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_Gennaio2013

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Nonostante la disoccupazione mancano sul mercato professionisti specializzati

Cox (Hays): Il mondo è a corto di quelle specializzazioni che servirebbero a stimolare la crescita economica e, quindi, a creare nuove opportunità di lavoro

Il mondo del lavoro sta affrontando un “paradosso economico”: molti Paesi sono alle prese con un tasso di disoccupazione elevato e in crescita, ma allo stesso tempo soffrono di una mancanza cronica di figure professionali altamente specializzate. Il perché di questa paradossale situazione è riconducibile a diversi fattori quali la scarsa flessibilità del mercato del lavoro, la serrata competizione per aggiudicarsi i professionisti più qualificati e, infine, politiche formative deboli e inadeguate.
Questo è ciò che emerge dalla nuova edizione del report realizzato da Hays, gruppo leader a livello globale nel recruitment di middle e top management, in collaborazione con Oxford Economics, istituto di previsioni economiche. L’Hays Global Skills Index 2012 rappresenta una cartina di tornasole efficace e immediata che fotografa le dinamiche del mercato internazionale del lavoro. Ma non solo: nel report viene analizzato anche il serbatoio dei “professionisti specializzati” in 27 economie chiave a livello mondiale.
L’Hays Global Skills Index 2012 misura - in una scala da 0 a 10 - le difficoltà che l’economia di ogni singola nazione affronta quando si tratta di ricercare professionisti specializzati.

Questo coefficiente viene calcolato attraverso un’analisi di sette componenti che coprono aree come il livello di istruzione, la flessibilità del mercato del lavoro e la pressione salariale per le figure altamente qualificate.
Secondo l’Hays Global Skills Index 2012, un Paese che totalizza un punteggio superiore ai 5 punti presenta un mercato del lavoro contraddistinto da una certa difficoltà da parte delle aziende nel reperire sul mercato i professionisti con le skill più ambite; al contrario, uno score inferiore ai 5 punti, indica invece un mercato del lavoro con un’intensa competizione tra i professionisti per ricoprire le posizioni lavorative disponibili. All’interno di questi punteggi complessivi, tuttavia, il coefficiente attribuito a ognuna delle sette componenti può variare significativamente, a seconda delle differenti dinamiche di ogni Paese.
Ben 16 Paesi - tra cui Stati Uniti, Svezia e Svizzera – hanno totalizzato un punteggio superiore a 5 secondo l’Hays Global Skills Index 2012 e, nonostante gli alti tassi di disoccupazione, queste nazioni presentano lacune di lavoratori. Non si riescono, cioè, a individuare professionisti specializzati necessari per soddisfare le “job opportunity” disponibili sul mercato.

In aggiunta, le aziende di questi paesi, sono costrette a sottostare alle richieste economiche dei pochi professionisti disponibili, innescando un meccanismo di inflazione salariale.
Al contrario, dall’altra parte della classifica, si trovano invece quei Paesi che hanno totalizzato un punteggio inferiori al 5, come Belgio e Italia e Honk Kong. In queste nazioni la situazione del mercato del lavoro è diametralmente opposto a quella analizzata in precedenza, ed è caratterizzata da un'elevata quantità di professionisti a caccia di un’occupazione, che si danno battaglia per poter ricoprire le poche posizioni disponibili.
Per combattere la discrepanza tra domanda e offerta di professionalità qualificate, il nuovo report Hays, propone ai politici dei Paesi presi in considerazione, tre suggerimenti per un piano di azione a lunga durata.
In primo luogo, i governi dovrebbero adottare politiche d’immigrazione efficaci per attirare dall’esterno quei professionisti che non è possibile reclutare sul mercato del lavoro nazionale. Questo significa che, in molti casi, è necessaria una riorganizzazione delle vigenti normative che disciplinano i flussi migratori.


In secondo luogo alle aziende dovrebbero essere offerti particolari incentivi fiscali, così da permettere ai datori di lavoro di assumere e al tempo stesso istruire e formare una nuova generazione di professionisti qualificati. Infine, i governi dovrebbero lavorare in stretta collaborazione con le imprese e le autorità nel campo dell’istruzione, implementando una serie di misure e incentivi allo scopo di convincere i giovani ad apprendere quelle specializzazioni di cui c’è maggiore necessità, sia a livello nazionale sia a livello internazionale.
“L’Hays Global Skills Index illustra un gigantesco paradosso nel mercato del lavoro qualificato a livello globale - ha commentato Alistair Cox, Amministratore Delegato di Hays -. Molti Paesi soffrono in maniera cronica di un alto tasso di disoccupazione, ma al tempo stesso le aziende faticano a trovare sufficienti figure qualificate per soddisfare le proprie esigenze. Ironicamente, il mondo è a corto di quelle specializzazioni che servirebbero a stimolare la crescita economica e, quindi, a creare nuove opportunità di lavoro. Trovare la persona giusta per un lavoro può trasformare un’azienda, così come la vita di quella persona, questo è un assunto fondamentale in Hays.


Questo report e i nostri consigli sono pensati per attirare interesse sull’argomento, così che i Governi e le istituzioni internazionali possano lavorare per risolvere queste disparità a livello globale. Risolvere determinate problematiche richiede tempo, ma la sfida non deve essere abbandonata. Le nostre proposte vogliono aiutare a creare più lavoro, stimolare la crescita economica e assicurare potenzialmente opportunità d’impiego per milioni di persone”.

L’Hays Global Skills Index 2012 è consultabile su www.hays-index.com


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