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Dicembre_2013

economia

Usare gli strumenti giusti per avere le idee chiare

Bellingeri (iShares): Gli investitori dovrebbero focalizzarsi sul risultato desiderato, tralasciando classificazioni fuorvianti tra prodotti smart e tradizionali

In un nuovo studio “Art of Indexing”, iShares - la piattaforma ETF di BlackRock - fornisce agli investitori gli strumenti per affrontare il mondo dinamico dell’indicizzazione, dando loro delle indicazioni chiare e attuabili che li aiutino nella selezione del benchmark, dello strumento di investimento più adeguato e del miglior gestore di portafoglio. Inoltre, nello studio sono illustrati i potenziali futuri sviluppi del mercato dei prodotti indicizzati al fine di consentire agli investitori una migliore comprensione delle diverse tipologie e tecniche di
indicizzazione disponibili e quindi un miglior adattamento alle loro specifiche esigenze.
"Negli ultimi tre anni c\'è stata una crescita senza precedenti degli investimenti indicizzati", ha commentato Emanuele Bellingeri, Responsabile per Italia di iShares. "Guardando al futuro, riteniamo che questo trend continuerà trainato da diversi fattori tra cui, in primis, quello di un maggiore utilizzo generalizzato. In aggiunta, contribuiranno alla già sostenuta evoluzione di queste soluzioni il costante ampliamento della gamma delle esposizioni disponibili, la maggiore combinazione tra prodotti attivi e indicizzati all’interno dei portafogli, il miglioramento della liquidità dei sottostanti e lo sviluppo di soluzioni di investimento in ETP, sia all’interno di prodotti di risparmio gestito e assicurativi sia di gestioni private”.


Ursula Marchioni, Responsabile Strategia azionaria & Ricerca sugli ETP di iShares a livello EMEA, ha commentato: "Considerata la costante crescita dell’assortimento di indici e di prodotti, è stata anche coniata l’etichetta fuorviante di “smart beta” o “beta intelligenti” per definire alcuni specifici strumenti e strategie. I nuovi tipi di beta, inclusi gli indici non “tradizionali” ovvero non ponderati in base alla capitalizzazione di mercato, non sono necessariamente migliori, quanto semplicemente diversi. Essi rappresentano una deviazione verso specifici fattori di rischio o specifiche esposizioni che possono generare una performance migliore o peggiore rispetto ai beta tradizionali in base a determinate condizioni di mercato. Esortiamo quindi gli investitori a riformulare il concetto di indicizzazione e focalizzare l’attenzione sul risultato desiderato, che può consistere nell’incremento dei rendimenti o il contenimento di specifici rischi, e di considerare quindi solo successivamente la strategia più appropriata in un determinato contesto economico e di investimento".
La crescente importanza dell’indicizzazione non ha precedenti nella finanza: in Europa i fondi indicizzati e gli ETP sono passati dal 4,1% degli AUM totali allocati a fondi nel 2004 all’11,6% nel 2013 e si può prevedere che un semplice effetto di base continui a sostenere tale crescita degli investimenti passivi.

Inoltre, nell’indagine annuale 2013 del Greenwich Associates relativi agli investimenti istituzionali il 18% dei fondi istituzionali ha dichiarato di usare gli ETF nei loro portafogli, rispetto al 14% nel 2012. In aggiunta, nove utilizzatori di ETF su dieci prevedono di mantenerne costante l’adozione o di incrementarla nel corso del prossimo anno.
Lo studio “Art of Indexing” è stato concepito come una risorsa sia per coloro che già conoscono gli investimenti indicizzati sia per chi si sta approcciando questa tipologia di strumenti, illustrando le differenze tra ETF, fondi comuni indicizzati (“fondi indicizzati”), certificati, contratti future e swap. Il report evidenzia come alcuni indici con denominazioni simili, o che consentono esposizioni analoghe, in realtà presentino dei profili di rischio/rendimento estremamente diversi. Inoltre, nel report sono forniti esempi, unitamente a vantaggi e svantaggi, di alcune delle più recenti strategie, come quella della volatilità minima, dei fattori di rischio e gli indici ponderati sui fondamentali.
Marchioni ha continuato "Esiste un falso mito che replicare un indice sia un processo semplice e automatizzato.


Si tratta di un’affermazione errata: sussistono infatti importanti differenze tra benchmark, strumenti di investimento indicizzati, approcci adottati e emittenti di indici. Nella selezione di fondi indicizzati gli investitori devono applicare procedure di due diligence dettagliate quanto quelle richieste per la scelta di prodotti a gestione attiva. Un’attenta analisi e comprensione sono essenziali, soprattutto considerata la crescita degli indici disponibili e delle nuove forme di indicizzazione. Gli investitori necessitano quindi di informazioni corrette al fine di selezionare una strategia che li aiuterà a raggiungere i loro obiettivi finanziari. Stante il costante impegno di iShares al monitoraggio del mercato degli indici come pratica volta alla valutazione e al miglioramento della propria gamma di ETF, siamo in grado di fornire analisi oggettive e idee sull’industria”, ha concluso Marchioni.


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