Nonostante la situazione geopolitica oggettivamente complicata, tiene la nostra bilancia dei pagamenti, che rimane in attivo. Questo è un fattore che rende stabile la nostra economia agli occhi dei mercati e che assicura credibilità al Paese e al suo debito pubblico, cosa che non avviene, per esempio, se prendiamo in considerazione la Francia.
A ottobre infatti, assistiamo ad una riduzione congiunturale dell’export verso i Paesi extra Ue27, spiegata principalmente dalla contrazione delle vendite di beni strumentali, è condizionata da operazioni di elevato impatto (cantieristica navale), registrate a settembre 2024; al netto di queste, si stima una riduzione più contenuta, pari a -1,6%.
Su base annua, la flessione dell’export è dovuta alle minori esportazioni di beni strumentali ed energia. L’import aumenta su base mensile per effetto soprattutto dei maggiori acquisti di energia e beni strumentali; la sua flessione tendenziale è quasi totalmente spiegata dai minori acquisti di energia.
Nei primi dieci mesi del 2024, la dinamica dell’export verso i Paesi extra Ue è moderatamente positiva (+0,8%). Nello stesso periodo, l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue raggiunge i 51,1 miliardi di euro (era +31,4 miliardi nei primi dieci mesi 2023). Ma entriamo più in profondità nei dati.
Secondo quanto comunicato dall’Istat, a ottobre 2024 si stima, per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27, una riduzione congiunturale per le esportazioni (-3,5%) e un aumento per le importazioni (+1,1%).
Crescono le vendite verso Turchia (+33,0%), paesi ASEAN (+15,0%), paesi MERCOSUR (+12,2%) e Regno Unito (+8,7%).
Le importazioni dai paesi OPEC (-33,9%) registrano un’ampia contrazione tendenziale; diminuiscono anche gli acquisti da Regno Unito (-4,4%), Stati Uniti (-3,2%) e Cina (-2,1%). Per contro, aumentano le importazioni dagli altri principali paesi partner extra Ue27, con gli incrementi tendenziali più ampi per paesi MERCOSUR (+21,9%) e India (+11,2%).