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01/11/2023

economia

Famiglie italiane più propense a investire nei mercati finanziari

Secondo l'Osservatorio ANIMA, il sentiment sull'Italia è stabile e in leggera ripresa fra gli investitori. Torna ad aumentare la propensione all'investimento. Sale l'interesse per le obbligazioni

Giudicano stabile la situazione del Paese, sono più propensi ad investire nei mercati finanziari e si approcciano alla sostenibilità con uno sguardo più critico: è la fotografia degli italiani intervistati nel corso dell'edizione autunnale dell'Osservatorio ANIMA 2023, realizzato in collaborazione con le società di ricerche di mercato Eumetra e Dogma Research. La rilevazione, realizzata via internet, registra periodicamente le tendenze, le priorità e le abitudini delle famiglie italiane in tema di finanza, risparmio e investimenti. L'indagine è stata condotta tra il 30 agosto e il 6 settembre 2023 su un bacino complessivo di 1.004 adulti "bancarizzati", titolari di un conto corrente bancario o libretto bancario/postale e con accesso ad Internet, rappresentativo di circa 35 milioni di persone. Di questi, il 50% è anche investitore.

Italia, il sentiment degli investitori in (leggera) risalita

L'esame sulla situazione del Paese non subisce variazioni di rilievo rispetto all'Osservatorio della primavera 2023: tuttavia, specie fra gli investitori, si registra un lieve miglioramento del sentiment.

Quasi un bancarizzato su cinque (19%) ritiene che le condizioni dell'Italia siano migliorate nell'ultimo anno, e con questa affermazione concorderebbe più di un investitore su quattro (il 26%, dal 22% della rilevazione precedente). Rivolgendo lo sguardo al futuro, inoltre, si nota che se il 51% dei primi ritiene che fra un anno la situazione del Paese sarà peggiore di quella attuale (contro il 48% della primavera 2023), per i secondi questo dato cala al 41% dal 44% di sei mesi fa.

Tiene il risparmio, cresce la propensione ad investire

Il carovita incide sulla capacità di risparmio delle famiglie italiane. Cala dal 56% al 53% il dato di chi, fra i bancarizzati, dichiara di risparmiare con costanza parte del proprio reddito. Fra gli investitori, invece, non si registrano variazioni dall'ultima edizione dell'Osservatorio: come in primavera, il 72% del campione afferma di riuscire a risparmiare parte del reddito.
Rilevanti anche le risposte in materia di propensione all'investimento: la differenza tra chi pensa che sia un buon momento per investire e chi pensa di no passa dal -37% di 12 mesi fa al -29% attuale: da ormai un anno, diminuisce il numero dei bancarizzati convinti che non sia il momento giusto per investire nei mercati finanziari.

Oggi sono il 52% del campione, in calo rispetto al 56% della primavera 2023; nello stesso arco temporale, inoltre, il totale chi ritiene che sia un momento "molto" o "abbastanza" adatto per investire cresce dal 20% al 23%.

Scelte d'investimento: cresce l'interesse per le obbligazioni

In un contesto caratterizzato da una propensione all'investimento in aumento, i prodotti finanziari restano l'opzione preferita: li sceglierebbero il 52% dei bancarizzati e il 73% degli investitori, contro il 53% e il 71% della primavera 2023. In crescita le preferenze per gli immobili, prediletti dal 35% dei bancarizzati (in primavera il 33%) e dal 34% degli investitori (erano il 32%). Per la liquidità opta il 23% dei bancarizzati e il 21% degli investitori, mentre a marzo il dato era rispettivamente del 23% e del 22%.
Fra i prodotti finanziari, raccolgono grande interesse le obbligazioni, indicate dal 16% dei bancarizzati e dal 26% degli investitori (in forte crescita rispetto al 20% di sei mesi fa). Seguono le polizze vita e i fondi pensione, menzionati dal 20% dei bancarizzati e dal 24% degli investitori, e i certificati di deposito, scelti dal 16% dei bancarizzati e dal 22% degli investitori.

Degno di nota, infine, è il raddoppio delle preferenze degli investitori per bitcoin e criptovalute in genere, passate dal 6% della scorsa primavera all'attuale 12%.

Sostenibilità: investimenti ESG, questi conosciuti

Per la terza rilevazione consecutiva, continuano ad aumentare coloro che "hanno sentito parlare" degli investimenti ESG: la percentuale sale dal 55% al 58% fra i bancarizzati e dal 69% al 78%, fra gli investitori. Aumentano poi significativamente gli investitori interessati a una consulenza sul tema: oggi sono il 70%, contro il 66% di marzo 2023 (slide 20). Una maggiore consapevolezza che si accompagna, inoltre, ad una crescente domanda di performance: il 31% degli investitori esprime una preferenza più netta per il rendimento, dal 28% di un anno fa e dal 13% di due anni fa: il 30%, invece, assegnerebbe alla sostenibilità un peso maggiore nella valutazione dei propri investimenti, contro il 34% di un anno fa e il 42% di due anni fa.
Significativi, infine, i motivi che spingerebbero a un investimento sostenibile: il 34% dei bancarizzati e il 41% degli investitori lo farebbe confidando in una minore rischiosità; il 26% dei bancarizzati e il 28% degli investitori si farebbe invece guidare dall'allineamento ai propri valori etici; il 16% dei bancarizzati e il 20% di chi investe lo farebbe nell'attesa di rendimenti superiori.



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