
L'entusiasmo per i primi spiragli di un possibile accordo di pace tra Israele e Hamas non ha riscaldato i mercati finanziari del Vecchio Continente, che chiudono la giornata in tono decisamente debole. Anche oltreoceano Wall Street ha visto un rallentamento nel pomeriggio, dopo aver toccato nuovi record il giorno precedente. In questo panorama di generale cautela, Piazza Affari si è distinta negativamente, registrando un calo significativo. Il principale indice milanese ha chiuso la seduta in forte ribasso, perdendo l'1,59% e attestandosi a 42.7914 punti base. A trascinare verso il basso il listino è stata soprattutto la performance di un titolo di punta: le azioni di Ferrari hanno subito un crollo del 15,41%.


La caduta è iniziata questa mattina durante il capital market day dell'azienda di Maranello, e la delusione sembra essere legata al piano strategico presentato per il 2030. Nonostante la società abbia rivisto al rialzo le previsioni per il 2025, le nuove stime quinquennali, così viene osservato, appaiono "sotto le nostre previsioni al ribasso e riflettono un approccio molto prudente da parte del management". All'opposto, hanno vissuto una giornata effervescente i titoli legati al settore delle costruzioni e del cemento, spinti dalla prospettiva di un'ingente ricostruzione a Gaza. Nel resto d'Europa, la Borsa di Francoforte ha mostrato una maggiore resistenza, con una perdita minima dello 0,02%. A Parigi il calo è stato dello 0,23%, mentre la nazione attende di comprendere l'evoluzione della sua crisi politica interna. Hanno ceduto terreno anche Madrid (-0,83%), Amsterdam (-0,23%) e Londra (-0,5%).
Sul fronte statunitense, Wall Street ha registrato un calo frazionale.
Il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,41%, l'S&P 500 lo 0,42% e il Nasdaq Composite lo 0,44%. I mercati americani hanno oscillato nei giorni scorsi, influenzati dal dibattito sulla possibilità che il boom dell'AI possa rappresentare una bolla speculativa. Su questo tema, Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan, ha osservato in un'intervista come l'intelligenza artificiale sia un fenomeno "reale" che "porterà benefici", ma il cammino non sarà privo di ostacoli e "una parte del denaro investito andrà persa". Il manager ritiene inoltre che l'azionario americano corra un rischio elevato di crollo, una correzione che potrebbe verificarsi in un arco di tempo compreso tra sei mesi e due anni. "Se parliamo di probabilità", ha dichiarato Dimon, "io vedo una probabilità più alta di crollo del mercato rispetto a quello che pensano gli altri o che è prezzato dal mercato. Se il mercato vede una possibilità del 10%, io direi che siamo sul 30%".
Anche oggi gli investitori, in assenza di nuovi dati macroeconomici a causa dello shutdown in corso, hanno focalizzato la loro attenzione sulle prossime decisioni della Federal Reserve. Le minute dell'ultima riunione, pubblicate ieri, hanno rivelato che la banca centrale è propensa a considerare ulteriori tagli dei tassi, sebbene alcuni governatori abbiano espresso cautela riguardo all'inflazione. Il presidente Jerome Powell non ha fornito indicazioni in merito oggi, per cui l'attenzione si sposta sulle dichiarazioni dei membri del board. Nel comparto azionario, le compagnie aeree hanno mostrato tonicità, dopo che Delta Air Lines ha annunciato ricavi record per il terzo trimestre e migliorato il suo outlook. Sul mercato dei cambi, l'euro continua la sua discesa, trattando al momento sotto la soglia di 1,16 dollari. La moneta unica risente ancora della crisi politica di un peso massimo della regione come la Francia. Durante l'ultima riunione della BCE, i membri del consiglio direttivo si sono divisi: alcuni hanno visto i rischi sull'inflazione "orientati al ribasso nel medio termine", mentre altri li hanno considerati "orientati al rialzo".
Le previsioni esterne sull'inflazione per il 2026 e il 2027 sono, in generale, superiori alle ultime proiezioni della BCE. Gli hedge fund, comunque, stanno puntando sul dollaro. Tra le materie prime, l'oro continua a negoziare sopra i 4.000 dollari l'oncia, anche se i prezzi scendono dopo che lo spot gold ha toccato un nuovo record. I future del petrolio mostrano debolezza: il Brent cede lo 0,59%, attestandosi a 65,86 dollari al barile. A Piazza Affari, la regina del listino è stata Buzzi, che ha guadagnato il 5,06%. Nel settore del cemento, fuori dal paniere principale, si è distinta anche Cementir con un balzo del 9,96%. A sostenere le quotazioni è stata la prospettiva che la ricostruzione di Gaza possa generare profitti significativi. Telecom Italia si conferma in evidenza, salendo del 2,84% e tornando in luce dopo la pausa della vigilia. Buone le performance delle utility: Italgas (+1,25%), Terna (+0,97%) e A2A (+0,71%).
Tra i titoli petroliferi, che hanno mostrato andamenti contrastati, spicca Eni con un aumento dello 0,6%. I titoli bancari sono stati generalmente deboli, con l'eccezione di BPER Banca che ha guadagnato lo 0,97%. Tra i ribassi più marcati si osserva quello di UniCredit (-1,43%). Banco BPM ha perso lo 0,42%, ma resta al centro di numerose speculazioni giornalistiche come possibile protagonista della prossima fase del risiko bancario italiano, insieme a Monte dei Paschi di Siena (-0,67%). Sergio Ermotti, amministratore delegato di UBS, ha dichiarato al Sole 24 Ore che in Italia "c'è spazio per nuovi poli, e MPS ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo importante nella prossima fase". Tra i dossier aperti, quello di Piazza Meda potrebbe essere uno dei più rilevanti. Altre fonti di stampa indicano che Banco BPM desidera evitare un blocco governativo dell'operazione con Crédit Agricole, mentre altre ancora riportano una manifestazione di interesse per la Banca di Asti, di cui detiene già il 9,9%.
Anche il settore farmaceutico ha chiuso in rosso, con Recordati (-2,68%) e DiaSorin (-1,52%). Il comparto è stato animato oggi dalla notizia che Novo Nordisk (-1,25% a Copenaghen) acquisirà Akero Therapeutics (+16,60% al Nasdaq), una biotech statunitense specializzata in farmaci per malattie metaboliche ed epatiche legate all'obesità, per un valore massimo di 5,2 miliardi di dollari in contanti. Giornata di prese di profitto sui titoli milanesi del lusso: Moncler ha ceduto il 2%, mentre Brunello Cucinelli ha perso l'1,59%.

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