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06/04/2022

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Silvia Candiani (Microsoft): le competenze digitali sono strategiche per il Paese 

L'Italia ha bisogno di investimenti e di una visione più ampia del digitale. Tanto è stato fatto, ma molto rimane da fare

Microsoft Italia ha recentemente presentato "Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance", un nuovo progetto che vede protagonista l'ecosistema dell'azienda in prima linea nello sviluppo del Cloud in Italia. 
L'iniziativa punta ad accelerare la trasformazione digitale del Paese, supportando le organizzazioni pubbliche e private nel percorso di innovazione, grazie a servizi cloud locali, in grado di sfruttare gli investimenti del PNRR che mette a disposizione 191,5 miliardi di Euro di fondi, di cui oltre la metà potenzialmente collegati a soluzioni Cloud e digitali.
Nei giorni scorsi abbiamo incontrato Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, per capire quali sono le tendenze, ma anche per avere il polso della situazione del digitale in Italia.

Cosa sta vedendo nel mercato del digitale?


Complessivamente vedo un mercato che è in grande fermento, in accelerazione. Dopo due anni di pandemia ci si è resi conto di quanto la tecnologia sia fondamentale per la resilienza delle aziende, per la gestione del personale, dei clienti e dell'integrazione con i fornitori e via di seguito.

Possiamo dire che c'è stata un'accelerazione di 5 anni fatta in due mesi, e il trend è comunque ancora in crescita. Certo, questa guerra ha portato un clima di incertezza ed è necessario capire che tipo di cambiamenti porterà questo conflitto. Dobbiamo tenere conto che anche questa crisi verrà affronta in modo diverso, vista con occhi diversi, grazie al fatto che molta tecnologia permette di controllare nel migliore dei modi la produzione e la supply chain. C'è fermento e una crescita accelerata del mercato un po' a tutti i livelli, anche le piccole e medie imprese hanno ampliato il focus sul digitale, partendo chiaramente dallo smartworking, ma anche sui temi della cyber-security si è sviluppata una nuova sensibilità.

Molti attacchi: la resilienza è una necessità di business.


Dopo gli ultimi eventi di attacchi informatici le domande di protezione sono aumentate del 500%. Dobbiamo pensare che già l'attivazione dello smartworking aveva alzato il livello di attenzione, dovendo proteggere un perimetro più ampio. E' un percorso che è costruito su passaggi necessarie e un costante adeguamento.



L'Industria 4.0 sembrava un argomento accantonato, mentre oggi è tornato attualissimo.


A partire dalla necessità di trovare dei meccanismi di produzione più efficienti, oggi ancora più importanti a causa del costo dell'energia, nonché di un'ottimizzazione della catena di approvvigionamento, l'argomento Industria 4.0 è quanto mai attuale. Avere a disposizione un digital twin, una copia digitale, della catena di distribuzione è un ottimo sistema per comprendere cosa sta accadendo all'azienda e trovare dei rimedi in base a determinati scenari. Le aziende continuano a investire in questi ambiti, soprattutto oggi che vi è una grande incertezza.



Come si sta muovendo i vostri partner?


Anche qui c'è tantissimo fermento. Il mercato dell'IT in Italia potrebbe crescere a tassi del 50% all'anno, perché mettendo insieme i trend di crescita organici ci sarà l'impatto del Recovery Fund e del PNRR. Stiamo parlando di uno shock in positivo di quasi 100 miliardi in quattro anni che potrebbe aggiungersi al tasso di crescita che stiamo vedendo ora e che abbiamo visto in questi ultimi anni.

Il digitale è diventato un argomento al centro del business. Ma non ci sono abbastanza competenze sul mercato per lavorare a tutti i progetti.

Le digital skill sono sempre il problema maggiore che affligge il settore.


Le competenze sono un elemento strategico, stiamo parlando di 150.000 posti di lavoro che non si riescono a mettere a sistema. Un problema che per primo si ribalta sui partner che faticano a reperire personale per "mettere a terra" i progetti. Abbiamo notato che molti operatori, per sopperire a queste lacune, stanno cercando di reperire queste competenze presso altre società, in maniera di fare squadra. E' un fenomeno interessante che permette di avere agglomerati più grandi, con maggiori competenze e capacità di poter partecipare a progetti più importanti. Vediamo in questo momento il nostro ruolo è soprattutto quello di riuscire a far incontrare i partner, le aziende clienti e i centri di formazione, come le Università, varando una serie iniziative di sistema per cercare di formare e portare nel mondo dell'IT persone che magari hanno profili diversi.

