Tassi in discesa: come cambia lo scenario per investimenti e consumi
Tassi in discesa: come cambia lo scenario per investimenti e consumi


Il recente Simposio di Jackson Hole ha segnato un punto di svolta nella politica monetaria globale. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha aperto la strada al primo taglio dei tassi, previsto per il 18 settembre, con la frase 'È giunto il momento'. Questo cambio di rotta porterà i tassi USA a scendere dal picco attuale del 5,25-5,5%, dove sono rimasti per oltre un anno. Il mercato si aspetta tre tagli entro la fine del 2023.



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In Europa, la Banca Centrale Europea ha già iniziato l'allentamento monetario a giugno e si prevede un secondo intervento il 12 settembre. Tuttavia, l'approccio della BCE sembra essere più cauto, come evidenziato dalle parole del capo economista Philip Lane: 'L'orientamento monetario dovrà rimanere restrittivo per tutto il tempo necessario a guidare il processo di disinflazione'.

L'allentamento della politica monetaria ha effetti positivi sull'economia reale, rendendo il denaro più accessibile. Per le imprese, questo si traduce in costi di finanziamento inferiori e potenziali maggiori investimenti. I consumatori beneficiano di prestiti più convenienti per l'acquisto di beni durevoli come case e auto, mentre chi ha un mutuo a tasso variabile vedrà diminuire le rate mensili.

Nel settore dei mutui, i dati dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) mostrano già una discesa dei tassi sui nuovi prestiti, passati dal 4,42% di fine 2023 al 3,56% di giugno. Questa tendenza potrebbe accelerare le richieste di surroga, con molti mutuatari che potrebbero optare per un tasso fisso, attualmente più conveniente.

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Per quanto riguarda i prestiti alle famiglie, nonostante una contrazione dello 0,9% annuo a giugno secondo Bankitalia, si inizia a osservare una ripresa della propensione al consumo. L'Osservatorio Findomestic di luglio riporta un aumento del 4,1% nelle intenzioni d'acquisto, con i settori dell'auto usata e dell'efficientamento energetico domestico in prima linea.

Le imprese vedranno un miglioramento nelle condizioni di accesso al credito. S&P Global Ratings prevede una riduzione del tasso di insolvenza delle aziende europee con rating speculativo dal 4,7% al 4,25%. Lino Stoppani, presidente di Fipe, definisce i tagli dei tassi come una 'manna dal cielo' per il settore della ristorazione.

Nel mercato azionario, i tagli dei tassi sono generalmente visti come un fattore positivo. Storicamente, nei 22 grandi cicli di taglio dei tassi da parte della Fed dal 1928 ad oggi, le azioni hanno sovraperformato le obbligazioni, con un rendimento reale medio dell'11% per l'indice S&P 500 nei 12 mesi successivi al primo taglio.

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Per le obbligazioni, il rapporto con i tassi d'interesse è inversamente proporzionale: quando i tassi scendono, i prezzi dei bond salgono. Questo scenario potrebbe spingere gli investitori verso scadenze più lunghe alla ricerca di rendimenti interessanti.

Infine, l'impatto sulle materie prime è complesso. Un dollaro più debole potrebbe renderle più economiche per gli acquirenti internazionali, mentre una crescita economica stimolata dai tagli dei tassi potrebbe aumentarne la domanda, soprattutto per materiali come rame, nichel e zinco. L'oro, che già viaggia sui massimi storici con un progresso di oltre il 20% da inizio anno, potrebbe trovare ulteriore sostegno in questo scenario.

Il calo dei tassi d'interesse rappresenta quindi un cambiamento significativo nel panorama economico e finanziario globale. Mentre offre opportunità in termini di crescita economica e investimenti, richiede anche una attenta valutazione dei rischi e delle strategie da parte di investitori, imprese e consumatori.

Per le famiglie, la prospettiva di tassi più bassi potrebbe tradursi in un aumento del potere d'acquisto, soprattutto per chi ha mutui a tasso variabile o sta considerando nuovi finanziamenti. Questo potrebbe stimolare i consumi in settori chiave dell'economia, come evidenziato dalle parole di Stoppani riguardo al settore della ristorazione: 'Con tassi più bassi le famiglie avranno rate di mutuo più leggere e un potere d'acquisto potenzialmente maggiore, il che si tradurrà in maggiori spese per pranzi e cene fuori'.



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Nel settore dei prestiti personali, si osserva una tendenza interessante legata alla Generazione Z (18-28 anni), che mostra una maggiore propensione al ricorso al credito rispetto alle generazioni precedenti. Questo potrebbe portare a una crescita del segmento dei prestiti finalizzati, che nella prima metà dell'anno ha già registrato un aumento del 14,36% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Per gli investitori, il nuovo scenario richiede una rimodulazione delle strategie. Mentre le azioni potrebbero beneficiare del contesto di tassi in discesa, è importante considerare le differenze settoriali. Utility e farmaceutici tendono a performare meglio in queste fasi, mentre il settore tecnologico potrebbe incontrare alcune difficoltà.

Nel mercato obbligazionario, la sfida sarà trovare il giusto equilibrio tra rendimento e rischio. Con i rendimenti dei nuovi titoli destinati a diminuire, gli investitori potrebbero essere spinti verso scadenze più lunghe o verso obbligazioni societarie, a seconda delle prospettive economiche.

Le imprese, oltre a beneficiare di costi di finanziamento più bassi, potrebbero vedere un aumento della domanda dei loro prodotti e servizi, stimolata dal maggior potere d'acquisto dei consumatori. Questo potrebbe tradursi in maggiori investimenti e potenzialmente in una crescita degli utili e dei dividendi per le aziende quotate.



È importante sottolineare che, nonostante le prospettive generalmente positive, permangono elementi di incertezza. L'evoluzione del quadro economico globale, le tensioni geopolitiche e l'andamento dell'inflazione sono fattori che potrebbero influenzare le decisioni future delle banche centrali e, di conseguenza, l'impatto effettivo dei tagli dei tassi sull'economia reale e sui mercati finanziari.

In conclusione, il nuovo scenario di tassi in discesa apre opportunità significative ma richiede anche una attenta valutazione dei rischi e una strategia ben ponderata da parte di tutti gli attori economici, dalle famiglie alle imprese, dagli investitori ai policy maker.

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