
Le tensioni sul mercato energetico riguardano il settore regolamentato, che incide per sette decimi di punto sul totale dei consumi. Anche in questo caso, però, l'impatto sulle aspettative dei consumatori è un fattore da monitorare attentamente. Gli aumenti di prezzo di gennaio, pur moderati, non alterano le previsioni di Confcommercio per il 2025, che rimangono ben al di sotto di qualsiasi livello critico. Tuttavia, il ricordo della recente fase di elevata inflazione alimenta timori nelle famiglie, e queste paure non sembrano ancora del tutto dissipate. Queste le considerazioni dell'Ufficio Studi di Confcommercio in relazione ai dati Istat sull'inflazione di gennaio. I dati Istat, infatti, hanno rivelato un'inflazione dell'1,5%, con un'inflazione di fondo inferiore al 2%.
Questo dato, seppur in lieve aumento rispetto ai mesi precedenti, rimane nettamente al di sotto della media dell'area euro.
L'aumento dei prezzi degli alimentari è il principale responsabile di questa crescita, mentre le tensioni energetiche si concentrano sul mercato regolamentato. Nonostante ciò, le previsioni a lungo termine di Confcommercio per il 2025 non subiscono modifiche.

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