BusinessCommunity.it

23/11/2022

fare

Il risk management nelle nostre imprese fa passi in avanti ma sono ancora sotto-assicurate

Paolo Molteni (WTW): il ruolo fondamentale della consulenza è quello di supportare le aziende nel trasformare i rischi in opportunità di crescita. Con l'accesso ai Big Data, la capacità analizzarli con l'IA per produrre un modello di gestione del rischio

La Digital Transformation è un processo che interessa ogni aspetto della società e integrarla all'interno delle attività di impresa migliorerà le performance delle aziende e l'esperienza offerta al mercato. É un cambiamento necessario e fondamentale per portare le aziende alla crescita e continuare a soddisfare le esigenze del mercato globale.
Il Convegno Annuale di ANRA (l'associazione che raggruppa i Risk Manager e i Responsabili delle Assicurazioni Aziendali), è stata l'occasione per confrontarsi sul legame fra evoluzione digitale e meccanismo d'impresa, analizzando i risvolti della digitalizzazione fra opportunità e rischi. Ne abbiamo parlato con Paolo Molteni, Growth Director Corporate Risk & Broking di WTW Italia, che ha partecipato alla tavola rotonda "Le prospettive di analisi e gestione dei rischi ESG-related, alla luce dei Big Data".

Di quali aspetti in particolare nel settore del Risk Management si occupa WTW?


WTW accompagna i propri clienti nei processi di individuazione, misurazione e gestione dei rischi.

Aiuta le imprese a capire come muoversi tra la scelta di trasferire i rischi ad un soggetto terzo come il mercato assicurativo e una ritenzione del rischio, che deve essere misurabile, consapevole, allineata all'avversità al rischio che è specifica per ogni azienda.
In particolare, WTW, primo employer al mondo di attuari, si differenzia sul mercato per la sua offerta di strumenti avanzati che permettono la creazione di modelli previsionali che misurano l'impatto futuro e la correlazione dei fattori di rischio, un elemento essenziale nella definizione delle priorità strategiche di qualsiasi azienda. L'utilizzo di tali modelli procede di pari passo con l'offerta di soluzioni tecnologiche avanzate e facilmente implementabili nei processi aziendali. È infatti imprescindibile che le pratiche di Risk Management non si limitino ad un'analisi statica svolta, ad esempio, ogni dodici mesi ma siano costantemente aggiornate e integrate nei processi decisionali.

Qual è la situazione dell'Italia rispetto al risk management. Problema sentito o sottovalutato? Quale è il ruolo della consulenza nel risk management e quali i vantaggi che può portare alle aziende?


L'Italia rimane un Paese fortemente sotto-assicurato pur presentando criticità uniche legate al territorio che vanno dai terremoti al rischio idrogeologico.

Le aziende, però, grazie alla diffusione crescente delle pratiche di Risk Management e di figure dedicate, hanno fatto passi in avanti notevoli e dispongono di risorse e professionalità che non sono inferiori a nessun altro Paese europeo. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno inoltre accelerato la percezione che è necessario prevenire quanto più possibile gli impatti negativi di eventi avversi e possiamo aspettarci che l'attenzione verso la gestione dei rischi continui a crescere. Il ruolo fondamentale della consulenza è quello di supportare le aziende nel trasformare i rischi in opportunità di crescita: attraverso la costruzione di modelli previsionali, il trasferimento del rischio al mondo assicurativo e la gestione del rischio che rimane invece in capo all'azienda. L'accesso ai Big Data, la capacità di selezionare i dati corretti e quindi analizzarli per produrre un modello di gestione del rischio, richiede competenze e risorse che raramente sono il core business dei nostri clienti. Ricorrere a WTW permette invece di usufruire di economie di scala e conoscenza che generano valore sbloccando risorse interne e offrendo prospettive di crescita.




Quale è il ruolo dell'IA e dei Big data nel risk management e, secondo WTW, sarà sempre più importante in futuro?


