L’economia europea non è affatto in buona salute. E il ridicolo taglio di 25 punti base della BCE non è certo ciò che serve alle imprese e alle famiglie per far riprendere le dinamiche fisiologiche di consumi interni e della domanda di prodotti. Se a questo aggiungiamo il calo di nuovi ordini dal resto del mondo, non si può evitare di considerare quanto le scelte di politica monetaria incidano pesantemente da ormai troppo tempo sul presente e il futuro delle aziende.
Infatti, secondo quanto comunicato da Eurostat, a luglio 2024, rispetto a giugno 2024, la produzione industriale destagionalizzata è diminuita dello 0,3% nell'area dell'euro e dello 0,1% nell'UE. A giugno 2024, la produzione industriale era rimasta invariata nell'area dell'euro ed era cresciuta dello 0,1% nell'UE.
Su base annua, a luglio 2024, rispetto a luglio 2023, la produzione industriale è diminuita del 2,2% nella zona euro e dell'1,7% nell'UE.
Nell’eurozona a luglio 2024, rispetto a giugno 2024, la produzione industriale ha visto un -1,3% per i “beni intermedi”, +0,3% per l'energia, -1,6% per i “beni strumentali”, -2,8% per i “beni di consumo durevoli”, +1,8% per i “beni di consumo non durevoli”.
Nell’UE la produzione industriale è diminuita dell'1,3% per i “beni intermedi”, aumentata dello 0,4% per l'energia, diminuita dell'1,7% per i “beni strumentali”, diminuita del 2,2% per i “beni di consumo durevoli”, ed è aumentata del 2,1% per i “beni di consumo non durevoli”.
Le maggiori diminuzioni mensili sono state registrate a Malta (-5,5%), Estonia (-4,8%) e Romania (-3,4%). Gli incrementi più elevati sono stati osservati in Irlanda (+9,2%), Croazia (+8,0%) e Belgio (+7,3%). L’Italia ha fatto registrare un -0,9%, la Germania un -3,0% e la Francia un -0,5%.
Nell’area dell’euro a luglio 2024, rispetto a luglio 2023, la produzione industriale è diminuita del 2,9% per i “beni intermedi”, aumentata dell'1,7% per l'energia, diminuita del 5,3% per i “beni strumentali”, diminuito del 4,4% per i “beni di consumo durevoli”, ed è aumentata del 2,2% per i “beni di consumo non durevoli”.
Nell’UE la produzione industriale è diminuita del 2,7% per i “beni intermedi”, aumentata del 2,3% per l'energia, diminuita del 5,4% per i “beni strumentali”, diminuita del 3,5% per i “beni di consumo durevoli”, ed è aumentata del 3,9% per i “beni di consumo non durevoli”.
Le maggiori diminuzioni annuali sono state registrate in Ungheria (-6,4%), Estonia (-5,8%) e Germania (-5,5%). Gli incrementi più elevati sono stati osservati in Danimarca (+19,8%), Grecia (+10,8%) e Finlandia (+6,4%). L’Italia ha fatto registrare un -3,3%, la Francia un -2,3% e la Spagna un -0,9%.