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08/11/2023

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Demografia terza incomoda - "Domani è oggi. Costruire il futuro con le lenti della demografia"

I trend demografici non sono ineluttabili. Billari racconta di come, nel corso della storia, diversi Paesi - dalla Francia alla Svezia, dalla Germania alla Corea del Sud - abbiano dovuto affrontare prospettive simili alle nostre e siano riusciti a invertire la rotta

Sostenibilità e digitalizzazione. Sono queste le parole che abbiamo imparato a coniugare nei progetti di sviluppo e crescita. A queste, ultimamente, si deve aggiungere anche demografia. Nel suo nuovo saggio, "Domani è oggi. Costruire il futuro con le lenti della demografia", edito da Egea, il demografo Francesco C. Billari - Rettore dell'Università Bocconi di Milano - osserva l'orizzonte del Paese attraverso le lenti della sua scienza, condividendo politiche e proposte per invertire le rotte della crisi su diversi fronti.
Una scuola realmente inclusiva, un welfare più attento ai bisogni delle famiglie, una politica abitativa che aiuti i più giovani e una migliore gestione (e integrazione) dei flussi migratori, inverno demografico e fuga di cervelli, sono i problemi da affrontare quanto prima. Tra qualche decennio l'Italia sarà un Paese in cui gli over 65 rappresenteranno circa un terzo di una popolazione in declino. Se i numeri non mentono, è vero che hanno molto altro da dire.

Perché la demografia non è destino, ma una scienza che ci permette non solo di leggere i grandi cambiamenti del mondo che ci circonda, ma soprattutto di agire per governarli. Nel libro l'autore ci invita a osservare i possibili scenari di domani usando un approccio demografico, adatto a capire quanto le decisioni - in ambito politico, economico e sociale - di oggi possano influenzare il futuro del nostro Paese (e delle nostre vite quotidiane). Un viaggio che parte dai progressi della transizione demografica: il grande passaggio da un mondo povero, con alti tassi di mortalità e natalità, a un mondo più ricco, con bassi tassi di mortalità e natalità.
In un contesto globale, sono numerosi i Paesi che si trovano in una situazione di bassa fecondità e alta longevità, in cui ad aumentare è soprattutto la quota di popolazione in età elevate: la temibile bomba demografica, insomma, è stata disinnescata. Tuttavia nel "global ageing" l'Italia invecchia a ritmi da record. La nostra quota di over 65, al 24%, è la terza più alta del mondo, dietro il Principato di Monaco (36%) e il Giappone (30%) - e svettiamo anche nella classifica dei Paesi con il più basso numero di figli per coppia (1,24).

Tanto che la consueta piramide demografica si sta trasformando nella sagoma di una nave in cui a estendersi maggiormente sono gli strati mediani della popolazione (in particolare, quelli tra i 40 e i 64 anni).
Se il trend attuale continuasse, nel 2080 la popolazione complessiva dovrebbe ammontare a poco meno di 46 milioni di abitanti. Numeri impressionanti, che tuttavia non devono stupire in un Paese restio a pensare alle giovani generazioni e di conseguenza a valorizzarle.
La buona notizia è che i trend demografici non sono ineluttabili. Nel saggio, Billari racconta di come, nel corso della storia, diversi Paesi - dalla Francia alla Svezia, dalla Germania alla Corea del Sud - abbiano dovuto affrontare prospettive simili alle nostre e siano riusciti a invertire la rotta della loro nave. Cambiare si può, insomma, a condizione di individuare i punti nevralgici su cui lavorare.
La diagnosi di Billari - basata su un'ampia mole di dati - mostra che la nave italiana richiede urgenti interventi di cambiamento strutturale, vere e proprie riforme, in almeno tre ambiti: la scuola; l'autonomia residenziale degli studenti universitari e dei giovani in generale; l'immigrazione e l'integrazione nel Paese delle prime e seconde generazioni.


Anche in altri campi la rotta necessita di correzioni importanti: natalità e famiglia, università, mercato del lavoro, digitalizzazione e formazione degli adulti, salute, cambiamento climatico.
"Si tratta di riforme il cui effetto di lungo periodo andrà ben oltre l'orizzonte di un governo", spiega l'autore, "anche per questo sono difficili, e necessitano di politici lungimiranti e di accordi ampi. Se pensiamo che sia impossibile oggi fare riforme importanti, guardiamo a ieri. Le abbiamo fatte anche su questi temi", spiega l'Autore.
Da un'istruzione realmente inclusiva - con obbligo scolastico fino a 18 anni e spostamento in avanti dell'età di scelta verso una traiettoria accademica - al superamento dell'attuale legislazione dell'immigrazione - con percorsi di formazione e integrazione e l'apertura di canali di ingresso regolari per studenti, lavoratori e famiglie - passando per l'utilizzo di risorse pubbliche e private per sostenere l'autonomia abitativa dei giovani, Billari condivide idee, politiche e proposte per affrontare sfide che possono trasformarsi in opportunità. A condizione di riuscire a guardare lontano, anche al di là della permacrisi odierna.




Titolo: Domani è oggi. Costruire il futuro con le lenti della demografia
Autore: Francesco C. Billari
Editore: Egea
Pagine: 144


 

Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione


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