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_Febbraio2013

economia

Il potenziale delle brevi scadenze sui mercati obbligazionari dei Paesi emergenti

Peta (Threadneedle): Il debito di queste economie offre agli investitori opportunità di sfruttare i vantaggi competitivi a loro favore

Crediamo che il debito dei mercati emergenti (ME) a breve scadenza offra opportunità di investimento interessanti, permettendo agli investitori obbligazionari di sfruttare le potenzialità dei Paesi in via di sviluppo con una certa protezione verso i rischi di inflazione, a cui i livelli massicci di quantitative easing a livello globale potrebbero dare inizio.
Gli investitori, in genere, sono esperti dei fondamenti positivi a lungo termine che guidano i mercati emergenti. Molte economie hanno solidi fondamentali, con livelli robusti di crescita, bassi livelli di debito rispetto ai loro comparabili dei mercati sviluppati, costi del lavoro competitivi e favorevoli profili demografici. Tuttavia, dato che persistono ancora alcune incertezze nelle prospettive dell\'economia mondiale, la questione chiave è come catturare il potenziale di crescita dei mercati emergenti, senza assumere rischi eccessivi in un contesto di rischio on/off.
Pensiamo che per gli investitori nelle economie emergenti, disposti ad accettare un certo grado di rischio, le obbligazioni degli ME offrano interessanti opportunità di rendimento, con notevoli anomalie di valutazione rispetto al debito dei mercati sviluppati.

Le economie emergenti, in generale, hanno livelli più bassi di debito pubblico, privato e societario rispetto ai paesi sviluppati, mentre le società beneficiano di uno scenario favorevole, con alti livelli di crescita economica nei loro mercati nazionali e locali. Inoltre, l\'emergere della classe dei consumatori in molti paesi dei ME sembra destinata a continuare e rappresenta per le società un’opportunità per attingere i livelli crescenti di reddito disponibile. Oltretutto, i debiti dei mercati emergenti offrono agli investitori la prospettiva di rendimenti più stabili rispetto ai rendimenti più volatili dei mercati azionari ME.
Le incertezze macroeconomiche continueranno senza dubbio ad influenzare i mercati finanziari anche nel 2013. Tuttavia, almeno alcuni dei risultati estremi che gli investitori temevano nel 2012 - come il cambio della leadership cinese, una rottura completa e disordinata della zona euro e il fiscal cliff degli Stati Uniti – appaiono ora molto meno preoccupanti di quanto non lo fossero in precedenza. Abbiamo avuto una visione molto prudente dell\'economia globale per diverso tempo e ci aspettiamo che le prospettive economiche rimarranno difficili nel 2013, con uno sbalzo del debito in molte delle economie sviluppate per un lungo periodo.


Una nota positiva è che crediamo ci sia motivo di pensare che vi sarà un ulteriore miglioramento dei dati macro in un prossimo futuro. Negli Stati Uniti, ci sono stati una serie di dati migliori del previsto, con il Pil terzo trimestre rivisto al rialzo dal 2,7% al 3,1% su base annua e il tasso di disoccupazione che è sceso al 7,8%. Nel frattempo, il mercato immobiliare sta mostrando ulteriori segnali di ripresa, fin da prima del QE3, e l\'annuncio di recenti misure per affrontare il fiscal cliff degli Stati Uniti è di supporto. In questo contesto più favorevole, crediamo vi sia la prospettiva di un ulteriore recupero della propensione al rischio degli investitori e che ciò sia di particolare interesse per i mercati emergenti.
Mentre i tassi di interesse globali sembrano destinati a rimanere bassi per il momento - con i politici che lottano per rilanciare l\'economia stagnante globale - le banche centrali, e soprattutto la Fed, hanno avviato livelli senza precedenti di creazione di denaro attraverso il QE. Dati gli effetti inflazionistici sconosciuti e potenzialmente gravi a lungo termine nel corso del QE - sia sulle economie sviluppate che emergenti - riteniamo che un’attenzione verso il debito a breve scadenza offra agli investitori una minore esposizione al rischio di rialzo dei tassi rispetto al debito a più lunga scadenza.


Anche se non possiamo prevedere con certezza quando i rendimenti obbligazionari del G3 aumenteranno in modo significativo e le preoccupazioni inflazionistiche torneranno ad essere serie, crediamo che le obbligazioni a più lunga scadenza rimangano molto più vulnerabili rispetto al debito a breve scadenza, poichè il costo reale del QE si manifesta su un più lungo periodo di tempo.
Inoltre, una strategia di gestione attiva con un portafoglio diversificato di titoli di debito a breve scadenza, che seleziona una serie di emittenti sovrani e societari, riduce significativamente l\'esposizione al rischio di bassa performance - o default - da parte di un singolo debitore. Crediamo che questo approccio debba anche portare ad un interessante livello di reddito rispetto al portafogli focalizzati esclusivamente sui titoli di Stato. Strategie di debito ME a breve scadenza sono in grado di offrire alti livelli di rendimento intorno al 4%, un premio interessante rispetto ai rendimenti dei titoli di Stato che, per esempio, sono intorno allo 0,35% nel caso dei titoli di Stato a 5 anni di Singapore.
Anche se non si sono verificati molti dei peggiori scenari di investimento che qualcuno aveva temuto nel 2012, date le incertezze economiche in corso, riteniamo che un approccio flessibile sia appropriato quando si investe nel debito ME.


Grazie alla combinazione di investimenti sia in obbligazioni governative che e societarie, crediamo che i gestori hanno maggiori possibilità di offrire interessanti rendimenti risk-adjusted.
Eppure, anche nell\'universo obbligazionario dei ME, esistono grandi disparità tra le prospettive delle singole economie, offrendo ai gestori attivi che investono sui ME a breve scadenza notevoli possibilità di aggiungere valore attraverso la selezione del Paese. In termini di Paesi, attualmente siamo fortemente a favore del Venezuela, ritenendo che la probabile svalutazione del bolivar quest\'anno risulta positiva per i conti pubblici ed esterni.
Al contrario, però, al momento siamo un po\' più cauti verso il debito brasiliano poichè il paese non sta seguendo il miglioramento di credito che vi è stato in questi anni. Tuttavia, valutiamo il Messico con più interesse in quanto riteniamo che il nuovo governo si impegnerà in riforme strutturali in settori quali l\'energia, sviluppi che dovrebbero aiutare il Messico a mantenere le sue prospettive di crescita.

John Peta Co-Responsabile Debito Mercati Emergenti di Theadneedle 


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