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Settembre_2013

economia

Le economie nordiche a un punto di svolta

Pedersen (Nordea): Mentre ci si aspetta che le esportazioni guidino la ripresa il prossimo anno l’occupazione peggiorerà frenando i consumi privati

I Paesi nordici si trovano di fronte ad una possibile svolta economica. Negli ultimi anni la Norvegia ha resistito a tutti i problemi dell’economia globale e condotto la corsa alla crescita nella regione nordica, seguita da vicino dalla Svezia, mentre Finlandia e Danimarca hanno seguito il passo più da lontano. Ora, però, sembra che l’economia norvegese abbia raggiunto un picco preliminare e stia per passare il testimone alla Svezia.
“Le economie nordiche insieme cresceranno dell’1% quest’anno, per poi salire all’1,9% nel 2014 e al 2,1% nel 2015. Questo segnerà un punto di svolta della crisi economica e la condizione dei Paesi nordici è ancora più solida di quella dell’Eurozona”, afferma Helge J. Pedersen, capo economista globale di Nordea.
L’economia svedese accelererà nella seconda metà del 2013, con le esportazioni che si riprenderanno in concomitanza con il miglioramento dell’economia europea. Nel 2014, anno delle elezioni, l’economia domestica sarà stimolata da una politica economica espansionistica principalmente rivolta ai consumi privati, che continueranno ad essere il principale motore di crescita.

Si prevede una crescita del settore pubblico e degli investimenti grazie ad un aumento della produzione. La crescita migliorerà ad un buon ritmo nel 2014 ma rallenterà nel 2015, quando l’effetto degli stimoli scomparirà.
Le previsioni di crescita della Norvegia si sono attenuate nel momento in cui la debolezza del mercato immobiliare è diventata più evidente. “Abbiamo rivisto le nostre previsioni al ribasso per il 2013 e per il 2014, soprattutto in vista delle conseguenze di una crescita debole della domanda interna. Per il 2015 crediamo che una politica fiscale più espansiva aiuterà a migliorare la crescita”, continua Pedersen.
Dopo oltre 4 anni di crescita zero, l’economia danese è sulla strada del disgelo. Il segnale si può trovare nel settore privato in cui la combinazione tra maggior reddito disponibile e un crescente ottimismo prepara la strada per un aumento dei consumi. “Allo stesso tempo, prosegue Pedersen, vediamo elevate probabilità di una crescita per consumi, degli investimenti e delle esportazioni con attività in aumento nei principali mercati d’esportazione. Sotto questa luce confermiamo le nostre previsioni di una accelerazione della crescita dell’economia danese nei prossimi anni.



“Con un motore della crescita poco efficiente, la debolezza della Finlandia è estesa. Tuttavia potrebbe trattarsi del momento più scuro della notte che precede l’alba. Il recente andamento dell’economia globale e le nostre previsioni suggeriscono una ripresa economica nella domanda delle esportazioni che si rafforzerà verso il 2014. Mentre ci si aspetta che le esportazioni guidino la ripresa – conclude Pedersen - il prossimo anno l’occupazione peggiorerà frenando i consumi privati. Il PIL reale nel 2015 dovrebbe risultare leggermente inferiore a quello del 2007”.


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