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24/04/2024

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Trenti (Intesa Sanpaolo): l'Italia dei distretti industriali cresce e supera le aspettative

Il sedicesimo rapporto sull'economia dei distretti italiani mostra una situazione in salute e con proiezioni importanti per il futuro

La XVI edizione del Rapporto annuale Economia e Finanza dei Distretti Industriali presenta un'analisi aggiornata delle performance economiche delle imprese distrettuali. Rappresenta uno sguardo incoraggiante su queste aziende, non scontato date le sfide degli ultimi anni.
Nella presentazione con il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo professor Gian Maria Gros-Pietro, il Chief Economist Gregorio De Felice e la Responsabile della Ricerca Industry & Local Economies Stefania Trenti (nella foto) si è guardato al passato, partendo dai dati macroeconomici dai bilanci 2022 di oltre 20mila aziende italiane, ma anche al futuro.
Dal 2020, le imprese hanno affrontato una serie di eventi avversi, tra cui la pandemia e la guerra in Ucraina, con rallentamenti nella produzione e difficoltà di approvvigionamento. Tuttavia, i dati indicano che le imprese distrettuali hanno mostrato resilienza, superando queste sfide e rafforzandosi. "Le priorità per le imprese distrettuali e altre sono legate alla transizione verso sostenibilità e digitalizzazione - dichiarato Stefania Trenti -.

I risultati delle indagini annuali mostrano queste tendenze, con un'attenzione particolare ai gestori di distretto. Le priorità differiscono tra distretti e il tessuto produttivo generale. Gli incentivi governativi e la sostenibilità sono cruciali per gli investimenti futuri, ma le strategie aziendali si concentrano anche sulla tecnologia e sull'efficienza energetica".
Il quadro geopolitico si è ulteriormente deteriorato con conflitti in corso e incertezze legate alle prossime elezioni in Europa e negli Stati Uniti. Tuttavia, l'Italia ha investito notevolmente in settori chiave come macchinari, trasporti e tecnologia, preparandosi per una graduale accelerazione della crescita nel 2025. Questo processo di riposizionamento strategico ha aumentato il grado di patrimonializzazione delle imprese, offrendo prospettive ottimistiche per una ripresa economica nel 2024 e 2025, supportata dal rientro dell'inflazione, il taglio dei tassi di interesse e i fondi del PNRR.

Bilancio economico dei distretti italiani


L'analisi coinvolge 20.800 imprese distrettuali e i gestori patrimoniali della banca, evidenziando un incremento del fatturato nel 2023 (+0,8% a prezzi correnti), superando il livello del 2019 (+20%).

Tutti i settori registrano valori del fatturato superiori a quelli del 2019, con particolare rilievo per meccanica e agro-alimentare. Nel 2023, l'export rimane stabile, superando i 150 miliardi di euro esportati nel 2022. Le imprese distrettuali dimostrano agilità sul mercato internazionale, con un avanzo commerciale record di 94,3 miliardi di euro. Previsto un ulteriore aumento del fatturato nel 2024 e 2025, trainato dalla transizione digitale e green. Le imprese con impianti di autoproduzione di energia mostrano maggior redditività.

Rafforzamento patrimoniale


Il patrimonio netto delle imprese distrettuali supera il 30% del passivo, raddoppiando in vent'anni. Nel confronto tra imprese attive e cessate, si evidenziano differenze significative nel grado di patrimonializzazione. Questo fenomeno rappresenta una solida protezione contro i rischi geopolitici.
Le imprese distrettuali intensificano gli investimenti per migliorare l'efficienza energetica e l'autoproduzione di energia.

L'analisi mostra un'attenzione costante ai costi energetici, con un quarto delle imprese che ha contenuto l'aumento dei pagamenti alle utility energetiche grazie a strategie di rinnovabili e efficientamento dei processi produttivi.

Transizione green e tecnologia


Secondo i gestori, la transizione green e digitale sarà il principale motore degli investimenti in Italia e nei distretti industriali. Gli incentivi per la Transizione 5.0, stimati in circa 13 miliardi di euro, rappresentano un sostegno significativo. L'adozione diffusa delle tecnologie digitali può innalzare il PIL grazie a benefici tangibili. Le imprese che investono nell'Industria 4.0 registrano un notevole aumento del fatturato e della produttività rispetto a quelle che non adottano queste tecnologie.
"Industria 5.0 si avvicina e abbiamo un osservatorio che ci fornisce le prime indicazioni sull'effetto dell'adozione delle tecnologie 4.0 - ha indicato Trenti -. Il nostro campione di imprese in Emilia Romagna e Marche, evidenzia i benefici delle imprese 4.

