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07/09/2022

leisure

Play - videogame arte e oltre - La recensione della mostra

Una mostra per raccontare l'evoluzione culturale, perché i videogames sono un incrocio tra tante arti, tutte poste in digitale

A Torino, precisamente alla Reggia di Venaria Reale, dal 22 luglio 2022 al 15 gennaio 2023, c'è una mostra, "Play - videogame arte e oltre" che va oltre i classici schemi.
Il motivo è semplice: si parla di videogiochi, di cosa sono stati e cosa sono adesso, ma soprattutto parlano di questi come di una forma d'arte.
Non è facile che ciò accada, perché i videogiochi non hanno mai avuto un ruolo primario, eppure sono un motore economico e sociale importante, con tutti i pregi e i difetti.
Cosa rappresentano i videogiochi per le persone e per la società non è una domanda banale e la mostra in fondo cerca di dare una risposta a questa domanda, puntando sull'arte, sulla socializzazione e sulla costruzione dell'immaginario collettivo.
Da troppo sono considerati dei semplici passatempi, ma i videogiochi sono oggi uno strumento per leggere la realtà, interpretarla e conoscerla.
Sebbene sia una forma d'arte moderna, raccoglie molte forme d'arte del passato e nella mostra sono bene in vista, le tele digitali dei creatori dei videogiochi entrano in dialogo con opere d'arte antiche e moderne.


Se vogliamo, si tratta di un percorso, quello di Play, che guarda all'estetica e non alla tecnica, ma è chiaro che la tecnica è predominante.
Abbiamo visto mostre che mettono in risalto l'arte digitale, gli NFT e quel gusto un po' distopico, ma qui invece ci sono immagini che sono talmente vivide nei ricordi delle persone che sembrano reali. Qualcosa di spiazzante e interessante.
Per chi come me che ho navigato nel mondo dei videogiochi parlandone professionalmente dalla fine degli anni '80 è un tuffo al cuore, ma non perché si tratta di una mostra di memorabilia, tutt'altro.
Gli artisti dei videogiochi sono stati ispirati dai grandi pittori ed è evidente dall'esposizione di opere di Kandinsky e de Chirico, ma ci sono anche scoperte che personalmente non immaginavo, come Savinio che ha di fatto ispirato "Shin Megami Tensei III"!
Se conoscevo il fatto che Andy Warhol aveva un forte legame con la Commodore per la creazione di immagini digitali, primo artista davvero spinto su questo tema, mi ero perso i tanti riferimenti di altre arti al mondo dei videogiochi.


L'influenza visiva delle sale giochi in tanti film e telefilm è abituale, ma è chiaro che i giochi, le luci e i colori hanno impattato sulla fotografia di tanti titoli di successo.
Insomma, i videogiochi si possono considerare a tutti effetti arte, ma soprattutto rappresentano perfettamente la cultura di fine secolo e inizio millennio.
La conquista dello spazio da parte di internet, con il Metaverso, in fondo sdogana definitivamente quest'arte digitale.
Piaccia o no.

@gigibeltrame


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