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Luglio_2013

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L’Internet of Everything potrà generare 613 miliardi di dollari di profitti nel 2013

Lloyd (Cisco): Uno studio condotto su scala globale su aziende leader indica come questo potrà cambiare in modo significativo l'economia globale

Secondo lo studio IoE Value Index realizzato da Cisco Systems, l’Internet of Everything (IoE) potrebbe permettere alle aziende del settore privato di generare complessivamente almeno 613 miliardi di dollari di profitto a livello globale, già nel 2013. Dallo studio emerge che le aziende in grado di sfruttare al meglio le connessioni fra le persone, i processi, i dati e gli oggetti otterranno i maggiori vantaggi.
La ricerca ha coinvolto 7.500 persone in aziende leader globali nel settore finanziario e informatico. Stati Uniti, Cina e Germania sono i Paesi in cui sono attesi i maggiori ricavi nel 2013; peraltro, lo studio evidenzia anche che le corporation potrebbero quasi raddoppiare tali profitti, adottando in modo più esteso pratiche di business, modalità di approccio al cliente e tecnologie che facciano leva sulle specificità dell’Internet of Everything. Questo fenomeno sta già amplificando i risultati economici delle aziende del settore privato, ma se le aziende modificando le loro strategie lo sfruttassero meglio potrebbero ottenere globalmente altri 544 miliardi di dollari di profitti.
“L’Internet of Everything ha in sé il potenziale per cambiare in modo significativo l’economia globale e trasformare i settori chiave”, ha spiegato Rob Lloyd, President of Development and Sales di Cisco Systems.

“La domanda è: chi emergerà e vincerà in questa nuova economia? Questo studio dimostra che il successo non sarà legato a specifiche aree geografiche, o alla dimensione delle aziende: avrà successo chi si saprà adattare più rapidamente”.
L’Internet of Everything è definito dalla connessione in Rete di persone, processi, dati e oggetti, e dall’incremento di valore che si genera con il progressivo aumento degli elementi che si uniscono alla Rete. Si tratta di uno scenario generato dall’intersezione di numerose transizioni tecnologiche in atto – fra cui l’Internet of Things, l’incremento della diffusione della mobility, l’avvento del cloud computing, la crescente importanza del big data. L’Internet of Everything Value Index ha come punto di partenza una ricerca condotta da Cisco nella prima parte di quest’anno, da cui è emerso che a livello globale le aziende del settore privato possono ottenere 14.400 miliardi di dollari di ricavi nei prossimi dieci anni, sfruttando le caratteristiche dell’IoE per migliorare le operations e il servizio ai clienti.

Dati principali della ricerca

Fra i business leader che hanno preso parte allo studio IoE Value Index:
- Il 69% ritiene che il mercato del lavoro a livello globale rimarrà lo stesso o migliorerà grazie all’Internet of Everything.


- L’89% ritiene che i salari miglioreranno o resteranno invariati.
- Inoltre, gli interpellati credono che l’Internet of Everything aiuterà a migliorare la sicurezza delle informazioni; questo dato indica che comprendono l’importanza del fattore sicurezza e privacy per un pieno sviluppo dell’IoE. Il 50% di loro ha dichiarato che la sicurezza migliorerà, il 26% ritiene che non ci saranno cambiamenti.
- Le aziende di USA, Cina e Germania sono nelle condizioni di realizzare i maggiori livelli di profitto nel 2013, ma il valore dell’Internet of Everything investe positivamente le imprese di tutto il mondo. Per i dodici Paesi inclusi nello studio, che contano per quasi il 70% del PIL globale, ci si attende questa generazione di valore nel 2013 dall’IoE.
- L’Internet of Everything sta già contribuendo a generare una enorme quantità di profitti corporate, ma si potrebbero ottenere nel 2013 altri 544 miliardi di dollari in più se le aziende adattassero le loro strategie per capitalizzare al meglio il fenomeno. “Questa cifra deve richiamare l’attenzione delle aziende, grandi o piccole: l’Internet of Everything pu? arricchire in modo significativo il bilancio” ha aggiunto ancora Rob Lloyd, di Cisco.




Per catturare più valore dalla “IoE Economy” le aziende dovrebbero in primis:
- Investire in infrastrutture e strumenti tecnologici di alta qualità. 
- Adottare e seguire pratiche di business più inclusive, che permettano a tutti i dipendenti di dare il proprio contributo.
- Sviluppare modalità di gestione delle informazioni efficaci.
- Per massimizzare il valore che si può ottenere dall’Internet of Everything, le aziende dovrebbero concentrare la propria attenzione sulle funzionalità abilitate dalla IoE che possono incidere maggiormente nel loro settore operativo.
- Per le aziende del manifatturiero: analisi dei dati in tempo reale e multidimensionale; collaborazione video integrata; tracciabilità in remoto degli asset fisici.
- Per le aziende del settore energetico: l’integrazione dei dati provenienti da sensori sulla Rete; la possibilità di localizzare personale esperto quando necessario; funzioni di analisi predittiva.
- Per il settore retail: analisi predittiva e visualizzazione dati; BYOD e interazione con i clienti basata su contenuti multimediali particolarmente ricchi; pagamenti in mobilità; controllo in remoto per i clienti.



- Fra i vari settori, i servizi (con 158,8 miliardi di dollari) e il manifatturiero (con 103,1 miliardi di dollari) sono i settori in cui ci si attende di ricavare il maggior valore dall’IoE nel 2013.

Una analisi dei profitti generati dalla IoE evidenzia che le dimensioni dell’azienda non sono necessariamente un indicatore utile per identificare quali imprese ne potranno trarre vantaggio. Ci troviamo in una fase iniziale dello sviluppo della Internet of Everything, ma le aziende hanno già ampi motivi per adattarsi al cambiamento e avvantaggiarsene. Nei prossimi dieci anni, le aziende che sapranno sfruttare IoE per creare nuovo valore o per appropriarsi del valore di aziende concorrenti che non si adatteranno altrettanto rapidamente ed efficacemente al cambiamento possono ottenere profitti per 14.400 miliardi di dollari.

Per maggiori dettagli è disponibile il report completo IoE Value Index, un documento con le principali evidenze dello studio Top 10 Insights, le Frequently Asked Questions e il sito web dedicato: http://www.internetofeverything.com.


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