Istat, industria: a novembre fatturato -2% e ordinativi -1,3% su mese
Istat, industria: a novembre fatturato -2% e ordinativi -1,3% su mese


C’era da attenderselo. Con il folle caleidoscopio di zone rosse, gialle e arancioni partito a novembre, non potevano non esserci ripercussioni sull’industria, oltre che sui consumi. Chiudere nuovamente le attività commerciali non può certo portare ad un recupero delle attività industriali. E infatti l’Istat lo rileva puntualmente, e non deve certo stupire. I dati non migliorano per decreto e l’industria soffre.



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A novembre l’indice di fatturato segna una flessione congiunturale, tornando sostanzialmente ai livelli di settembre. Un analogo risultato si registra per i mercati interno e, in misura minore, estero. Sul risultato complessivo ha influito in modo particolare la performance negativa del settore dell’energia.
Con riferimento ai principali raggruppamenti di industrie, si rilevano variazioni negative per tutti i settori ad eccezione di quello dei beni intermedi, sia su base mensile, per gli indici destagionalizzati, sia su base annuale, per gli indici corretti per gli effetti di calendario. Ma passiamo ai dati.
Secondo quanto comunicato dall’Istat, a novembre si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca del 2,0% rispetto al mese precedente e aumenti del 3,8% nella media del trimestre settembre-novembre rispetto al trimestre luglio-agosto.
Anche gli ordinativi destagionalizzati registrano a novembre un calo su base mensile e un incremento su base trimestrale; in particolare la riduzione rispetto a ottobre si attesta all’1,3%, mentre l’incremento della media degli ultimi tre mesi rispetto ai tre mesi precedenti è pari al 5,1%.

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La dinamica congiunturale del fatturato riflette un calo del 2,5% per il mercato interno e una flessione dell’1,0% per quello estero. Per gli ordinativi, invece, la diminuzione è sintesi di una contrazione delle commesse provenienti dal mercato interno (-3,8%) e di una crescita di quelle provenienti dall’estero (+2,5%).
Con riferimento agli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie, a novembre solo i beni intermedi segnano un aumento congiunturale dello 0,8%; i beni strumentali e i beni di consumo registrano un calo di entità pressochè analoga (-2,5% i primi e -2,6% i secondi); l’energia continua a contrarsi in maniera significativa (-14,2%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di novembre 2019), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 4,6%, con cali di ampiezza simile per i due mercati: -4,5% quello interno e -4,9% quello estero.
Con riferimento al comparto manifatturiero, le altre industrie manifatturiere e la metallurgia registrano la crescita tendenziale più rilevante (+4,8% le prime e +4,5% la seconda), mentre l’industria tessile e dell’abbigliamento e il settore della raffinazione del petrolio continuano a segnare le peggiori performance (-21,7% e -39,2% rispettivamente).

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In termini tendenziali l’indice grezzo degli ordinativi aumenta del 5,3%, con risultati positivi su entrambi i mercati (+3,4% quello interno e +7,9% quello estero). La maggiore crescita tendenziale si registra nel settore dei computer e dell’elettronica (+38,5%) e nel comparto dei mezzi di trasporto (+22,6%), mentre i risultati peggiori si rilevano per i macchinari e le attrezzature (-5,3%) e nell’industria industria tessile e dell’abbigliamento (-13,1%).

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