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12/10/2022

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Serena Porcari (Dynamo Academy): per le imprese più sostenibilità e impegno sociale

Sempre maggiore l'impegno delle imprese, anche le PMI, verso gli obiettivi ESG. Ma non tutte le filiere affrontano il tema con la stessa sensibilità. Occorre costruire un metodo di rendicontazione per gli interventi a favore del territorio di riferimento

In Italia l'adesione ai criteri ESG è un tema sempre più diffuso. C'è una sempre maggiore attenzione all'ambiente, ma si parla ancora poco di sostenibilità sociale, che è un fattore altrettanto importante. Ne abbiamo parlato con Serena Porcari, presidente di Dynamo Academy.

Cosa comporta l'entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive?


La direttiva UE punta a introdurre nei prossimi anni standard comuni e più omogenei per la valutazione dell'impatto delle aziende secondo i criteri ESG (Enviromental, Social and Governance) e si rivolgerà a una platea più ampia di aziende, anche di medie e piccole dimensioni. Al di là degli aspetti tecnici, la direttiva, che è ancora in corso di definizione, può segnare un cambio di passo. Progressivamente le aziende saranno chiamate a "rendicontare la sostenibilità", ovvero a rendere trasparenti i loro investimenti nelle aree ambientale, sociale e di governance. Questo varrà anche per le PMI che sono inserite all'interno di grandi filiere.
Serviranno nuove competenze all'interno delle imprese e anche una conoscenza del ruolo strategico delle varie componenti della sostenibilità.

In particolare, nel caso della sostenibilità sociale, è necessario avviare una ricognizione pratica di ciò che viene fatto in termini di Diversity, Equity e Inclusion e su tutto ciò che riguarda il sostegno dei territori e delle comunità anche attraverso l'impegno dei dipendenti.

Dal vostro punto di vista, come si stanno muovendo le imprese italiane in ambito ESG?


C'è più attenzione da parte anche delle piccole-medie imprese soprattutto in settori come l'immobiliare dove le PMI stanno sviluppando attenzione al tema in quanto si trovano a stretto contatto con grandi aziende, di cui sono fornitrici di beni e servizi, che hanno una cultura più avanzata sui temi ESG. In questa filiera grandi aziende e PMI già dialogano sugli investimenti legati alla sostenibilità.
Ci sono filiere meno evolute, ma che si stanno muovendo come la meccanica. Altri settori come finanza, banche, farmaceutico e utilities, che sono per loro natura più orientati al consumatore finale, hanno una consapevolezza più spiccata su questi temi.

Comparando le imprese italiane a quelle europee, a che punto siamo nei diversi settori?


Francia e Germania sono molto forti sulla sostenibilità ambientale, ma sul sociale l'Italia può dare una spinta in più.

Le nostre imprese sono molto attive nella filantropia e abili a coinvolgere i territori.
Da considerare che a livello internazionale la sostenibilità sociale sta acquisendo un'importanza sempre maggiore. Secondo la ricerca "Global Impact at Scale", condotta da CECP (Chief Executives for Corporate Purpose), partner internazionale di Dynamo Academy, su 200 aziende di 18 Paesi, con fatturato medio di 5,7 miliardi di dollari, il 70% delle imprese registra un incremento nelle risorse allocate a progetti di diversità, equità, inclusione.
CECP ha inoltre rilevato dall'analisi delle 3.000 top companies mondiali in base al fatturato, che il valore mediano delle donazioni in favore delle comunità è cresciuto del 77%, da 2,8 milioni di dollari nel 2019 a 4,95 milioni di dollari nel 2020.

Quali sono le maggiori difficoltà che incontrano manager e aziende nell'implementare i criteri ESG?


Una parte delle difficoltà nasce dalla "S" di ESG che si riferisce alla sostenibilità sociale. Se, infatti, sul fronte ambientale esistono già una tassonomia e indicatori definiti, l'aspetto ?sociale' della sostenibilità è ancora di difficile interpretazione e realizzazione.


La "S" si compone infatti di due dimensioni principali: una interna, relativa alla gestione delle risorse umane, e una esterna, che riguarda l'impatto del progetto di business delle aziende sul territorio di riferimento.
Sul fronte interno le società hanno già le competenze manageriali necessarie, per esempio quelle sviluppate nelle risorse umane, mentre sono più in difficoltà quando si tratta di misurare e rendicontare all'esterno il proprio progetto di business in rapporto a valori come la Diversity, Equity e l'Inclusion, oppure legato al sostegno delle loro comunità di riferimento, anche attraverso l'impegno diretto dei propri dipendenti.
L'aspetto positivo è che in numerosi casi le aziende investono molto in progetti a favore dei loro territori e del loro sistema di relazioni (catena dei fornitori, dipendenti, filiere). Bisogna quindi costruire un metodo per rendicontare e comunicare questo impegno e valorizzare questa ricchezza.

Quello della sostenibilità è un comparto che sta evolvendo ed espandendosi sempre di più. Ci può dare qualche numero in termini economici e finanziari?


Le grandi e medie aziende italiane mostrano un'attenzione crescente alla sostenibilità e allo sviluppo responsabile: secondo la ricerca "Corporate Giving in Italy", condotta da Dynamo Academy e SDA Bocconi Sustainability Lab su 116 imprese medie e grandi attive in Italia nel 2020 e rappresentative del 17% del PIL nazionale, il 64% delle aziende coinvolte dichiara di considerare, all'interno delle loro strategie di crescita, gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), definiti dalle Nazioni Unite, contro il 46,6% della precedente rilevazione del 2019.


Nel 2020, inoltre si è registrata una crescita del 26,3% delle donazioni e dei contributi delle aziende rivolti a progetti sociali e solidali per un totale di oltre 500 milioni di euro (calcolato sulle 116 imprese del campione).

Che cos'è la Dynamo Academy e quali sono le sue attività?


Dynamo Academy è l'impresa sociale specializzata in Italia nel supportare le imprese a rendere concreta la sostenibilità e il loro ruolo come motore di sviluppo delle comunità e del tessuto sociale.
Dalla sua creazione Dynamo Academy ha coinvolto oltre 220 clienti per un totale di oltre 56.000 persone partecipanti ai programmi di advisory ed education. Dynamo ha altresì contribuito alla realizzazione di 6 studi sul settore e altrettante conferenze informative.
L'obiettivo principale è aiutare le imprese a rendere concreto il proprio impegno nel sociale attraverso la costruzione di progetti strategici e coerenti con gli obiettivi di crescita delle aziende stesse che prevedano anche il coinvolgimento di organizzazioni del Terzo Settore e una efficace rendicontazione e misurazione dei risultati.



Da considerare anche che le imprese spesso sono molto attive nelle loro politiche di sostenibilità, ma non hanno cura di diffondere questa competenza all'interno dell'organizzazione. Parte importante del nostro lavoro è aiutare le imprese a parlare ai propri dipendenti per raccontare cosa l'azienda sta facendo per le proprie comunità e persone e come il dipendente stesso può essere coinvolto.


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