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Dicembre_2013

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Il futuro dell'economia e’ digitale: i CIO promotori di innovazione delle imprese

Rangone (Politecnico Milano): Nel 2014 si arresta il calo dei budget ICT delle aziende. Alle Direzioni ICT il ruolo di integratore a presidio dell\'ecosistema digitale con un’apertura al sistema prodotto e alle startup

Il processo di digitalizzazione oggi è in corso nell\'economia italiana e finalmente l’innovazione digitale è entrata nel “linguaggio” politico, ma la strada che porta dagli obiettivi ai risultati è ancora lunga. Non basta la pur doverosa attenzione al fenomeno Startup, al Fondo di garanzia, allo sblocco dei Pagamenti della PA, alle agevolazioni per finanziare macchinari e ICT, poiché ogni sforzo risulta rallentato dalla concreta mancanza di fondi. L’Italia è ancora in ritardo nell\'innovazione digitale, con un rapporto Spesa IT/PIL pari a 1,32%, contro il valore medio dell’UE 27 pari al 2,19%, e un rapporto tra spesa in Ricerca&Sviluppo e PIL pari all\'1,26%, contro la media UE 27 al 2,01%.
Di fronte a questa sfida, un ruolo chiave è costituto dalle imprese. Nel 2014 si rileva finalmente l\'arresto del calo rilevato negli ultimi anni nel budget ICT delle aziende italiane. I CIO si attendono investimenti soprattutto nella Business Intelligence e Analytics, nei Sistemi Gestionali e ERP, nei sistemi di CRM. Dopo un biennio difficile, in cui però è continuata a crescere la consapevolezza del ruolo delle tecnologie nelle organizzazioni, alle Direzioni ICT delle imprese spettano ora importanti sfide organizzative e culturali per farsi promotrici della digitalizzazione a tutti i livelli.

Non si può più parlare infatti di economia digitale solo per le imprese tecnologiche: la digitalizzazione deve riguardare tutti i comparti del mercato, specialmente quelli tradizionali che per sopravvivere alla competizione dovranno sfruttare al meglio le opportunità della trasformazione digitale.
Questi i temi del Convegno "Il futuro delle nostre imprese: l’economia è digitale o non è", in cui sono stati presentati i risultati della Ricerca 2013 della Management Academy for ICT Executives, il progetto culturale promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano ( www.osservatori.net ), in collaborazione con Cefriel e con il patrocinio di Assi, Aused, CDTI, CIO Aica Forum e ClubTI, volto ad affiancare i CIO e gli ICT Executives nell\'esigenza di formazione e crescita professionale indotta dalla crescente rilevanza delle tecnologie digitali per il business. Grazie al coinvolgimento e il confronto con oltre 270 ICT Executives rappresentanti di imprese operanti in Italia, l’Academy for ICT Executives 2013 ha analizzato, confrontato e indirizzato le priorità di investimento e trasformazione organizzativa delle Direzioni ICT delle imprese italiane di grandi e medie dimensioni.


“Nel quadro attuale del nostro Paese non si parla solo di Digital Divide, ma di un vero e proprio \'Innovation Divide\' che riguarda il mondo delle imprese, afferma Andrea Rangone, Responsabile Scientifico della Management Academy for ICT Executives del Politecnico di Milano. "Per recuperare il ritardo, però, l\'Italia ha un\'opportunità: puntare sullo sviluppo di startup innovative. In questo senso, c\'è un segnale positivo rappresentato dall\'ecosistema nato negli ultimi anni, con 120 startup finanziate nel 2012 da Investitori Istituzionali, Business Angels, Incubatori e Acceleratori per un totale di circa 80 milioni di euro. Ma è necessario anche che le imprese tradizionali comprendano che l\'innovazione è legata allo sviluppo della nuova imprenditorialità, attraverso lo scouting, il sostegno e il finanziamento di startup. A questo scopo, i CIO svolgono un ruolo fondamentale”.
“Sebbene non si possa ancora parlare di una vera inversione di tendenza, dalla nostra analisi emerge l’arresto nella contrazione dei budget che ha caratterizzato l’ICT delle imprese negli ultimi anni", spiega Mariano Corso, Responsabile Scientifico della Management Academy for ICT Executives del Politecnico di Milano.


 "Il ruolo dei CIO di qui in avanti non dovrà più essere tagliare i costi interni dell’ICT, bensì quello di contribuire a innovare il business per fermare il processo di obsolescenza e conseguente perdita di competitività delle loro imprese. Le Direzioni ICT devono cogliere questa occasione e fungere da stimolo e presidio di un processo di trasformazione digitale che deve coinvolgere tutte le Line of Business e l’intera organizzazione”.

Le priorità per le Direzioni ICT

Come sarà il 2014 per le imprese italiane? In cosa investiranno? Dove invece apporteranno tagli di budget? Come useranno il mercato dell’offerta? Come si trasformeranno le Direzioni ICT al loro interno? Per rispondere a queste domande la Ricerca della Management Academy for ICT Executives 2013 ha coinvolto attraverso una survey oltre 200 Direttori di Sistemi Informativi con l’obiettivo di identificare l’agenda dei CIO per il prossimo futuro.

Il budget ICT nel 2014
Nel 2014 si registra una stabilità del budget ICT, vista dal lato della domanda; non ancora la ripresa auspicata, ma una miglioramento rispetto alla situazione dell’ultimo biennio in cui le Direzioni erano impegnati in processi di profonda razionalizzazione interna e taglio di investimenti.


Nel dettaglio, i settori Finance, Media e Telco e Servizi dichiarano per il 2014 una leggera crescita del budget intorno a +0,3%, per l’Industria e le Utility si rimane in campo negativo con un calo dichiarato rispettivamente del -0,3% e -1,4%.

L’agenda degli investimenti 2014
Le principali aree di investimento sono sei, con specifiche differenze per settore. La prima area di investimento per i CIO nel 2014 è lo sviluppo della Business Intelligence e Analytics indicata, tra le priorità per il 39% dei rispondenti. Seguono poi i Sistemi Gestionali e ERP (35%), lo Sviluppo e rinnovamento dei sistemi di CRM (31%), la Digitalizzazione e Dematerializzazione (29%), le Mobile Apps (21%) e i Device Mobili (18%).

Le principali sfide organizzative
Le principali sfide per la Direzione ICT nel 2014 sono costituite dalla Gestione dell’Innovazione, in termini di ruoli e processi, con il 37% delle preferenze, e dal Demand Management con il 27% delle risposte. Seguono i ruoli e le competenze per le soluzioni Mobile e per l’Enterprise Architecture, entrambe al 23%.



“Nelle nostre imprese si assiste ad un processo inesorabile di digitalizzazione, che pur ostacolato e reso meno efficace dalla mancanza di budget, di infrastrutture e di regia, diventa sempre più pervasivo e ‘liquido’, penetrando in ogni processo e spazio di relazione interno ed esterno all’organizzazione", conclude Corso. "Nonostante il clima complessivo di austerità e incertezza, il processo di digitalizzazione si è ormai definitivamente innescato, ponendo le basi per un’economia nuova. Alle Direzioni ICT spetta un ruolo fondamentale: farsi promotori dell’evoluzione culturale che deve riguardare tutti gli attori per garantire alla propria impresa un ruolo nel nuovo ecosistema. Per questo serviranno all’interno delle Direzioni ICT e nelle aziende dell’offerta, nuove competenze e ruoli capaci di accompagnare le imprese nei percorsi di trasformazione digitale”.


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