I mercati: l'AI spinge ma i timori economici frenano il rally

I mercati: l'AI spinge ma i timori economici frenano il rally

I mercati finanziari globali mostrano segnali contrastanti. Giornate come quella appena trascorsa a Tokyo e Taipei avrebbero solitamente infuso un contagioso ottimismo, con le azioni tecnologiche che spingevano gli indici verso nuovi massimi storici. Questa volta, però, la reazione è stata differente: un rapido ripiegamento ha preso il sopravvento, suggerendo una sottostante prudenza. L'entusiasmo iniziale, che ha portato le piazze asiatiche a toccare vette mai viste, si è presto trasformato in una corsa alla monetizzazione dei profitti. Gli operatori hanno preferito assicurarsi i guadagni, navigando in un contesto che si conferma altamente incerto. Perfino in Corea del Sud, gli investitori hanno iniziato a vendere fin dall'apertura, approfittando del balzo del 2,8% che il KOSPI aveva registrato il giorno precedente, raggiungendo anch'esso un picco storico.



Anche a Wall Street, dove l'S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso in positivo, i futuri indicano ora un netto ribasso. La stessa sorte sembra toccare ai futuri dello STOXX 50 paneuropeo, anch'essi in territorio negativo.


Un senso di inquietudine si diffonde con la quasi totale assenza di dati economici cruciali dagli Stati Uniti, bloccati dalla paralisi governativa. In questo scenario, le posizioni divergenti espresse dai funzionari della Federal Reserve in merito alla direzione futura della politica monetaria creano ulteriore incertezza. Gli operatori sono costretti a dare un peso significativo alle indagini private, che raramente offrono un quadro roseo.


Un esempio lampante è l'ultima indagine dell'Institute for Supply Management, pubblicata lunedì. I resoconti dei produttori dipingono un quadro desolante per il settore manifatturiero, un comparto che l'amministrazione dell'ex Presidente Donald Trump sperava di rilanciare con i suoi dazi. Non si avranno nemmeno i dati sulle offerte di lavoro JOLTS, un indicatore attentamente monitorato dalla Federal Reserve, che sarebbero dovuti uscire martedì.


Gli investitori dovranno invece attendere il rapporto sui libri paga ADP, previsto per mercoledì, per avere un quadro più chiaro.


Attualmente, l'atteggiamento dei trader sembra orientato a ridimensionare le aspettative di un taglio dei tassi di interesse a dicembre. Questa prospettiva ha spinto il dollaro a toccare massimi di diversi mesi sia contro lo yen sia contro l'euro. Una mossa che riflette una percezione di maggiore stabilità, o fiducia, nella valuta statunitense rispetto ad altre major.


A complicare ulteriormente il quadro c'è la notizia dal mondo della tecnologia che, pur avendo sostenuto Wall Street lunedì, al tempo stesso ha evidenziato le criticità legate alla concentrazione del fervore attorno all'AI. Ci riferiamo all'accordo da 38 miliardi di dollari tra Amazon e OpenAI, l'azienda creatrice di ChatGPT, per servizi di cloud. Questo accordo sottolinea come il ciclo dell'intelligenza artificiale sia ancora fortemente concentrato in un ecosistema ristretto di grandi attori.



A gettare ulteriore ombra sul settore è l'incostanza delle dichiarazioni politiche, in particolare quelle dell'ex Presidente Donald Trump. Le sue recenti affermazioni sui chip avanzati di Nvidia confondono il mercato. Ha dichiarato che questi chip non saranno disponibili al di fuori degli Stati Uniti, estendendo il divieto non solo alla Cina ma ad altri paesi. Nondimeno, la scorsa settimana aveva apparentemente garantito l'accesso ai medesimi chip a politici e leader aziendali della Corea del Sud, lasciandoli probabilmente perplessi. Questa politica incerta rappresenta una pessima notizia anche per Nvidia. Il suo amministratore delegato, Jensen Huang, ha sottolineato l'importanza vitale del mercato cinese per finanziare la ricerca e sviluppo con sede negli Stati Uniti.


In questo scenario, l'entusiasmo per le azioni tecnologiche e l'avanzamento dell'AI si scontrano con una complessa rete di fattori macroeconomici e politici. L'incertezza regna sovrana, invitando alla prudenza in un momento in cui i mercati cercano una direzione chiara, ma trovano solo una strada tortuosa e piena di ostacoli.



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