Eurozona: a novembre inflazione annuale al 2,3%. In Italia all'1,9%

Eurozona: a novembre inflazione annuale al 2,3%. In Italia all'1,9%

Secondo una stima flash di Eurostat, a novembre 2024 l'inflazione annuale nell'eurozona dovrebbe attestarsi al 2,3%, in aumento rispetto al 2,0% di ottobre. Considerando le principali componenti dell'inflazione nell'area dell'euro, si prevede che i servizi registreranno il tasso annuo più elevato a novembre (3,9%, rispetto al 4,0% di ottobre), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (2,8%, rispetto al 2,9% di ottobre), beni industriali non energetici (0,7%, rispetto allo 0,5% di ottobre) ed energia (-1,9%, rispetto al -4,6% di ottobre). L'Italia ha fatto registrare un 1,9%, la Germania un 2,4% e la Francia un 1,7%. Ma passiamo al nostro Paese.

Secondo quanto comunicato dall'Istat, a novembre secondo le stime preliminari l'inflazione mensile italiana sale a +1,4%, seppure in un quadro di complessiva stabilità dei prezzi sul piano congiunturale.



Le dinamiche inflazionistiche si concentrano in alcuni settori. Si acuiscono le tensioni sui prezzi dei Beni alimentari, che registrano una netta accelerazione della loro crescita su base annua, e dei Beni energetici, la cui spinta deflazionistica risulta fortemente ridimensionata. In accelerazione tendenziale sono anche i prezzi dei Servizi dei trasporti. A novembre, il tasso di crescita dei prezzi del "carrello della spesa" sale a +2,6% mentre l'inflazione di fondo si attesta a +1,9%.

Entrando più in profondità nei dati, la risalita del tasso d'inflazione risente in primo luogo dell'accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,9% a +7,5%) e dell'attenuarsi della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -10,2% a -6,6%). Un sostegno all'inflazione deriva inoltre dall'andamento dei prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,7% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,4% a +4,1%), dei Beni durevoli (da -1,4% a -0,8%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,0% a +3,5%), dei Beni non durevoli (da +0,9% a +1,3%) e, in misura minore, di quelli dei Servizi relativi all'abitazione (da +2,3% a +2,5%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +1,0% a +1,2%).




Nel mese di novembre l'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera (da +1,8% a +1,9%), come anche quella al netto dei soli beni energetici (da +1,9% a +2,2%).

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra un'inversione di tendenza portandosi su valori positivi (da -0,5% a +0,4%) e quella dei servizi accelera lievemente (da +2,7% a +2,8%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce quindi, portandosi a +2,4 punti percentuali (dai +3,2 di ottobre).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano su base tendenziale (da +2,0% a +2,6%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +1,0% a +1,8%).

La stabilità sul piano congiunturale dell'indice generale riflette le dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi Beni energetici regolamentati (+2,7%), dei Beni alimentari non lavorati (+1,5%) e lavorati (+0,8%) e dei Servizi relativi all'abitazione (+0,3%); dall'altra, la diminuzione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,2%).




L'inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l'indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.

In base alle stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione nulla su base mensile e una del +1,6% su base annua (in accelerazione da +1,0% di ottobre).

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