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Settembre_2013

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La mobile economy e gli strumenti indispensabili

Valsecchi (Politecnico Milano): E’ un mercato infinito che include Advertising, Promotion, Service, Payment, Commerce, distribuzione di contenuti digitali e altro ancora

Il mercato delle mobile App vive oggi una fase di forte crescita. Se da una parte la rapida evoluzione dell’ecosistema mobile presenta uno scenario maturo pronto per la nascita di un nuovo mercato che riserverà grandi novità negli anni a venire, dall’altra questa nuova economia emergente presenta ancora punti oscuri e le aziende che vogliono trarne concreti benefici di business spesso si trovano a “navigare alla cieca” cercando di coglierne le reali opportunità.
Di per sé lo scenario è molto complesso, si tratta di quella che viene definita come Mobile Economy e include un’ampia gamma di nuovi mercati, tra cui la distribuzione di contenuti digitali, il Mobile Advertising, la Mobile Promotion, il Mobile Service, il Mobile Payment, il Mobile Commerce, e altro ancora.
Fortemente spinto dagli incredibili volumi di vendita di Smartphone e Tablet, questo scenario vive ora un momento favorevole; basti pensare come il mercato dei Mobile Content & Apps, ovvero tutti quei contenuti distribuiti via rete e telefono cellulare (giochi, news, video, social network, ecc.) abbia triplicato il suo valore negli ultimi tre anni, in costante crescita con un ammontare oggi di oltre 600 milioni di euro.


Le prospettive per il futuro sono ancora più rosee e alla base vi è sempre il crescente utilizzo dei device mobile. Nel 2013 nel mondo è previsto il sorpasso delle vendite dei tablet rispetto a quelle dei PC portatili, è già avvenuto invece il sorpasso di vendite di smartphone rispetto ai feature phone ma entro la fine del 2014 assisteremo addirittura al sorpasso della diffusione degli Smartphone sui Pc a livello mondiale. L’arrivo di tecnologie come il 4G e LTE, inoltre, con volumi di traffico mai ipotizzati in precedenza, renderà più veloci gli scambi di dati e contenuti tramite mobile accelerando ulteriormente il processo di cambiamento in atto. Si stima, infatti, che nel 2017 il traffico dati su reti mobili sarà di oltre 10 volte superiore a quello del 2012 .

App mobile: la diffusione e il reale utilizzo

Ventidue milioni di italiani connessi ogni mese, ovvero 22 milioni di consumatori potenziali di contenuti e applicazioni. Un numero ricco di potenzialità avvalorato da ulteriori dati, come il 69% degli utenti di Internet a livello Mondo nel 2012 che si collegano alla rete tramite il proprio mobile device e gli oltre 100 miliardi di applicazioni per mobile scaricate.

Fondamentale è però analizzare l’utilizzo che questi utenti fanno delle applicazioni scaricate e cosa questa attività è in grado di generare.
Dall’indagine condotta sugli utenti italiani di Mobile Internet dall’Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Doxa, su una media di 27 App installate, gli utenti mobile in un mese non ne usano circa la metà! Applicazioni non aggiornate, con tempi di risposta lenti, caratterizzate da una scarsa usabilità rischiano così di rimanere “parcheggiate” sui telefonini e non generare né vantaggi per gli utenti né profitti e opportunità per le aziende che le hanno prodotte. In Italia, inoltre, bisogna tenere conto anche dei vincoli legati alla scarsa disponibilità a pagare per contenuti digitali e ad usare la carta di credito online: sempre dall’indagine dell’Osservatorio risulta, infatti, che quasi la metà degli utenti che navigano da Mobile mostra forti resistenze nello scaricare applicazioni a pagamento e dichiara di avere installato sul suo device solo App gratuite; oltre il 40%, inoltre, si dice assolutamente non disposto a spendere soldi per acquistare contenuti.




Opportunità per le aziende: le 4 regole d’oro

Lo scenario delle App mobile riserva grandi opportunità non solo alle molte start up che oggi si affacciano in particolare nell’ambito del Content & Apps ma anche per tante aziende che possono sfruttare l’opportunità di un nuovo diffusissimo canale per relazionarsi con i propri clienti. Per l’IT delle aziende, però, tutto ciò si traduce nel dover affrontare nuove sfide nell’ambito dello sviluppo, del testing e delle prestazioni delle applicazioni. La domanda fondamentale da porsi è: come può una azienda essere sicura che le App da lei proposte siano un successo, ovvero vengano utilizzate?
“Alcuni passaggi fondamentali ai quali prestare attenzione sono i seguenti” sostiene Marta Valsecchi, Responsabile della Ricerca dell’Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps del Politecnico:

1) Sviluppo e testing - I dispositivi mobili e i loro sistemi operativi cambiano rapidamente e impongono nuove sfide ai responsabili del testing. Questa fase si rivela fondamentale per definire la qualità e usabilità dell’App e deve procedere in modo dinamico e aggiornato, tenendo conto di tutte le possibilità ed esigenze da supportare, come i diversi dispositivi, la tipologia di App (App native versus quelle basate su browser), ed emulare dinamicamente le diverse condizioni della rete;
2) Promozione – Sugli Store mondiali esistono oltre 2 milioni di Apps: in uno scenario come questo è necessario fare sapere che la propria App esiste, diffonderla il più possibile, farla conoscere all’utente finale con promozioni e comunicazioni mirate;
3) Aggiornamento - Molte delle applicazioni scaricate dagli utenti giacciono inutilizzate sul loro dispositivo mobile.


