Sembra che sia Audi a voler cedere la maggioranza delle quote. Questa mossa viene interpretata come una strategia per reperire risorse finanziarie, cruciali per affrontare gli ingenti investimenti richiesti dalla transizione elettrica che sta ridisegnando il futuro della mobilità.
La notizia ha comprensibilmente generato apprensione tra gli oltre mille dipendenti Italdesign. I sindacati metalmeccanici, Fiom e Fim, hanno immediatamente convocato i lavoratori nel quartier generale di Moncalieri per discutere la situazione e fare il punto. L'obiettivo è prepararsi al meglio in vista di un incontro cruciale previsto per il 19 maggio, a cui parteciperà anche un delegato dell'Unione Industriali di Torino. C'è il timore che, di fronte alle difficoltà del settore, i grandi gruppi stranieri possano preferire sacrificare le aziende situate fuori dai confini nazionali.
La storia di Italdesign è ricca di successi. Sotto la guida del "designer del secolo", Giorgetto Giugiaro, ha dato vita a vetture che sono entrate nella leggenda:
- la prima generazione della Golf;
- l'Alfetta;
- l'Audi 80;
- la celebre DeLorean resa immortale dalla saga di "Ritorno al Futuro".
Negli anni, l'azienda ha saputo diversificare i suoi servizi, applicando il proprio know-how in settori come l'architettura, la mobilità sostenibile e l'ambito ferroviario, dimostrando una versatilità che va oltre il tradizionale mercato auto.
È interessante notare come, in questo contesto di potenziale cessione, i dati finanziari recenti dipingano un quadro di sostanziale salute per Italdesign. Secondo le cifre riportate, nel 2023 l'azienda ha raggiunto ricavi per 145 milioni di euro.
Gli attivi si attestano a ben 286 milioni di euro, con un utile netto che si aggira attorno ai 20 milioni. A testimonianza di un andamento positivo, a Natale 2023 i dipendenti hanno ricevuto un bonus di 600 euro. L'obiettivo a medio termine, inoltre, è ambizioso e mira a raggiungere i 300 milioni di fatturato.
Ora, lo sguardo è puntato sulle prossime settimane e sugli incontri in programma. Il futuro di un'eccellenza del design e dell'ingegneria italiana si deciderà in questo delicato frangente, tra la preoccupazione dei lavoratori e le dinamiche strategiche dei grandi gruppi internazionali.
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