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20/10/2021

idee

Perchè la ripartenza europea deve essere sostenibile

Jörg Buck (AHK Italien): la svolta green interesserà settori centrali per l'interscambio italo-tedesco. Per questo è fondamentale che imprese, istituzioni ed esperti dialoghino insieme per programmare e gestire la transizione

In un contesto economico fortemente provato dalla pandemia, Germania e Italia sono chiamate a confrontarsi sull'Europa dei prossimi anni identificando strategie comuni che permettano una crescita economica che sia attenta alle nuove esigenze sociali, all'ambiente e agli effetti che l'innovazione tecnologica avrà sulle aree metropolitane.
In questo scenario se la tecnologia sarà una alleata vitale per la nuova economia, gli investimenti in aziende realmente green, vanno affrontati come un business, perdendo quel manto etico e filantropico che ha caratterizzato fino ad oggi l'approccio a questi investimenti. In questo scenario, inoltre, l'Europa si presenta avvantaggiata rispetto agli altri continenti, infatti ha sperimentato con successo progetti di efficienza, creando aziende campionesse di sostenibilità, che nulla hanno da invidiare al resto del mondo.
È con questo auspicio che si è tenuto a Milano l'evento "Economia, finanza e società di domani. Riflessioni italo-tedesche per la ripartenza sostenibilenella cornice dei "Goethe-Vigoni Discorsi".

L'iniziativa è stata promossa da Villa Vigoni, Centro italo-tedesco per il dialogo europeo, in collaborazione con Porsche Consulting e AHK Camera di Commercio Italo-Tedesca.
Il confronto Italia-Germania si è tenuto all'indomani delle elezioni tedesche e nel pieno della fase attuativa dei progetti connessi al PNRR. Nonché quasi in contemporanea con la visita della ormai ex cancelliera Merkel in Italia, dove ha incontrato il Papa e Mario Draghi.
Secondo Jörg Buck, CEO della Camera di Commercio Italo-Germanica AHK Italien, "la svolta green interesserà settori centrali per l'interscambio italo-tedesco. Per questo, è fondamentale che imprese, istituzioni ed esperti dialoghino insieme per programmare e gestire la transizione, coniugando crescita e sostenibilità. Gli attori italo-tedeschi hanno un ruolo decisivo in questa prospettiva, e questo evento è una tappa importante del percorso. Dagli interventi normativi fino alla pianificazione degli investimenti, serve una politica industriale lungimirante: le realtà produttive, i settori e le comunità che esse animano e le persone che impiegano costituiscono un'unica dimensione, e questi aspetti devono essere tenuti in considerazioni in ogni policy che intende realizzare la transizione, ed è strategico il coinvolgimento delle imprese nella definizione di regole e strutture normative".


"Italia e Germania sono il tandem forte della nuova Europa del rilancio post-covid", afferma Cristiane Liermann Traniello, Segretario Generale di Villa Vigoni. "Con il Centro italo-tedesco per il dialogo europeo Villa Vigoni i due Paesi posseggono un'istituzione unica in Europa per un dialogo intenso, innovativo, coraggioso 4.0".
Italia e Germania sono - nonostante la pandemia - due economie trainanti per il sistema europeo. Lo scambio tra i due Paesi supera i 116 miliardi di euro l'anno. In questo contesto, l'Italia dovrebbe nei prossimi anni registrare una crescita economica sostenuta, stimata del 6%.
Secondo Josef Nierling, Amministratore Delegato di Porsche Consulting, "ci troviamo in un momento unico della nostra storia: gli attori economici dispongono di grandi liquidità e beneficiano di una politica monetaria meno conservativa. Con queste nuove leve possiamo plasmare una nuova società più prospera, sostenibile ed inclusiva. Per realizzare tutto ciò è però necessario che istituzioni ed economia si muovano all'unisono con piani di azione concreti e di lungo termine. Abbiamo oggi la possibilità di realizzare un sogno, quello di rendere più bello il nostro pianeta".



Roberta Marracino, Direttrice della Group ESG Strategy & Impact Banking di Unicredit, ha ricordato come "UniCredit abbia una forte consapevolezza del ruolo che è chiamata a esercitare nell'indirizzare la finanza verso una trasformazione sia ambientale che sociale. Questo significa, da una parte, finanziare il cambiamento, indirizzando le nostre risorse verso i settori e i clienti desiderosi di affrontare la transizione verso un modello di business più sostenibile e misurare l'impatto sociale di questa azione. Ma dall'altro, occorre anche cambiare il nostro modo di fare finanza, ad esempio sviluppando prodotti creditizi con condizioni legate specifici obiettivi di sostenibilità e promuovendo un rapporto di partnership con i nostri clienti nel raggiungere questi obiettivi".
Di finanza verde e di investimento in aziende realmente impegnate in una profonda riconversione verso un'economia sostenibile, ha parlato Nino Tronchetti Provera, Fondatore e Managing Partner di Ambienta Sgr, secondo il quale "la sostenibilità ambientale è la più grande rivoluzione dell'economia mondiale: perché è globale, sia a livello geografico sia a livello industriale, e perché è destinata ad essere permanente.


Esiste infatti un gap strutturale tra la domanda di beni e servizi degli abitanti del pianeta e la capacità di quest'ultimo di soddisfarla".
Questo fenomeno per permettere un effettivo cambiamento dell'economia mondiale deve sposare le tipiche logiche del business, abbandonando posizioni e slogan - oggi spesso comuni a molte realtà - che non rispecchiano appieno la logica sottostante una finanza green.
Oggi l'economia mondiale è stimata aver raggiunto un valore di 90 trilioni di dollari. Non è possibile immaginare che il pianeta possa sostenere l'impatto ambientale generato da una tale economia. Per fronteggiare questa situazione è necessario sviluppare un sistema economico che, ovunque nel mondo, utilizzi le risorse con più efficienza. È un progresso questo che necessita certamente del supporto tecnologico e al tempo stesso di un cambiamento culturale da parte degli investitori e della società civile.


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