

Siamo di fronte a una situazione che mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro; l'ipotesi di ricollocare altrove tali volumi in tempi così stretti è semplicemente impraticabile. È chiaro che servirà un intervento straordinario da parte dell'UE per affrontare questa crisi imminente. Anche il comparto agroalimentare nel suo complesso si trova di fronte a una sfida enorme. Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare, ha sottolineato come ogni dazio nuoce al commercio, e l'applicazione di un'imposta del 30% supera ogni soglia di tollerabilità
- per le imprese. Questo scenario aumenta significativamente il rischio di un calo drastico delle esportazioni, aggravato anche dall'attuale svalutazione del dollaro. Le previsioni economiche precedenti, che stimavano danni per l'export italiano di circa 3,5 miliardi di euro con un dazio del 10% e di 12 miliardi con il 20%, sono ora completamente obsolete. Ci si chiede inoltre se verranno applicati ulteriori balzelli su specifiche categorie di merci, come acciaio e automobili.
La reazione da Bruxelles non si è fatta attendere. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea e diretta destinataria della missiva trumpiana, ha dichiarato con fermezza che l'imposizione di dazi così elevati sconvolgerebbe le principali catene di approvvigionamento transatlantiche, a scapito di imprese, consumatori e pazienti su entrambe le sponde dell'Atlantico. La Commissione si dichiara pronta a proseguire i lavori per raggiungere un accordo entro il 1° agosto, ma ha anche ribadito l'intenzione di adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi dell'UE, inclusa l'adozione di contromisure proporzionate, se necessario. Questa è una chiara indicazione di una possibile escalation. Anche in Italia, la politica ha reagito con un coro di voci. Palazzo Chigi ha espresso un'attenta vigilanza sullo sviluppo dei negoziati, supportando pienamente gli sforzi della Commissione Europea. La posizione del governo è chiara: innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell'Atlantico, specialmente nel contesto geopolitico attuale, non ha alcun senso.
Si confida nella buona volontà di tutti gli attori coinvolti per giungere a un accordo equo, in grado di rafforzare l'Occidente nel suo complesso. La priorità, viene specificato, è rimanere focalizzati sui negoziati, evitando polarizzazioni che renderebbero più complesso il raggiungimento di un'intesa. Le opposizioni, dal canto loro, hanno espresso posizioni nette:
- Stefano Patuanelli del Movimento 5 Stelle ha commentato con sarcastico riferimento al governo attuale. - Benedetto Della Vedova di +Europa ha sollecitato Bruxelles a reagire immediatamente. - Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra ha definito l'atteggiamento di Trump come da gangster, esortando l'Italia a tenere la schiena dritta. - La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha suggerito una reazione molto forte europea
- che dovrebbe mirare a colpire gli interessi delle grandi multinazionali delle Big tech americane, qualora i dazi non potessero essere evitati. Ha inoltre evidenziato la necessità di una maggiore serietà da parte del governo italiano, confrontando i suoi piani di sostegno con quelli di altri Paesi europei, come la Spagna.
La lettera inviata dal presidente Trump alla presidente Ursula von der Leyen è un documento

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