0 in termini di crescita del fatturato e produttività. Questo divario si amplifica nel tempo, poiché le imprese 4.0 migliorano la produttività più rapidamente grazie all'adozione di macchinari avanzati. Questo apprendimento è stato cruciale durante il periodo complicato del 2019/2022, soprattutto nel 2022, con l'impennata dei costi energetici. La differenza è stata determinata soprattutto dall'uso interno di impianti di autoproduzione di energia".
La diffusione tecnologica varia nei settori ad alta intensità distrettuale. Mentre il cloud computing è ampiamente utilizzato, altre tecnologie come analisi datie-commerce e intelligenza artificiale sono meno diffuse. Il settore alimentare e bevande mostra una performance migliore rispetto alla media europea in alcune aree. Il cambiamento climatico richiede un'impegno crescente per la transizione green, con strategie come l'autoproduzione di energia e il riciclo. I distretti industriali offrono vantaggi nella gestione ambientale e nei rapporti di filiera, promuovendo investimenti sostenibili.




Le priorità


"In questo momento le priorità sono legati proprio alla doppia transizione sia verso un modello più sostenibile, sia attraverso anche l'adozione una maggiore digitalizzazione - ha precisato Trenti -. Le strategie delle imprese sono attente anche all presenza o meno di incentivi e iniziano a monitorare anche il rischio ambientale, che è qualcosa che ha coinvolto sempre più le aziende e la loro continuità". "Le prospettive macroeconomiche sono come al solito costellate dall'incertezza, basti vedere i recentissimi eventi tra Iran e Israele - ha esordito così Gregorio De Felice -. Il quadro complessivo vede un miglioramento congiunturale nel corso di quest'anno. Il secondo semestre meglio del primo, con tassi di crescita rivisti più elevati del 2025. I flussi commerciali internazionali sono stati molto contenuti nel 23, ma mostrano segni di ripresa, quindi quando andremo poi a vedere la dinamica dei distretti dove magari la crescita è stata interessante. L'Italia sta andando complessivamente bene, la crescita da fine 2021 a previsioni incluse del 24 Italia segna più cinque e sette, contro il più quattro quattro dell'area dell'euro.


 Le imprese distrettuali hanno migliorato il loro patrimonio netto, superando il 30% del passivo, con una crescita significativa rispetto al passato. Gli investimenti per efficientare i processi produttivi e per l'autoproduzione di energia sono in aumento. Un quarto delle imprese ha contenuto l'aumento delle bollette energetiche al 4% nel periodo 2019-2023.

"Ci sono aspetti importanti sull'iniezione di investimenti nel nostro Paese - ha dichiarato Gian Maria Gros-Pietro -. Intanto, ai 200 miliardi previsti dal PNRR vanno aggiunti i crediti, messi a disposizione da Intesa Sanpaolo, che sono di 410 miliardi. Questi investimenti sono a disposizione per migliorare il tessuto produttivo del Paese e le aziende possono guardare al futuro con fiducia. I distretti industriali restano certamente centrali nella crescita del PIL, ma non mancano difficoltà, come il reperimento delle competenze. Se l'8% dei laureati italiani preferisce andare a lavorare all'estero stiamo creando un deficit di competenze e anche in questo senso, come Intesa Sanpaolo, ci stiamo impegnando per portare formazione e capacità nel sistema economico". 



I 25 distretti industriali migliori d'Italia


Oreficeria di Valenza

Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena

Vini e distillati del bresciano

Gomma del Sebino Bergamasco

Meccatronica di Trento

Vini e distillati del Friuli

Macchine agricole di Padova e Vicenza

Occhialeria di Belluno

Conserve di Nocera

Termomeccanica scaligera

Caffè e confetterie del napoletano

Legno di Casalasco-Viadanese

Calzature del Brenta

Nautica di Viareggio

Prodotti in vetro di Venezia e Padova

Tessile di Biella

Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene

Meccatronica di Reggio Emilia

Termomeccanica di Padova

Camperistica della Val d'Elsa

Macchine tessili di Biella

Lavorazione metalli Valle dell'Arno

Meccanica strumentale di Vicenza

Materie plastiche di Treviso, Vicenza, Padova

Oreficeria di Arezzo

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