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Investitori generalmente ottimisti ma con una certa avversione al rischio

Albarelli (Franklin Templeton): In Italia prevale un approccio conservativo, pur nella consapevolezza che il rialzo dei mercati azionari continuerà anche nei prossimi anni Cresce l’interesse per un progressivo ribilanciamento dei propri portafogli

Uno delle più grandi ricerche del suo genere, la Franklin Templeton Global Investor Sentiment Survey 2014, ha chiesto a 11.113 investitori in 22 Paesi di Africa, area Asia Pacifico, America ed Europa quali siano i loro approcci nei confronti degli investimenti e le loro aspettative per il 2014 e il prossimo decennio.
A cinque anni dall'inizio della crisi dei mercati e nonostante un contesto di generale ottimismo, gli investitori continuano a mostrare segnali di avversione al rischio. Il 52% degli investitori internazionali prevede di adottare strategie più difensive nel corso dell'anno e di assumere meno rischi anche a fronte della possibilità di ottenere rendimenti inferiori. Tuttavia, il grado di avversione al rischio è sceso rispetto allo scorso anno quando era il 57% degli investitori che manifestava intenzione di adottare strategie più difensive.
Questo atteggiamento improntato alla prudenza contrasta con le aspettative della maggior parte degli investitori su una migliore performance quest’anno del mercato azionario e su rendimenti più elevati dai propri investimenti, così come contrasta con l’ottimismo dimostrato da quattro investitori su cinque rispetto al raggiungimento dei propri obiettivi finanziari.

Il rischio va pianificato

"Nel lungo periodo il rischio per gli investitori è quello di mantenere un eccessivo grado di avversione al rischio con portafogli costruiti sulla base di fenomeni di breve durata anziché su un orizzonte di lungo termine - dichiara Sergio Albarelli, Senior Director Sud Europa e Benelux di Franklin Templeton - questo atteggiamento alla lunga potrebbe compromettere il raggiungimento dei propri obiettivi d’investimento. Un approccio razionale alla gestione del rischio di investimento consiste non nell’evitare categoricamente ogni genere di rischio ma nel garantire che i rischi adottati siano consapevolmente pianificati, compresi e adeguatamente ricompensati sempre con un focus sul raggiungimento degli obiettivi di investimento a lungo termine".
Gli investitori italiani ritengono che le azioni saranno l’asset class che otterrà i migliori risultati sia nel 2014 che in futuro. Tuttavia, la percentuale degli investitori italiani che ha intenzione di adottare una strategia di investimento maggiormente difensiva nel 2014 è circa il doppio di quella di coloro che propendono per una strategia più aggressiva (60% vs 27%).
Al fine di massimizzare i rendimenti, molti investitori hanno intenzione di perseguire un ribilanciamento dei loro portafogli includendo sia attività ad alto che a basso profilo rischio/rendimento. Per questo motivo, prevedono di aggiungere/incrementare gli investimenti in obbligazioni e in azioni dei mercati emergenti, titoli immobiliari e titoli obbligazionari sia in Italia che nei mercati sviluppati.
Ciò è coerente con le loro intenzioni di diversificazione di portafoglio. Gli investitori in Italia sono alla ricerca di rendimenti che crescano anno dopo anno, tuttavia si aspettano una crescita molto bassa, inferiore all’8,1% nell’arco dei prossimi 10 anni.

Le percezioni degli investitori vs la realtà del mercato

L'indagine ha mostrato che la percezione degli investitori si discosta spesso dalla realtà, un aspetto che può influire sulla loro capacità di prendere decisioni di investimento consapevoli. Solo poco più della metà degli investitori (55%) ritiene che il mercato azionario locale sia cresciuto lo scorso anno, quando in realtà ben 17 dei 22 mercati esaminati (il 77%) hanno registrato performance positive.
In generale l’indagine ha rilevato che le aspettative degli investitori per i rispettivi mercati azionari domestici sono quest’anno più positive, con un 62% del campione convinto che il mercato registrerà performance positive. In particolare, dopo un anno negativo, si segnala il dato degli investitori indiani che hanno mostrato un livello di fiducia decisamente superiore rispetto agli altri investitori, con oltre l’80% degli investitori che ripone nel 2014 la propria fiducia nei confronti dell’andamento del mercato azionario locale
Anche in Italia gli investitori credono in una prospettiva positiva del mercato azionario per il 2014. Il loro ottimismo è andato aumentando di anno in anno, con un aumento di circa il 9% nella quota di investitori che si attendono una crescita del mercato nell'anno.

