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_Gennaio2013

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2013: riprendera’ la corsa all’oro?

Diodovic e Longo (IG): Il Crb Index sulle materie prime dovrebbe scendere nel 2013 fino a toccare un minimo a 250 punti per poi risalire nel secondo semestre

Tanti saranno i temi e gli spunti che impatteranno nel 2013 sui mercati finanziari di tutto il mondo, dal Fiscal Cliff negli Usa, alla crisi europea, passando per le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e il rallentamento dei Brics. Vediamo come questi temi incideranno sul mercato delle commodities.

Lo scenario macro

Il rallentamento dell’economia globale potrebbe spingere le Banche centrali a sostenere le attività economiche nel primo semestre con politiche monetarie espansive, che saranno ridotte nel secondo semestre sulla scia di un graduale miglioramento macroeconomico. In particolare ci aspettiamo che:
• la BCE possa sostenere la crescita con ulteriori tagli dei tassi d’interesse di 25 pb (dallo 0,75% allo 0,50% entro i primi tre mesi dell’anno);
• la Federal Reserve possa aumentare i fondi per gli acquisti mensili di titoli sul mercato di ulteriori 30 mld di dollari;
• la PBOC (Banca centrale cinese) possa effettuare ulteriori tagli del costo del denaro (dal 6% al 5,56%) e incrementare gli investimenti per sostenere i consumi. Dal punto di vista inflattivo, tali misure espansive non dovrebbero avere un impatto immediato sulla crescita dei prezzi, visti i livelli particolarmente deboli della domanda.

L’attesa di un ritorno delle tensioni nel primo trimestre potrebbe riportare il dollar index verso quota 82,00, mentre nella seconda metà dell’anno un recupero azionario potrebbe alimentare discese verso 75,00.
Sul fronte azionario, i listini potrebbero avere un andamento turbolento per l’intero primo semestre. Durante l’estate poi la ripresa potrebbe essere graduale.

Oro
Il metallo prezioso potrebbe vedere la propria domanda influenzata in maniera differente da parte dei diversi attori che richiedono oro. In particolare, sul lato della domanda troviamo i settori:
• Istituzionale (Banche Centrali)
• Tecnologico
• ETF
• Privati
• Gioiellerie
Ci aspettiamo che la domanda del prezioso per finalità d’investimento, dopo un sensibile rialzo nei primi mesi dell’anno, possa rallentare successivamente a seguito dell’allentamento delle tensioni a livello globale. La domanda di gioielli nel 2013 potrebbe deteriorarsi un po’ in tutte le aree, India inclusa, con timidi segnali di ripresa nell’ultima parte dell’anno a seguito delle festività indiane. È prevista positiva anche la domanda da parte delle Banche Centrali.

La tendenza degli ultimi anni da parte degli Istituti centrali dei Paesi Emergenti di incrementare le riserve in oro potrebbe proseguire anche per il 2013. In quest’ottica, importante sarà l’impatto del dollaro statunitense, principale valuta detenuta tra le riserve delle stesse Banche Centrali.
La sensazione è che il prezzo dell’oro tenda a muoversi più sull’incertezza dei mercati finanziari che sull’andamento macroeconomico. Ci aspettiamo che il prezioso possa salire verso nuovi massimi storici nella prima metà dell’anno (2.000 usd/oncia). Nel secondo semestre il calo delle tensioni potrebbe portare a un sensibile rallentamento delle quotazioni. Solo un eccessivo deprezzamento del biglietto verde potrebbe evitare che si arrivi ai minimi del 2012. Verosimilmente un target medio annuo potrebbe essere intorno ai 1.800 dollari/oncia, con minimi sino in area 1.650 dollari.

Petrolio
I fattori che modificheranno la domanda di petrolio per il prossimo anno sono i seguenti:
• crisi debitoria dei paesi periferici della Zona Euro;
• possibile rallentamento della domanda cinese;
• domanda in rialzo da parte dei Paesi emergenti;
• probabile discesa della domanda in Giappone.


