Crisi nel manifatturiero italiano: un inizio d'anno preoccupante dell'indice HCOB PMI

Crisi nel manifatturiero italiano: un inizio d'anno preoccupante dell'indice HCOB PMI


A gennaio 2025, il settore manifatturiero italiano ha continuato a contrarsi, mostrando segnali di debolezza persistenti. L'Indice HCOB PMI, a 46.3, è rimasto pressoché invariato rispetto a dicembre (46.2), segnando il decimo mese consecutivo di peggioramento. Questo dato, un indice composito che misura la performance del settore considerando nuovi ordini, produzione, occupazione e altri fattori, dipinge un quadro poco incoraggiante per l'economia italiana.

Ordini in picchiata, produzione in calo

La causa principale della crisi è il forte calo degli ordini, sia sul mercato interno che estero.


Le aziende hanno reagito riducendo la produzione per il decimo mese consecutivo, sebbene il ritmo di contrazione sia leggermente diminuito rispetto ai mesi precedenti. Il settore dei beni intermedi e di investimento ha subito forti contrazioni, mentre quello dei beni di consumo ha mostrato un lieve miglioramento. "Le condizioni operative rimangono desolanti," ha commentato Jonas Feldhusen, Junior Economist della Hamburg Commercial Bank AG.

Prezzi in discesa, costi in aumento

Nonostante l'aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti, le aziende italiane continuano a ridurre i prezzi di vendita per il quinto mese consecutivo, tentando di stimolare la domanda e mantenere la competitività. Questa strategia, però, erode i margini di profitto già ridotti. "I prezzi di vendita continuano a ridursi, riflettendo la debole domanda," ha spiegato Feldhusen.


Occupazione sotto pressione

Anche l'occupazione nel settore manifatturiero è in calo, con riduzione del personale dovuta principalmente alla mancata riconferma di contratti in scadenza. La diminuzione è stata meno marcata rispetto ai mesi precedenti, ma la situazione rimane critica. Tuttavia, le aziende mostrano un maggiore ottimismo per il futuro, alimentato dalla speranza di una maggiore stabilità politica internazionale e dall'acquisizione di nuovi clienti.

Prospettive incerte

Il rallentamento della domanda ha portato a una riduzione degli acquisti di materie prime, con le aziende che utilizzano le scorte esistenti. La Germania e la Francia, principali partner commerciali dell'Italia, stanno attraversando periodi di incertezza politica, mettendo ulteriormente sotto pressione le esportazioni italiane. La prospettiva di nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti, secondo mercato di destinazione per le esportazioni italiane (10.


7% del totale nel 2023), aggrava ulteriormente la situazione. L'incertezza sui dazi statunitensi rappresenta un'ulteriore pesante incognita per il futuro del settore.


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