Mercati asiatici in rialzo, dollaro frena: attesa per i colloqui USA Cina

Mercati asiatici in rialzo, dollaro frena: attesa per i colloqui USA Cina

La settimana si apre con una nota positiva sui mercati asiatici. Le azioni hanno mostrato un deciso rialzo. Questo slancio arriva dopo dati sul lavoro negli USA migliori del previsto e mentre l'attenzione globale si sposta su Londra, dove sono attesi importanti colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina.

L'indice più ampio di MSCI per l'area Asia-Pacifico, che non include il Giappone, ha segnato un aumento dello 0.7%. Anche la borsa di Tokyo, misurata dall'indice Nikkei, ha visto le sue quotazioni salire, con un guadagno dello 0.9%. Sul finire della scorsa settimana, Wall Street aveva già chiuso in netto rialzo.



Per contro, i segnali che arrivano dall'Europa, con i futures sul Euro Stoxx 50, e dagli USA, con gli e-minis dell'S&P 500, indicano una partenza debole per la settimana.

Questo cauto ottimismo iniziale viene parzialmente smorzato da tensioni interne negli Stati Uniti, in particolare a Los Angeles, dove la situazione ha richiesto l'intervento della Guardia Nazionale. Sul fronte valutario, il dollaro ha mostrato un ripiegamento. Contro lo yen, è sceso dello 0.3%, riducendo parte del guadagno del 0.9% registrato venerdì. L'euro si è apprezzato leggermente, salendo dello 0.2% rispetto al dollaro, arrivando a 1.1417 dollari. La sterlina è anch'essa in rialzo.

Il focus principale della settimana rimane però sugli incontri a Londra. I massimi rappresentanti commerciali di Washington e Pechino si siederanno al tavolo delle trattative. Si prevede che le discussioni verteranno principalmente sui minerali critici, un settore dove la Cina detiene una posizione dominante.


Questi colloqui fanno seguito a una recente e rara telefonata tra il presidente Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Segnali di progresso in questi dialoghi potrebbero offrire un nuovo slancio ai mercati all'inizio della settimana.

Anche se i dati sul lavoro USA sono stati positivi, segnali economici meno incoraggianti arrivano dalla Cina, suggerendo che le tensioni commerciali stanno lasciando un segno. L'export cinese ha rallentato a maggio, toccando il livello più basso degli ultimi tre mesi. Allo stesso tempo, la deflazione sui prezzi alla produzione ha peggiorato, raggiungendo il punto peggiore in due anni. Ciononostante, l'ottimismo legato ai potenziali sviluppi commerciali ha dato una spinta alle azioni cinesi. L'indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0.8%, superando quota 24.000 punti per la prima volta da marzo. Anche l'indice CSI300, che raggruppa le blue-chip cinesi, ha guadagnato lo 0.2%.

L'attenzione degli investitori si sposterà presto sui dati sull'inflazione negli Stati Uniti, attesi per mercoledì.


Questi dati saranno cruciali per le aspettative riguardo alle future decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse. La Fed è attualmente in un periodo di 'blackout' prima della sua riunione del 18 giugno.

Sembra esserci un equilibrio delicato sui mercati in questo momento. Da un lato, l'ottimismo sui commerci e la tenuta dell'economia USA offrono supporto. Ma, dall'altro, i rischi legati a possibili disordini sociali, come quelli visti in California, mantengono alta la prudenza. Nel frattempo, l'oro si mantiene stabile, quotato a 3.311,65 dollari l'oncia, dopo un calo della scorsa settimana. Anche il prezzo del petrolio USA è pressoché invariato, a 64.54 dollari al barile, dopo un significativo rialzo nei giorni scorsi.


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