Trasformazione digitale in Italia: luci e ombre nel panorama europeoTrasformazione digitale in Italia: luci e ombre nel panorama europeo


L'Italia si trova in una posizione ambivalente nel contesto europeo della trasformazione digitale, mostrando punti di forza e debolezze significative. Il Rapporto 2024 dell'Osservatorio sulla Trasformazione Digitale dell'Italia, realizzato da TEHA Group, controllata da The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Fondazione IBM Italia, fotografa una realtà complessa, evidenziando le sfide e le opportunità per il futuro del Paese.



Un'Italia digitale: tra successi e criticità

L'Italia, pur presentando alcune lacune in termini di competenze digitali di base nella popolazione e una scarsa presenza femminile nel settore digitale, si distingue per il primato europeo nei progetti di AI nella Pubblica Amministrazione e per gli ingenti investimenti destinati alla transizione digitale attraverso il PNRR. Il Rapporto, basato su un'analisi di 33 indicatori chiave, offre una panoramica completa dello stato della digitalizzazione nel Paese, confrontando l'Italia con gli altri Paesi europei in tre ambiti principali: cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. Come ha sottolineato Lorenzo Tavazzi di TEHA Group, il Tableau de Bord sviluppato per la ricerca permette di identificare non solo i punti di forza, ma anche le aree di intervento prioritarie per migliorare la competitività del sistema-Paese.


È, infatti, necessario un coordinamento centrale più efficace e una visione unitaria nella gestione dei progetti di digitalizzazione della PA. Alessandra Santacroce di Fondazione IBM Italia ha ribadito l'importanza di proseguire con impegno per colmare il divario digitale e promuovere un'innovazione sostenibile, sfruttando l'opportunità per ridisegnare modelli organizzativi e di governance.

Cittadini, imprese e PA: un'analisi comparativa

L'analisi condotta dal Rapporto evidenzia la posizione dell'Italia rispetto agli altri Paesi europei nei tre ambiti chiave. Per quanto riguarda i cittadini, l'Italia si colloca al 23° posto in Europa per competenze digitali, con solo il 22% della popolazione in possesso di competenze avanzate. Sul fronte delle imprese, solo il 28% ha raggiunto un elevato livello di intensità digitale, indicando la necessità di una maggiore integrazione tecnologica.


Infine, nel settore della Pubblica Amministrazione, sebbene i servizi digitali siano in miglioramento, solo il 68,5% degli italiani interagisce online con la PA, un dato inferiore alla media europea. Eppure, l'Italia primeggia in Europa per numero di progetti di AI implementati nella PA. Un paradosso, ma non è tutto! Insomma, un quadro complesso che richiede interventi mirati.

Sfide e opportunità per l'Italia digitale

Il Rapporto individua alcune sfide cruciali, tra cui il rischio di frammentazione delle politiche a livello europeo e la necessità di trovare un equilibrio tra autoregolamentazione e regolamentazione rigida. Per affrontare queste sfide, l'Osservatorio propone tre priorità strategiche: valorizzare etica, inclusione e collaborazione, promuovere un approccio multidisciplinare alla formazione digitale e facilitare l'interoperabilità dei dati e una regolamentazione pro-innovazione.

Un focus particolare è posto sulla formazione, con la proposta di introdurre corsi obbligatori sull'AI e sulla digitalizzazione nei curricula universitari. Si sottolinea inoltre l'importanza di attrarre talenti digitali dall'estero e di promuovere la condivisione sicura dei dati tra enti pubblici, ad esempio incentivando sandbox regolamentari.


Trasformazione digitale in Italia: luci e ombre nel panorama europeo
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