La minaccia dei dazi e il rimbalzo dei mercati: la giornata di Borsa di oggi

La minaccia dei dazi e il rimbalzo dei mercati: la giornata di Borsa di oggi


La decisione del presidente Donald Trump di imporre nuovi dazi su Canada, Messico e Cina ha scosso i mercati finanziari globali. Dopo l’annuncio di dazi del 25% su Canada e Messico e del 10% sulla Cina, le borse hanno subito forti cali. Il Dow Jones ha perso lo 0,2%, l'S&P 500 lo 0,6% e il Nasdaq lo 0,9%. Anche le borse europee hanno risentito della notizia, con Milano in calo dello 0,69%, Francoforte dell'1,3%, Londra dell'1,03%, Parigi dell'1,2% e Amsterdam dello 0,62%.


Madrid ha registrato il calo maggiore, con un -1,34%. Una parziale retromarcia del presidente americano, almeno per il Messico, ha però attenuato le perdite. Secondo la presidente messicana Claudia Sheinbaum, le tariffe saranno rinviate di un mese. La Casa Bianca ha confermato questa notizia, riaccendendo la speranza di una soluzione negoziata. Il settore automobilistico è stato particolarmente colpito, a causa della forte integrazione produttiva tra i paesi del NAFTA (Usa, Messico e Canada). Stellantis, ad esempio, ha registrato un crollo del 4,52% a Piazza Affari. Gli analisti di Intesa Sanpaolo stimano che circa il 37% dei ricavi totali del gruppo negli Usa provenga da importazioni dal Messico e dal Canada.


Anche Pirelli ha subito perdite (-3,37%). L'aumento dell'avversione al rischio ha influenzato negativamente anche le criptovalute. Al contrario, il dollaro e l'oro hanno registrato un aumento. Il prezzo dell'oro ha superato i 1823 dollari l'oncia. Il prezzo del petrolio è rimasto pressoché invariato, mentre il gas ad Amsterdam è stato scambiato a 53,750 euro al MWh. L'euro, dopo essere sceso sotto 1,03 dollari, si è stabilizzato intorno a quella soglia, registrando una perdita di circa mezzo punto percentuale. I dati macroeconomici non hanno contribuito a migliorare il clima di incertezza. L'inflazione nell'Eurozona è salita al 2,5% a gennaio, rispetto al 2,4% di dicembre. In Italia, l'inflazione è aumentata all'1,7%. Il PMI manifatturiero europeo è cresciuto timidamente a 46,6 punti, mentre negli Usa è salito a 50,9 punti, segnando una crescita inaspettata.


A Piazza Affari, oltre alle perdite nel settore automobilistico, si sono registrate performance contrastanti. Tim e MPS hanno registrato guadagni, mentre Saipem (-3,42%), STM (-3,05%), Nexi (-2,76%) e Interpump (-2,45%) hanno chiuso in rosso. Il settore bancario ha mostrato una certa vitalità, con MPS in rialzo dell'1,42%, alimentato anche dalla notizia della partecipazione di Unicredit (4,1%) in Generali. Lo spread tra BTP e Bund è salito a 111 punti base.


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