Istat, produzione industriale: ad aprile con +1,8% su mese continua la ripresa
Istat, produzione industriale: ad aprile con +1,8% su mese continua la ripresa


Piano piano i dati mettono in luce tutti gli squilibri e le incongruenze, ad esser buoni, della costruzione di questa UE, basata su una locomotiva che può andare in crisi molto più facilmente di quanto faccia sembrare la narrativa. Nonostante tutto, l’Italia rischia di essere un vero campione di resilienza – pur con tutte le sue problematiche – rispetto ad altri Paesi europei. E i dati della produzione industriale lo indicano chiaramente. Giusto ieri la Germania ha fatto registrare un preoccupante -1% si base mensile, un calo inaspettato nelle dimensioni. Invece il nostro Paese rivela una performance di tutto rispetto, stante la situazione di moltissime aziende alle prese con la CIG e il blocco dei licenziamenti, oltre naturalmente alle difficoltà di una domanda interna che non solo non riparte, ma è in calo.   



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Eppure, nonostante tutto, l’Istat ci dice che ad aprile, col quinto mese consecutivo di crescita congiunturale, il livello dell’indice destagionalizzato della produzione industriale supera i livelli prepandemici di febbraio 2020. Tutti i principali settori di attività registrano incrementi su base mensile, tra cui spicca quello osservato per i beni strumentali.
In termini tendenziali, l’indice corretto per gli effetti di calendario registra fortissimi incrementi per quasi tutti i settori, dovuti ai livelli produttivi particolarmente bassi dell’aprile dello scorso anno, quando ebbero luogo le maggiori restrizioni all’attività produttiva per il contenimento dell’epidemia di COVID-19. Ma passiamo ai dati.
Secondo quanto comunicato dall’Istat, ad aprile 2021 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1,8% rispetto a marzo. Nella media del periodo febbraio-aprile il livello della produzione cresce dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali in tutti i raggruppamenti principali di industrie: variazioni positive caratterizzano, infatti, i beni strumentali (+3,1%), l’energia (+2,4%), i beni intermedi (+1,1%) e, in misura meno rilevante, i beni di consumo (+0,5%).

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Corretto per gli effetti di calendario, ad aprile 2021 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 79,5%, in ragione del dato eccezionalmente basso di aprile 2020, causa lockdown. Incrementi straordinariamente ampi caratterizzano pertanto tutti i comparti: l’aumento, meno pronunciato per l’energia (+14,2%), risulta elevatissimo per i beni strumentali (+119,5%), i beni intermedi (+98,1%) e quelli di consumo (+62,2%).
Tutti i principali settori di attività economica registrano aumenti su base tendenziale, ad esclusione della produzione di prodotti farmaceutici di base (-3,2%). La crescita più ampia caratterizza i settori delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+363,2%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+327,3%), delle altre industrie (+160,9%), della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+149,3%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+132,8%). 

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