Versione stampabile dell'articolo del magazine del 02/07/2014 | Link alla versione sfogliabile


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Startup: non e' solo una questione di moda ma di Open Innovation

Un incubatore basato sulle idee e sulle competenze

Di startup si parla moltissimo, molto spesso a sproposito. Ci sono delle realtà che, nel loro piccolo, puntano a formare aziende, dare vita a idee e progetti che siano concreti e che possano crescere nel tempo perché le prospettive di mercato ci sono.
Questo è quanto si sono ripromessi i soci di Superpartes, che punta a valorizzare il tessuto industriale bresciano. Uno sguardo al business, quindi, ma anche un'attenzione nel far crescere la competitività della zona. Superpartes è attiva dal 2009 e in questo momento ospita cinque startup nel campus intitolato a Enrico Faggin, inventore del primo microprocessore. Altre si stanno avviando e le soluzioni sono state apprezzate da diverse aziende, tra le quali Coop Estense, Auchan, North Face, Pioneer, Unicredit, H3g e Moleskine.
Ma Superpartes è davvero un incubatore diverso dagli altri?
"Siamo diversi dai tradizionali incubatori - dichiara Marino Piotti, Amministratore Delegato di Superpartes Innovation Campus - perché siamo attenti alla selezione dei progetti che finanziamo, ma non ci limitiamo a mettere dei soldi, come si dice in gergo. Noi portiamo competenze e soprattutto lavoro. I progetti nascono, di solito hanno anche un mercato, ma poi le difficoltà sorgono nel superare il secondo anno, quello del consolidamento del business e poi al quarto e quinto quando si devono raggiungere determinati risultati. Il nostro modello di business è molto giovane e quindi è difficile dire se sia di successo oppure no, ma i risultati ci confortano. Abbiamo startup come CheckApp che ha visto l'interesse, anche nel pacchetto azionario, di operatori importanti e stiamo parlando di un'azienda che opera nello sviluppo di una soluzione basata sull'impiego di sensori collocati nell'ambiente domestico per il monitoraggio delle condizioni di anziani e di soggetti deboli in generale.
Abbiamo una startup che invece opera nello sviluppo di applicazioni per i Google Glass, quindi non esiste nemmeno un mercato perché i prodotti non ci sono ancora, ma è molto promettente. Investiamo quindi sull'innovazione, sulle idee e sulle prospettive, non solo su qualcosa immediatamente concretizzabile. Pensiamo alle competenze e a ci? che servirà in futuro e non solo alle esigenze del mondo attuale, proprio per poter poi trasferire queste competenze sul territorio, trovare aziende che abbiano bisogno di soluzioni e quindi rendere l'idea concreta ed economicamente interessante. La nostra è una visione del futuro in cui il digitale ricopre un ruolo da protagonista e quindi era necessario, anche nel distretto bresciano, avviare un centro di competenze/relazioni che avesse la funzione di volano per l'innovazione digitale.
La nostra mission è l'Open Innovation, cioè non solo finanziare, ma anche offrire servizi, competenze e persino l'impegno diretto dei nostri soci per far crescere le aziende. Crediamo che la diffusione della conoscenza possa fungere da volano per la nostra zona e che coinvolga i centri di ricerca interni delle aziende per ampliarsi agli scambi con altre realtà. Questa è la vera unicità dell’ecosistema Superpartes rispetto all’affollato mondo degli acceleratori e incubatori di startup: qui le idee si trasformano in prodotti industriali e le startup si trasformano in aziende in grado di realizzare soluzioni che risolvono in modo innovativo problemi concreti, migliorando la vita di tutti”.