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20/07/2022

economia

Dopo 8 anni cala l'indebitamento netto globale delle aziende: un effetto della guerra, della pandemia o dell'inflazione?

Federico Pons (Janus Henderson Inv.): l'indebitamento netto è sceso nelle aziende, come Atlantia e Stellantis, per fare un esempio, mentre è aumentato il debito per i servizi di pubblica utilità

Secondo l'ultima pubblicazione annuale dello Janus Henderson Corporate Debt Index, le aziende di ogni parte del mondo stanno rimborsando i debiti per la prima volta dal 2014/15. Gli utili operativi sono aumentati del 51,4%, raggiungendo la cifra record di 3.360 miliardi di dollari nel 2021/22, con un aumento significativo della liquidità, che ha consentito di finanziare le spese in conto capitale, pagare dividendi record, effettuare riacquisti di azioni e procedere al servizio e al rimborso del debito. Di conseguenza l'indebitamento netto è diminuito dell'1,9%, attestandosi a 8.150 miliardi di dollari nel 2021/22, con una riduzione dello 0,2% a valuta costante.
Poco più della metà delle aziende (51%) ha ridotto l'indebitamento a livello globale; quelle fuori dagli Stati Uniti sono state più propense a farlo, con il 54% di esse ad aver ridotto l'indebitamento netto. Un quarto delle società dell'indice Janus Henderson non ha debiti; si tratta di aziende che hanno complessivamente una liquidità netta di 10.000 miliardi di dollari, metà della quale appartiene a nove grandi società, tra le quali figurano aziende tecnologiche di diversi settori, come Alphabet, Samsung, Apple e Alibaba.

Le misure di sostenibilità del debito sono nettamente migliorate nel 2021/22, con un rapporto debito/patrimonio globale in calo di 5,7 punti percentuali al 52,6% e tre quarti dei settori in miglioramento. La percentuale dell'utile operativo assorbita dagli interessi passivi è scesa al minimo degli otto anni da quando esiste l'indice, solo l'11,3%, grazie ai bassi tassi e agli elevati margini di utile. Per il prossimo anno Janus Henderson prevede un ulteriore calo dell'indebitamento, perché l'aumento dei costi di finanziamento e il rallentamento dell'economia spingono le aziende a essere più prudenti. Janus Henderson stima che il debito netto scenderà di 270 miliardi di dollari (-3,3%) a valuta costante, raggiungendo i 7.900 miliardi di dollari entro il prossimo anno.

Le maggiori riduzioni del debito riguardano i settori energetico, minerario e dell'auto


Il cambiamento maggiore si è registrato nel settore energetico; i produttori di petrolio e gas hanno ridotto il debito di 155 miliardi di dollari, con un calo di un sesto rispetto all'anno precedente, grazie all'impennata dei prezzi dell'energia, che ha determinato una significativa inversione di tendenza per il settore.

La liquidità in forte crescita delle aziende minerarie internazionali ha consentito di ridurre l'indebitamento di un quarto. Per quanto riguarda gli altri settori la carenza di componenti ha limitato le vendite di auto, ma ha favorito un mix di vendite con margini più elevati, riducendo la necessità di finanziare i programmi di credito al consumo delle case automobilistiche.

L'indebitamento dell'Europa è sceso del 1,3%, in particolare in Italia scende del 9,0%


L'indebitamento netto nel 2021/2022 è sceso dell'1,3% in Europa (Regno Unito escluso) a parità di valuta, nonostante un'ampia divergenza tra Paesi. Il debito è sceso in particolare in Norvegia, Italia e Svizzera, ma anche in Austria e Benelux. ?Per quanto concerne le aziende italiane, l'indebitamento netto è sceso del 9,0% a parità del tasso di cambio grazie all'aumento degli utili e al calo degli investimenti per il gruppo Atlantia (infrastrutture per i trasporti) e al calo delle vendite del produttore automobilistico Stellantis, mentre è aumentato il debito per i servizi di pubblica utilità? - ha dichiarato Federico Pons, Country Head per l'Italia di Janus Henderson Investors.






Opportunità d'investimento per i detentori di obbligazioni


Nei mercati obbligazionari, i rendimenti delle obbligazioni societarie sono aumentati notevolmente, soprattutto nel segmento high yield, facendo lievitare il costo dell'emissione di nuove obbligazioni. Le società stanno reagendo rimborsando le obbligazioni; il valore nominale delle obbligazioni quotate si è ridotto di 115 miliardi di dollari dall'inizio di giugno 2021. Ora c'è una maggiore differenziazione tra emittenti ad alto e basso rischio, tra i settori e tra le diverse scadenze del debito, il che offre reali opportunità ai gestori di fondi attivi come Janus Henderson. La maggior parte dei settori sta avendo delle difficoltà, per cui i gestori dei portafogli cercano opzioni a basso rischio in settori più difensivi, pur rimanendo selettivi. Seth Meyer e Tom Ross, gestori di portafogli obbligazionari presso Janus Henderson hanno spiegato: "le aziende a livello globale hanno saggiamente scelto di colmare con i prestiti l'abisso che si è aperto nell'attività economica globale a seguito della pandemia.


Questi debiti dovevano essere temporanei, e così è stato, come dimostra la maggiore attenzione alla riduzione dell'indebitamento a breve termine nell'ultimo anno. Ci aspettiamo che il calo continui. La crescita economica potrebbe rallentare o invertire la rotta, ma le aziende partono da una posizione molto redditizia, quindi hanno una forte liquidità e possono facilmente coprire il costo degli interessi. Inoltre non hanno una leva finanziaria eccessiva (geared) né grandi esigenze di rifinanziamento, il che significa che non sono "obbligate? a richiedere prestiti. Ciò fa pensare che le aziende resisteranno alla crisi e utilizzeranno la liquidità per ridurre ulteriormente i prestiti, anziché affrontare una sfida esistenziale che potrebbe richiedere loro di rivolgersi nuovamente ai finanziatori per far fronte alla crisi. "Non c'è dubbio che un mercato ribassista non sia l'ideale per gli investitori, ma per i nuovi capitali che guardano alle obbligazioni societarie i rendimenti sono molto più interessanti rispetto agli ultimi anni. I risparmi liquidi sono quasi certamente destinati a perdere denaro in termini reali in una situazione d'inflazione elevata. Inoltre, con il boom dei mercati azionari gli investitori hanno sovraponderato decisamente le azioni, per cui un ribilanciamento del portafoglio in senso obbligazionario potrebbe risultare vantaggioso per molti di loro.


L'attuale fase di ribasso è destinata a terminare e con la disponibilità di ulteriori opportunità di selezione dei titoli azionari l'investimento in obbligazioni societarie è ancora decisamente interessante".


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