L'export verso i paesi extra Ue27 frena ad ottobre, mentre l'import registra un lieve aumento. Il saldo commerciale resta comunque positivo, grazie soprattutto all'avanzo nei prodotti non energetici.
Secondo i dati Istat sul commercio estero, le esportazioni verso i paesi extra Ue27 hanno subito una flessione del 3,5% a ottobre rispetto a settembre. Questo calo ha interessato quasi tutti i settori, dai beni strumentali all'energia, con l'unica eccezione dei beni di consumo durevoli, che hanno segnato un +8,6%.
Contemporaneamente, le importazioni sono aumentate dell'1,1%, trainate soprattutto dall'energia (+8,0%) e dai beni strumentali (+2,5%). Un dato, questo, che riflette la complessa dinamica del mercato globale, influenzato da vari fattori geopolitici ed economici.
Nonostante il calo dell'export, il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 rimane positivo, attestandosi a +5.709 milioni di euro. Un risultato trainato dall'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, pari a 10.271 milioni, che compensa il deficit energetico (-4.562 milioni), comunque in miglioramento rispetto all'anno precedente. È importante sottolineare come la performance positiva del saldo commerciale sia un elemento chiave per la stabilità economica del paese. Forse, in un contesto diverso, la situazione sarebbe potuta essere interpretata in modo più ottimistico, ma le attuali incertezze globali invitano alla cautela.
Dal lato dell'import, si registrano diminuzioni dagli Stati Uniti, Cina e Regno Unito, mentre crescono gli acquisti da paesi MERCOSUR e India. La crescita dell'export verso alcuni mercati emergenti rappresenta un segnale positivo, ma la debolezza delle esportazioni verso partner strategici come gli Stati Uniti richiede un'attenta valutazione.