Le aspettative sulle asset class

Coerentemente con i risultati dell'indagine nel 2013, le azioni, le attività immobiliari e i metalli preziosi sono le attività da cui gli investitori globali si attendono le migliori performance nell'anno. Più della metà (55%) degli intervistati ritiene che le azioni saranno quest'anno l’asset class più interessante, rispetto al 50% del 2013. I metalli preziosi hanno perso il favore di alcuni investitori quest'anno, passando dal 53% al 39% delle preferenze, mentre le aspettative degli investitori per il settore immobiliare sono rimaste abbastanza costanti di anno in anno.
Le azioni rappresentano l’asset class, insieme agli investimenti alternativi, da cui gli investitori italiani si aspettano le migliori performance nel 2014.
Tra i Paesi esaminati, la più alta preferenza per le azioni è stata riscontrata presso gli investitori di Giappone e Hong Kong, il 77% dei quali ritiene che saranno fra le prime tre asset class in termini di performance nel 2014. Gli investitori greci sono i più ottimisti sui metalli preziosi, mentre gli investitori australiani e malesi quest'anno hanno mostrato la preferenza più forte per gli investimenti immobiliari.

La percezione sui maggiori rendimenti ma anche maggiori rischi dell’investimento azionario

Gli investitori individuano quest'anno nei mercati azionari le maggiori opportunità di rendimento ma nel contempo riconoscono anche i rischi connessi all’investimento in questa asset class. A livello globale, infatti le azioni, insieme al Dollaro statunitense e agli investimenti alternativi, vengono individuate dagli investitori come le asset class più rischiose.
Gli investitori italiani a loro volta individuano le azioni, gli investimenti alternativi, le attività immobiliari e l’Euro come gli investimenti più rischiosi per il 2014. Nel corso dei prossimi 10 anni invece gli investimenti percepiti come più rischiosi sono le azioni, gli investimenti alternativi e i titoli obbligazionari societari.

"Un rinnovato interesse per i mercati azionari è importante – ha commentato Albarelli - in quanto molti investitori hanno bisogno del potenziale di rendimento più elevato che le azioni hanno storicamente fornito nel lungo termine al fine di raggiungere i propri obiettivi finanziari. Allo stesso tempo è importante questo maggiore grado di consapevolezza tra gli investitori rispetto al fatto che la ricerca di rendimenti più elevati comporta l’assunzione di maggiori rischi".
“Con l’attuale volatilità, molti investitori – ha aggiunto William Yun, CFA, Vice Presidente esecutivo, Franklin Templeton Alternative Strategies - sono alla ricerca di ulteriori modi per diversificare i loro portafogli prendendo in considerazione l’inserimento di attività total return con bassa correlazione come gli investimenti alternativi. Nonostante i rischi percepiti, riteniamo che gli investitori siano sempre più informati sui vantaggi di diversificazione degli investimenti alternativi in aggiunta a un portafoglio di attività tradizionali".

