Eurozona: a gennaio produzione industriale in aumento dello 0,7% su mese e +0,9% su anno

Secondo quanto comunicato dall’Eurostat, a gennaio 2023 la produzione industriale destagionalizzata è aumentata dello 0,7% nell'eurozona e dello 0,3% nell'UE, rispetto a dicembre 2022. A dicembre 2022 la produzione industriale era diminuita dell'1,3% nell'area dell'euro e dello 0,6% nell'UE. a gennaio 2023 rispetto al gennaio 2022, la produzione industriale è aumentata dello 0,9% nell'area dell'euro e dell'1,0% nell'UE.

Confronto mensile per principale raggruppamento industriale e per Stato membro

Nell'eurozona a gennaio 2023, rispetto a dicembre 2022, la produzione di “beni intermedi” è cresciuta dell'1,5%, mentre la produzione di “beni strumentali” è diminuita dello 0,2%, i “beni di consumo durevoli” dello 0,7%, l'energia dello 0,8% e i “beni di consumo non durevoli” del 2,1%.
Nell'UE la produzione di “beni intermedi” è cresciuta dell'1,1%, l'energia è rimasta stabile, mentre la produzione di “beni strumentali” è diminuita dello 0,2%, i “beni di consumo durevoli” dello 0,9% e i “beni di consumo non durevoli” del 3,2%.
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, gli aumenti mensili più elevati sono stati registrati in Irlanda (+9,3%), Svezia (+5,0%) e Romania (+2,0%). Le diminuzioni maggiori sono state osservate in Danimarca (-7,1%), Ungheria (-5,0%) e Paesi Bassi (-4,3%). L’Italia ha fatto registrare un -0,7%, la Germania un +1,8% e la Francia un -1,9%.

Confronto annuale per principale gruppo industriale e per Stato membro

Nell'area dell'euro a gennaio 2023, rispetto a gennaio 2022, la produzione di “beni strumentali” è aumentata dell'8,2% e quella dei “beni di consumo non durevoli” del 3,2%, mentre la produzione di “beni di consumo durevoli” è diminuita dello 0,6%, quella dei “beni intermedi” del 5,3% e quella dell'energia del 7,6%.
Nell'UE, la produzione di “beni strumentali” è aumentata dell'8,3% e di “beni di consumo non durevoli” del 4,7%, mentre la produzione di “beni di consumo durevoli” è diminuita del 2,5%, i “beni intermedi” del 5,3% e l'energia del 7,1%.
Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, gli aumenti annuali più elevati sono stati registrati in Irlanda (+19,5%), Danimarca (+14,2%) e Malta (+12,4%). Le diminuzioni maggiori sono state osservate in Lituania (-12,0%), Lettonia (-9,8%) e Slovacchia (-8,6%). L’Italia ha fatto registrare un +1,4%, la Germania un -1,5% e la Francia un -2,5%.