Intelligenza Artificiale (IA) e Machine Learning (ML) rivestiranno un ruolo essenziale perché permetteranno un utilizzo più efficace dei Big Data. Sono proprio questi infatti la base per la creazione di modelli previsionali e di gestione dei rischi. È un tema di quantità ma anche di qualità, ovvero è importante avere la capacità di selezionare quei dati che hanno un impatto materiale sulla vita dell'azienda e di colmare gap che altrimenti produrrebbero un risultato sub-ottimale. Siamo all'inizio ma già si vedono esperimenti interessanti come la creazione di digital twin, rappresentazioni digitali di asset fisici che agiscono da piattaforme collegate a strumentazione IoT in grado di monitorare costantemente la propria esposizione al rischio.
Quanto più ci sarà convergenza su quali e quanti dati devono essere raccolti e analizzati, quanto più l'utilizzo di metodi computazionali avanzati che ricorrono a IA e ML diventerà ricorrente ed efficace. Tuttora l'avanzamento tecnologico non esprime ancora in pieno il potenziale proprio a causa della frammentazione dei dati disponibili e della mancanza di un golden standard riconosciuto dai principali attori del sistema, incluso assicuratori, consulenti, risk manager.


L'altra questione che ci mette alla prova è legata al profilo delle risorse necessarie per cogliere le sfide che ci attendono: in Italia, i laureati in discipline STEM sono inferiori alla media europea, già di per sé non soddisfacente, e come ecosistema dovremo prestare particolare attenzione se vogliamo rimanere competitivi in un futuro già molto prossimo.

Si parla molto di rischi ESG: opportunità o minaccia?


I parametri ESG stanno dimostrando di possedere una capacità predittiva straordinaria, nonché di arricchire la quantità e la qualità di informazioni necessarie alla gestione del rischio. Esiste infatti una significativa evidenza scientifica in merito alla correlazione tra performance aziendali e KPI favorevoli in materia ESG, mentre un chiaro nesso di causalità viene identificato solo su tematiche specifiche piuttosto che sul complesso delle tre dimensioni ambiente, società, governo societario.
Le politiche di sostenibilità dell'azienda non possono però ridursi alla reputazione aziendale, con annessi rischi di greenwashing, pinkwashing etc., ma devono sempre più integrarsi ai processi decisionali delle aziende quale vera e propria leva competitiva per la crescita.


Analizzare e valutare la propria esposizione nelle aree ESG, non serve esclusivamente ad eliminare i rischi, ma può diventare un elemento di differenziazione, ad esempio nella scelta dei prodotti o dei mercati in cui competere, oppure quale leva per l'efficientamento dei costi.
In ambito ESG, esiste anche una terza dimensione che prevede l'intervento diretto dell'azienda all'interno dell'ecosistema di riferimento per contribuire direttamente al benessere della società così da garantirsi un ritorno di lungo periodo dei propri investimenti. Per esempio, favorendo la digitalizzazione di aree rurali è possibile garantirsi un futuro e potenziale mercato di sbocco per i propri prodotti e servizi.
Anche in questo caso, le opportunità fornite dai Big Data e dal ricorso crescente a IA e ML sono significative ma è essenziale poter concordare a livello di ecosistema quali sono i dati significativi da raccogliere e analizzare. Questo permetterà di rendere, ad esempio, i modelli di rating sostanzialmente comparabili. Il rischio sarebbe, al contrario, una perdita di credibilità e di spinta al cambiamento che deve, invece, essere sostenuta dalle imprese in misura almeno equivalente a quella degli enti regolatori.



ARGOMENTI: marketing - retail - ecommerce - intelligenza artificiale - AI - IA - digital transformation - pmi - high yield - bitcoin - bond - startup - pagamenti - formazione - internazionalizzazione - hr - m&a - smartworking - security - immobiliare - obbligazioni - commodity - petrolio - brexit - manifatturiero - sport business - sponsor - lavoro - dipendenti - benefit - innovazione - b-corp - supply chain - export - - punto e a capo -

> Vai al sommario < - > Guarda tutti gli arretrati < - > Leggi le ultime news <

Copyright © 2009-2024 BusinessCommunity.it.
Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Tutti i Diritti Riservati. P.I 10498360154
Politica della Privacy e cookie

BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo


Copertina BusinessCommunity.it