Gli investitori cercano le opportunità oltre frontiera

A livello globale, due terzi degli investitori ritengono che le migliori opportunità sui mercati azionari e obbligazionari si trovino quest'anno al di fuori dei loro Paesi d'origine, in linea con i risultati del sondaggio di Franklin Templeton del 2013. Gli investitori italiani e sudafricani hanno mostrato grande interesse per gli investimenti all'estero, infatti l’85% ritiene che le migliori opportunità siano oltre i loro confini. All'altra estremità dello spettro, gli investitori statunitensi sono i meno interessati ad investire all'estero quest'anno, con oltre il 60% convinto che le migliori opportunità di investimento si trovano nel loro mercato domestico. Il mercato statunitense è cresciuto di oltre il 30%1 lo scorso anno e gli investitori americani sono fra i più propensi a ritenere che i tassi di interesse saliranno quest'anno, un elemento che può contribuire alla loro preferenza per il Paese di origine sia per l'azionario che per il reddito fisso.
In linea con i risultati del 2013, gli investitori italiani ritengono che l’Asia fornirà i migliori rendimenti azionari nel 2014 e nel corso dei prossimi 10 anni. Gli investitori italiani pensano che l'Italia, l'Europa occidentale e gli Stati Uniti/Canada offrano i migliori rendimenti del reddito fisso per il 2014. Nel corso dei prossimi 10 anni, gli investitori ritengono invece che sarà l’Asia a offrire le migliori opportunità nel reddito fisso.

Dove finirà la liquidità? – Le asset class preferite per il 2014

Nel complesso, gli investitori internazionali nel 2014 aumenteranno probabilmente nei loro portafogli la loro esposizione sull’immobiliare, sui mercati azionari domestici e dei Paesi emergenti e sui metalli preziosi. Oltre un terzo (36%) pianifica di investire ulteriormente nell’immobiliare e la maggior propensione è riscontrabile in Cile, dove il 64% degli intervistati sta pianificando un investimento nel real estate.

Comportamenti diversi

Il 30% degli investitori globali programma di inserire o aumentare l’esposizione al mercato azionario domestico, mentre quasi un quarto (23%) pianifica ulteriori investimenti nelle azioni dei mercati emergenti e nei metalli preziosi. Gli investitori italiani prevedono per il 2014 di aggiungere/aumentare i loro investimenti nella maggior parte delle asset class considerate. Molto probabilmente non aumenteranno la loro esposizione azionaria sul mercato domestico e sui mercati sviluppati o i loro investimenti nei metalli preziosi e nei prodotti alternativi. Gli investitori affluent hanno una maggior probabilità di investire in obbligazioni e in azioni dei mercati emergenti.

I benefici della consulenza finanziaria

La ricerca mostra che, a livello globale, gli investitori che si avvalgono della collaborazione di un consulente finanziario detengono portafogli più diversificati, anche da un punto di vista della diversificazione geografica al di fuori dei loro confini. Mostrano inoltre un maggior ottimismo sul raggiungimento dei loro obiettivi finanziari e nutrono migliori aspettative per i loro rendimenti.
“Investire nei mercati globali può essere complesso. Questa ricerca mostra che il supporto di un consulente finanziario consente decisioni di investimento più consapevoli a favore di un’allocazione corretta dei portafogli,” commenta Greg Johnson, Chairman, CEO e Presidente di Franklin Templeton Investments.

Principali Preoccupazioni – Politica fiscale negli Stati Uniti e in Europa

Alla richiesta di elencare le principali preoccupazioni in merito all’investimento in Europa e negli Stati Uniti, gli investitori globali hanno messo ai primi posti i timori relativi alle politiche fiscali dei governi e i loro effetti sull'economia. Prendendo in considerazione le opportunità di investimento in Europa, il 62% degli investitori internazionali ha posto in cima alla classifica delle preoccupazioni “la crisi del debito della zona Euro”. Al secondo posto si trova il “rallentamento delle prospettive economiche” (46%), seguito dalla “volatilità generale dei mercati”. Gli investitori europei (66%) sono coloro che più di tutti hanno indicato la crisi del debito della zona Euro come la loro principale apprensione circa la possibilità di investire nella regione.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il 60% degli investitori a livello globale ha indicato al primo posto “l’eccessivo debito fiscale”, seguito dal “rallentamento delle prospettive economiche” (40%) e dal “ridimensionamento del programma d’acquisto delle obbligazioni della Federal Reserve” (39%). Gli investitori in Asia rappresentano la categoria che mostra maggiore preoccupazione per il tapering della Fed (45%) in tutti i quattro i continenti, mentre il 66% degli investitori statunitensi e canadesi e il 50% degli investitori latinoamericani hanno segnalato "l’eccesivo debito fiscale" come la preoccupazione principale circa le attività di investimento negli Stati Uniti.