Miliardi di euro per il digitale: la BCE svela i costi e rassicura sulla stabilità delle banche europee

Miliardi di euro per il digitale: la BCE svela i costi e rassicura sulla stabilità delle banche europee

L'introduzione di un euro digitale rappresenta un impegno finanziario significativo per il settore bancario del continente. Recenti stime della Banca Centrale Europea (BCE) indicano che le banche europee dovranno sostenere costi compresi tra 4 e 5,77 miliardi di euro per la sua realizzazione. Questa cifra, diluita in un arco di quattro anni, si traduce in una spesa annuale che oscilla tra 1 e 1,44 miliardi di euro, un investimento considerevole per modernizzare il sistema dei pagamenti. È importante notare come queste previsioni della BCE tengano conto di possibili risparmi. Questi derivano da sinergie e dalla mutualizzazione, ovvero la condivisione di determinate spese tra più attori.



Tali cifre non sono una novità sorprendente; esse si allineano infatti alle valutazioni d'impatto proposte dalla Commissione Europea già nel 2023. Per avere un quadro più chiaro, basta pensare che sono paragonabili ai costi affrontati per implementare iniziative passate, come la Direttiva sui servizi di pagamento (PSD2). Restano, comunque, decisamente inferiori a quanto richiesto per la creazione dell'Area unica dei pagamenti in euro (SEPA), un'iniziativa di ben più ampia portata. I costi annuali previsti, distribuiti su quattro anni, rappresentano circa il 3,4% del budget IT che le banche europee più importanti stanziano ogni anno per l'aggiornamento delle loro infrastrutture tecnologiche. Questo dato emerge da un'analisi specifica, intitolata “A view on recent assessments of digital euro investment costs for the euro area banking sector”, pubblicata proprio dall'Eurotower. Essa conferma la coerenza e la plausibilità delle stime già formulate dalla Commissione Europea, che in passato aveva calcolato un impatto tra 2,8 e 5,4 miliardi di euro per le banche.


Un aspetto cruciale, e forse il più rassicurante, riguarda l'impatto sulla stabilità finanziaria. Una simulazione condotta dalla BCE ha evidenziato che l'arrivo dell'euro digitale, anche prevedendo un limite di detenzione ipotetico di 3.000 euro per ciascun cittadino, non genererebbe scossoni rilevanti per il sistema bancario e finanziario europeo. Questo significa che la BCE confida nella capacità del sistema di assorbire l'innovazione senza pericoli. La soglia massima di 3.000 euro per portafoglio digitale è una misura prudenziale attentamente studiata, pensata proprio per evitare fughe di capitali massicce dai depositi tradizionali verso la valuta digitale, preservando così la liquidità e la solvibilità delle istituzioni finanziarie.


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