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01/06/2022

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HR: quando diversità fa rima con inclusività

Fabio Todaro (Cornerstone OnDemand): come creare un ambiente di lavoro senza pregiudizi e stimolare la crescita aziendale

Quest'anno ad aprile anche in Italia è approdato il primo LGBT+ History Month, un intero mese dedicato alla celebrazione della lotta della comunità LGBT+ per i diritti civili, per l'autodeterminazione e contro l'omotransfobia attraverso iniziative diffuse in tutta la Penisola. Obiettivo: combattere stigmi e pregiudizi e far crescere la consapevolezza e la conoscenza della storia della comunità arcobaleno quale punto di partenza per un dialogo sull'identità, i diritti conquistati e le battaglie a venire.
Un'occasione, questa, per riflettere su quanto la diversità in azienda sia fonte di ispirazione continua e di crescita. Non vi sono, infatti, ormai più dubbi su quanto la diversità sia una ricchezza sia per le aziende sia per i lavoratori. Che si tratti di diversità culturale, generazionale, religiosa, di genere o di orientamento sessuale, essa contribuisce in maniera decisiva a creare un ambiente di lavoro stimolante e dinamico. Ecco perché oggi le aziende sono sempre più sensibili a questa tematica e sempre più orientate verso l'adozione di politiche strutturate di Diversity & Inclusion (D&I).





Imparare a gestire la diversità per far crescere l'azienda e i suoi talenti


Nel momento in cui è diventato chiaro quanto una gestione efficace della diversità potesse produrre innumerevoli benefici, in ambito aziendale si è affermato il cosiddetto Diversity Management, ossia quell'insieme di politiche volte a gestire la diversità degli individui e dei gruppi sociali nell'ambiente di lavoro con lo scopo di valorizzare il contributo unico che ciascuno può apportare per il raggiungimento degli obiettivi aziendali in risposta alle sfide e alle continue trasformazioni della società e del mercato.
Si tratta di un approccio alla gestione delle risorse umane finalizzato alla creazione di un ambiente di lavoro inclusivo, tale da favorire la piena espressione del potenziale individuale, combattere la discriminazione e incentivare la libera espressione di tutti, in un'ottica migliorativa della produttività dei singoli e dell'efficienza complessiva dell'organizzazione.
I vantaggi di un ambiente di lavoro inclusivo e come ottenerli
Gli effetti benefici della possibilità di liberarsi da pregiudizi e luoghi comuni che impediscono di cogliere la bellezza e le opportunità derivanti dal confronto con altri modi di vivere la vita privata e familiare non possono più essere sottovalutati.

Ma quali sono questi benefici? Eccone alcuni esempi:
1 - Incremento dell'innovazione e della produttività. Lavoratori con background diversi portano all'interno del gruppo di lavoro competenze ed esperienze che non solo contribuiscono al miglioramento delle performance, ma favoriscono anche lo sviluppo di idee innovative. In un contesto inclusivo i collaboratori sono più motivati e, quindi, più produttivi.
2 - Aumento della creatività. La molteplicità delle prospettive che background diversi ed esperienze di vita variegate portano con sé genera modi di pensare e lavorare "out-of-the-box": la diversità, dunque, genera naturalmente creatività.
3 - Miglioramento della reputazione e dell'immagine aziendale. Un'azienda che sceglie di investire nella valorizzazione delle diversità ha la grande opportunità di fare dell'ambiente di lavoro inclusivo il proprio elemento distintivo rispetto alla concorrenza, migliorando così la propria percezione pubblica.
4 - Attrazione delle risorse migliori. Un'azienda che abbraccia la diversità promuove un'immagine positiva di sé ed è, perciò, in grado di attrarre un ampio numero di candidati interessati ad accrescere le proprie potenzialità in un ambiente di lavoro dinamico.


Ed è ovvio che maggiore è il numero dei candidati, maggiori sono le possibilità di reperire talenti da assumere, desiderosi di esprimere la propria diversità e di contribuire, quindi, all'innovazione e al cambiamento.
Per arrivare a questi risultati è fondamentale che le organizzazioni mettano in pratica alcune azioni mirate, ponendo molta attenzione in primis ai processi di recruiting e ai percorsi di formazione. In particolare:
- recruiting: la promozione della diversità all'interno dell'azienda inizia dal processo di selezione. Occorre, dunque, agire in questa primissima fase per fare in modo che la forza lavoro selezionata sia quanto più eterogenea possibile;
- formazione e sviluppo: è indispensabile che il personale acquisisca consapevolezza rispetto agli stereotipi (anche inconsci) che influenzano i comportamenti e sviluppi competenze adeguate all'interazione costruttiva con le diversità. L'azienda si deve fare promotrice di questa dinamica. Come? Per esempio, offrendo ai propri collaboratori un programma formativo ben strutturato, che non sia costituito da eventi unici o sporadici, ma che sia anzi inquadrato in un arco temporale a lungo termine e che coinvolga tutto il personale, top management incluso.



Oggi più che mai, per le aziende valorizzare la diversità significa aprirsi a nuove opportunità di crescita e guadagnare un importante vantaggio competitivo. Va da sé che la diversità da sola è fine a sé stessa; affinché generi valore, serve inclusione. L'aspetto più importante è che l'applicazione di strategie di D&I non sia solo una scelta morale, priva di riscontri concreti, ma che venga perseguita per il bene delle persone e dell'organizzazione nel suo complesso.

Fabio Todaro, Senior Regional Sales Director per l'Italia di Cornerstone OnDemand


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