Cercare di risvegliare l’utente è possibile, ad esempio aggiornando regolarmente l’App in modo da ricordare all’utente che la possiede la sua utilità, segnalandogli le migliorie e nuove funzionalità con la quale la si è arricchita;
4) Monitoraggio - Ultimo punto dell’elenco, ma non per questo meno importante, è monitorare le prestazioni delle applicazioni. Cosa accade quando un utente cerca di accedere all\'App tramite smartphone e impiega più di cinque secondi per caricarla o se il rendering della pagina differisce da quello a cui è abituato sul Web? Molto probabilmente abbandonerà l’uso dell’App e sceglierà un fornitore diverso. È necessario quindi adottare una soluzione per un monitoraggio completo di tutti gli aspetti della catena di fornitura dell\'applicazione mobile, dal dispositivo dell\'utente, al cloud, al data center, su un\'ampia gamma di piattaforme e dispositivi per controllare tutti gli elementi che contribuiscono a determinare l’esperienza dell’utente finale.

Monitorare le prestazioni delle applicazioni: l’importanza della user experience

Le metriche si rivelano compagne indispensabili nel viaggio verso la mobile economy.


La domanda che molte aziende si pongono è però: cosa è necessario monitorare?
“La risposta sta nel sapersi porre fin dall’inizio degli obiettivi chiari, definire cosa si vuole ottenere con i propri progetti e conseguentemente individuare i KPI corretti.” Continua Marta Valsecchi. “Ad esempio, se nello sviluppo delle App si vuole adottare un modello “pay per download” sarà “sufficiente” prestare particolare attenzione al numero di download effettuati dagli utenti, se l’obiettivo invece è legato al Mobile Advertising sarà necessario considerare più elementi (tra i quali utenti attivi, frequenza, utilizzo, ritorno e tempo di permanenza). Se ci si pone un obiettivo di Engagement nell’ottica di supportare la brand awareness della propria azienda, gli elementi da considerare saranno ancora diversi (numero di interazioni, frequenza, reputation del brand aziendale); se, infine, l’App viene sviluppata in un contesto di CRM sarà interessante comprendere ad esempio il numero di registrazioni, la percentuale di utenti attivi rispetto ad esse e i risparmi in termini di costi ottenuti.



Le Applicazioni mobile, in sintesi, introducono un crescente livello di complessità che passa dai dispositivi degli utenti, all’infrastruttura fisica, virtuale e cloud dell’azienda fino ad arrivare al coinvolgimento di fornitori terzi parte del processo stesso di produzione e fruizione dell’Applicazione. Tale crescente complessità deve necessariamente essere gestita.
Il segreto è porre al centro di questo processo il punto di vista dell’utente finale: le azioni che questo compie, cosa utilizza di più, quanto tempo vi dedica. E’ necessario comprendere innanzitutto quali utenti e perché tornano ad utilizzare la nostra Applicazione mobile.” - conclude Marta Valsecchi.
La tecnologia, in questo contesto, abilita l’azienda a raccogliere tutte le informazioni necessarie e ad andare a identificare problemi reali e potenziali. Guidata dall’esperienza dell’utente finale, la soluzione di Application Performance Management (APM) di Compuware fornisce una visione unificata dell’intera delivery chain dell’applicazione, dal browser o da dispositivi mobile dell’utente attraverso Internet o la WAN aziendale, nel cloud, fino al data center.


Abilitando l’analisi di ogni singola transazione il monitoraggio di Compuware permette di capire quale componente stia creando delle difficoltà e segnalarlo ai responsabili con specifici alert in modo da intervenire prima che la criticità stessa si traduca in un degrado delle prestazioni e si ripercuota sull’utente finale portandolo ad abbandonare l’applicazione.
Cruscotti sinottici mostrano i principali obiettivi di business e permettono di allineare le prestazioni ai benefici che si vogliono ottenere. E’ inoltre possibile monitorare le terze parti e confrontare in modo specifico le prestazioni anche con quelle dei propri competitor per migliorare ulteriormente le proprie applicazioni. Per ottenere i massimi vantaggi, l’APM deve però essere introdotto a partire dalla fase di acquisizione dei dati e di testing, ancora prima che l’applicazione sia live. In questo modo è possibile ridurre del 30-40% i trouble ticket e migliorare del 60% le prestazioni della propria App.
In un mercato dove le mobile App sono sempre più inserite anche all’interno di progetti industriali, le aziende non possono più limitarsi semplicemente a controllare il proprio data center ma devono interfacciarsi con uno scenario complesso e integrato che vede nelle App mobile un’opportunità, solo però a condizione che il loro sviluppo e proposizione vengano accompagnati da un cambiamento consistente nell’approccio e negli strumenti adottati da parte dell’IT.


Questo scenario impone infatti logiche nuove: non è più sufficiente aspettare che sia l’utente ad inviare una segnalazione rispetto al problema riscontrato e intervenire con la soluzione a posteriori, bisogna sapere anticipare eventuali criticità tracciando e monitorando le azioni stesse degli utenti.


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