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20/10/2021

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Cosa ha insegnato il Facebookdown alle aziende italiane

Se i servizi non sono accessibili la vita digitale ne risente pesantemente

Non è sufficiente partire dai 7 miliardi di dollari persi dall'azienda guidata da Mark Zuckerberg in quelle ore di blocco di tutti i servizi dell'azienda per inquadrare il problema in termini più generali.
Non è nemmeno sufficiente parlare delle difficoltà che hanno avuto i dipendenti nel lavorare, perché non è solo quella l'operatività che è venuta meno.
Infatti, legati ai prodotti di Facebook ruotano tantissimi sistemi digitali delle aziende, a partire dall'autenticazione di tanti siti e servizi internet che sfruttano proprio la galassia Facebook per velocizzare e rendere "democratiche" le operazioni.
Oltre a ciò, c'è tutto il mondo del commercio che sfrutta le varie piattaforme per la pubblicità e veicolare i propri messaggi con il fine ultimo di raggiungere delle vendite.
Insomma, si blocca Facebook e si blocca una grossa parte dell'economia, non solo digitale, di tante aziende sparse in tutto il mondo.

Cosa possiamo imparare


La prima regola è che i siti internet e i social sono spazi in affitto.

Non appartengono a chi li ha "acquistati", ma vengono erogati da altre imprese e quindi non si ha il controllo. Il fatto che attacchi hacker presso server farm, piuttosto che il fatto che queste prendano fuoco, bloccano le operation delle aziende e non ci sono contratti che tengano e che possano garantire nulla, tanto meno assicurazioni. Questo è un dato di fatto conosciutissimo dai tecnici, ma questa regola molte aziende la ignorano. Passare a una vita "online" ha dei rischi e le persone si sono più accorte dei problemi di Dazn che di quelli dei servizi digitali!
Il secondo aspetto è che la pubblicità deve essere "affidabile". Se si compra uno spazio su un cartellone pubblicitario si hanno certezze, mentre se si acquista uno spazio online non solo non si hanno certezze di dove queste vengano visualizzate (vai a fidarti degli algoritmi), ma non si conoscono nemmeno i parametri. Un blocco, come quello di Facebook, ha mostrato un re nudo, visto che è la seconda piattaforma pubblicitaria più importante al mondo.
Il terzo elemento è che affidarsi al cloud e ai servizi basati su API significa accettare il rischio che qualcosa possa andare storto.


Non controllando gli aspetti esterni, il rischio che vi siano dei malfunzionamenti esiste. Siccome il mondo del digitale va verso una "commoditizzazione" dei servizi, demandando a chiamate ad altri computer determinati compiti, il rischio che qualcosa possa non funzionare c'è.
Ultima lezione: i vecchi sistemi tradizionali funzionano ancora. In un mondo che ha visto l'esplosione dello smartworking, il caro vecchio telefono, le email e gli sms sono ancora attuali e assolutamente efficienti.
Speriamo che tutto l'ecosistema del digitale e delle aziende faccia tesoro di questa esperienza.

 

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