Un impegno certamente importante per far crescere tutto l'ecosistema.

Quali sono i trend di questo periodo?


Il cloud è il tema principale, ma come dicevo, c'è molta attenzione alla cybersecurity, a tutto ciò che riguarda i dati, alle business application. C'è un interesse generale molto spinto che vede protagonista, per parlare di applicazioni, Dynamics in mercati sempre più verticali e per industry, perché la conoscenza dell'azienda e del suo funzionamento è diventato un elemento di business e di capacità di avere un futuro. Poi c'è il tema della collaboration che è ancora estremamente interessante, l'onda lunga della trasformazione del lavoro si avverte ancora.

La collaborazione è un elemento diventato importante anche per le scuole.


Assolutamente. Faccio un esempio. Veniamo da due anni in cui i nostri ragazzi hanno fatto un sacco di cose online, ma poi rientrano a scuola e sembra che sia sparito tutto. Il digitale ha permesso di avere un minimo di continuità e una parte di tutto quanto deve rimanere.


Come Microsoft, pensiamo che la tecnologia può e deve essere uno strumento che aiuta ad imparare meglio e utile per ripensare determinati aspetti. Penso che concetto di ibrido sia giusto per il lavoro, ma anche per la scuola, ci sono ormai degli strumenti che permettono di collaborare in maniera molto migliore e creare, per esempio, un progetto di ricerca con i compagni, fare test più adattivi agli studenti, visto che l'integrazione e la diversity sono diventati argomenti importanti; piuttosto che avere dei laboratori digitali che costano infinitamente meno di un laboratorio fisico, potendo per esempio ottimizzare le risorse e le conoscenze. Permettere la didattica a distanza è un passo, ma molto si può fare con il digitale senza pregiudicare la presenza in classe che resta fondamentale. Lavoriamo anche col Ministero dell'Istruzione per formare gli insegnanti e ripensare alle lezioni integrando il digitale. Oggi è possibile fare la scuola in modo diverso e innovativo rispetto al passato.

Quando 5 anni fa si è insediata come AD di Microsoft Italia ha scritto un tweet: "Adesso digitalizziamo l'Italia". Quanto sta tenendo fede a quel messaggio?


Penso si siano fatti dei grossi passi avanti, ma devo ammettere che ci sono state delle grandi opportunità e una serie di linee guida molto chiare.


Questo è un Paese che ha grandi capacità e che risponde alle sollecitazioni in maniera positiva. Sono molto orgogliosa del progetto che abbiamo annunciato due anni fa, Ambizione Italia, e stiamo investendo un miliardo e mezzo di euro nel Paese. Stimiamo che questo avrà un impatto economico di circa 9 miliardi, ma soprattutto permette di avviare una serie di iniziative che permettono la creazione di nuove competenze. Abbiamo formato più di due milioni di persone, abbiamo lanciato varie iniziative con clienti e partner per lavorare sulla sostenibilità, sullo smartworking con un impatto sulle piccole e medie imprese molto interessante. C'è ancora tanto da fare, non possiamo fermarci anche perché Microsoft si trova nella situazione ideale di essere un'azienda che è una vera e propria piattaforma che abilita l'innovazione delle imprese e del Paese. Abbiamo anche la responsabilità di guidare questo ecosistema.

Questa è la risposta della manager Candiani, ma per Silvia, a livello personale?


Mi è stata data l'opportunità e la responsabilità di guidare un team fantastico e credo che se facciamo le cose per bene possiamo far accelerare il Paese.


Questo è un obiettivo enorme, più grande di noi e quindi dobbiamo essere molto focalizzati in questa direzione. In questi cinque anni mi sono resa conto di quanto sia forte e importante l'impatto di quello che facciamo, della capacità di cambiare cose che sono sempre state fatte in un modo diverso. E' importante avere una visione ambiziosa, essere capaci anche di proseguire anche quando non sembra che vi sia un allineamento tra mercato, istituzioni e aziende, ma è stata una grande palestra di leadership, con stimoli sempre nuovi.


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