative di crescita, mostrano una leggera ripresa.

L’indice HCOB PMI, redatto da S&P Global, si è attestato a 45.1, in leggero calo rispetto al 45.2 di novembre, toccando i minimi degli ultimi tre mesi.



Questo valore si posiziona per il trentesimo mese consecutivo sotto la soglia di 50.0, indicando una continua contrazione delle condizioni operative nel settore manifatturiero dell'area euro. Mentre i prezzi di fabbrica nell'eurozona sono rimasti stabili, per il quarto mese consecutivo si è registrata una diminuzione dei prezzi di vendita dei prodotti manifatturieri.

Le performance nei paesi dell’Eurozona sono state diverse. I paesi del sud, come Spagna e Grecia, hanno mostrato i miglioramenti più marcati, mentre le tre maggiori economie: Germania, Francia e Italia, hanno subito un ulteriore deterioramento. In particolare, la Francia ha visto il suo PMI manifatturiero scendere al livello più basso da maggio 2020. La domanda di beni manifatturieri è diminuita, e il calo degli ordini è stato particolarmente accentuato a livello nazionale, mentre le vendite ai clienti internazionali hanno subito un rallentamento. La produzione è calata al ritmo più rapido dall'ottobre 2023, con una riduzione del lavoro inevaso, evidenziando la difficoltà delle aziende nel mantenere i volumi di produzione.


L'occupazione nel settore manifatturiero dell'Eurozona è diminuita per oltre un anno e mezzo. Nonostante un leggero rallentamento della perdita di posti di lavoro, il calo rimane significativo. Anche l'attività di acquisto e le scorte di materie prime hanno subito un forte calo, con una riduzione delle scorte di dicembre tra le più consistenti dal 2009. I prezzi pagati dai produttori sono rimasti invariati per la prima volta da agosto 2024, tuttavia la mancanza di pressioni sui costi ha permesso alle imprese di diminuire i prezzi di vendita.

Le aziende intervistate hanno espresso un cauto ottimismo per i prossimi 12 mesi, anche se la fiducia delle imprese resta contenuta rispetto alla media storica. "I nuovi ordini sono diminuiti ancora di più, facendo svanire ogni speranza di una rapida ripresa," ha commentato il Dr. Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, sottolineando che le aziende stanno riducendo le scorte e tagliando posti di lavoro. Questo andamento, secondo l'esperto, potrebbe continuare nel nuovo anno, dato il clima di ristrutturazione aziendale.


In conclusione, il quadro generale del settore manifatturiero dell’Eurozona alla fine del 2024 mostra un persistente declino, con performance divergenti tra i vari paesi. Mentre Spagna e Grecia mostrano segnali di miglioramento, le tre maggiori economie del blocco, Germania, Francia e Italia, sono ancora in difficoltà. Questo scenario non promette un'immediata inversione di tendenza, con un contesto di lavoro e magazzino in contrazione e prezzi di vendita in calo.

Ecco la classifica PMI manifatturiero per paese di dicembre:

  1. Spagna 53.3 (massimo in 2 mesi)
  2. Grecia 53.2 (massimo in 5 mesi)
  3. Irlanda 49.1 (minimo in 6 mesi)
  4. Paesi Bassi 48.6 (massimo in 5 mesi)
  5. Italia 46.2 (massimo in 2 mesi)

In coda alla classifica, troviamo:

  1. Austria 43.3 (minimo in 2 mesi)
  2. Germania 42.5 (minimo in 3 mesi)
  3. Francia 41.9 (minimo in 55 mesi)

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