Le nostre aspettative sulla domanda di petrolio sono fissate su un incremento dello 0,92% su base annuale a 90 mln di bpd.
Riteniamo che la domanda sarà soprattutto trainata dal forte consumo di greggio dei paesi NON-OCSE.
I principali elementi che nel 2013 modificheranno l’offerta di petrolio dei paesi NON OPEC sono i seguenti:
• incrementi nella produzione in Kazakhstan, Russia, Brasile, Colombia, Malesia;
• rientro della produzione in Sudan e Sudan del Sud;
• sviluppo delle tecnologie per estrarre greggio dalle sabbie bituminose in Canada (Alberta);
• Shale Revolution negli Stati Uniti.

La Shale Revolution
Negli ultimi due anni vi è stata una crescita esponenziale della produzione di shale oil. Le nostre attese sulla produzione di shale oil sono per un incremento nel 2013 a 1,5 mln bpd da 1,2 mln bpd del 2012. I fattori che nel 2013 modificheranno l’offerta di petrolio dei paesi OPEC sono i seguenti:
• contrasti per il progetto nucleare in Iran – elezioni politiche a giugno;
• aumento delle tensioni tra Arabia Saudita e Iran;
• possibile passaggio di potere in Venezuela;
• guerra religiosa in Nigeria;
• tensioni nel Medio-Oriente (Syria, Israele-Hamas, problemi in Egitto, Elezioni in Israele).



Abbiamo fissato le nostre previsioni sull’offerta di petrolio dei paesi NON-OPEC su un aumento di 1,1 mln di bpd per un ammontare complessivo pari a 60,3 mln di bpd.
Per quanto concerne l’offerta di petrolio dei paesi OPEC dovrebbe mostrare un lieve calo a 31,2 mln di bpd. Nel complesso stimiamo che l’offerta di greggio sia pari a 91,5 mln di bpd.
Tenendo conto delle nostre stime sulla domanda, le riserve di petrolio aumenteranno di 1,5 mln di bpd.
Tenendo conto dei fattori sopra esposti, riteniamo che il prezzo medio del Brent si attesterà a 107 dollari/barile. Il Prezzo medio obiettivo per il WTI sarà di 82 dollari/barile.
Stimiamo che lo spread tra Brent e Wti possa rimanere abbastanza stabile tra i 20 e i 25 dollari nel primo semestre 2013 per poi tornare ad aumentare verso i 30 dollari nel secondo semestre.

Grano
Il prezzo del cereale potrebbe subire pressioni rialziste almeno sino alla prima metà del 2013 in scia alle tensioni in Russia. Un target potrebbe essere 9 dollari/bushel. Nel secondo semestre, l’inizio del raccolto negli Stati Uniti e in Canada dovrebbe ricondurre le quotazioni sensibilmente al ribasso, verso quota 7 dollari/bushel.




Caffè
Ci aspettiamo che i prezzi potrebbero scendere sino in area 130 cents/libbra, per poi recuperare terreno nella seconda parte dell’anno e salire sino a 200 cents/libbra in scia a un recupero della domanda.

Rame
Riteniamo che la domanda di rame possa aumentare del 3% a/a mentre l’offerta mostrerà un incremento maggiore del 15% a/a sulla scia dell’apertura di nuove miniere, della ristrutturazione/ampliamento di quelle vecchie e della diminuzione delle tensioni sociali nelle miniere in Cile. Secondo le nostre attese il prezzo medio del rame dovrebbe attestarsi a 7800 dollari a tonnellata.

Alluminio
Stimiamo che la domanda di alluminio possa aumentare del 4% a/a, grazie al recupero dell’economia e alla flessione delle scorte, mentre l’offerta mostrerà un incremento maggiore dell’8% a/a. Stimiamo che il prezzo medio dell’alluminio si possa attestare a 1985 $/tonnellata.
Da uno sguardo d’insieme ci aspettiamo un tendenziale calo dei prezzi delle commodity nella prima parte dell’anno, che in parte verrà recuperato solo negli ultimi mesi del 2013.




Conclusioni
Osservando il Crb Index, riteniamo che il prossimo anno l’indice evidenzierà una flessione, avendo prospettato una contrazione delle quotazioni del greggio e visto il peso massiccio che questo ricopre all’interno dell’indice. L’indice dovrebbe scendere nel 2013 fino a toccare un minimo a 250 punti (bottom del 2010) per poi risalire nel secondo semestre e tornare a oscillare attorno alla quota di 300 punti.

Filippo A. Diodovich e Vincenzo Longo, Market Strategists di IG


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