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13/10/2021

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Quanto conosciamo del Legal Design?

E' uno dei fenomeni più interessanti del nuovo modo di intendere la professione legale. Si sta espandendo velocemente in tutti i settori del diritto, raccogliendo l'interesse di aziende, pubblica amministrazione e studi legali

Da un paio di anni almeno si registra anche in Italia un interesse sempre più vivo per il Legal Design.
Ciò nonostante, fino alla pubblicazione del libro "Legal Design", editore Giuffrè, chi voleva approfondire la materia aveva a disposizione solo qualche contributo scientifico e le newsletter che circolano su internet.
Considerando la pluriennale esperienza con clienti nazionali ed internazionali, Barbara de Muro, Partner LCA, e Marco Imperiale, Head of Innovation LCA, hanno deciso di mettere nero su bianco quanto utile sapersi per un utilizzo sicuro.
Il libro è strutturato in tre parti. La prima risponde alle domande di base del lettore: il cosa, il chi, il dove, il quando, il come, e ovviamente il perché, del Legal Design.
La seconda è dedicata al linguaggio giuridico, al linguaggio visuale e all'organizzazione dei contenuti.
La terza contiene esempi di prodotti realizzati applicando la disciplina, realizzati sia dal team in LCA sia da legal designer provenienti da tutto il mondo. Abbiamo intervistato i due autori.



Cosa si intende per Legal Design?


E' una disciplina che studia e progetta "prodotti" a contenuto giuridico a partire dalle competenze, esigenze ed esperienze dell'utente finale. Richiede competenze legali elevate, ma non solo: il nostro team si compone anche di design thinkers, grafici, informatici, sociologici e psicologi.
Il cliente, inoltre, è sempre coinvolto nella fase di progettazione e di verifica della tenuta dei prototipi per ottenere un prodotto che sia quanto più possibile rispondente alle esigenze individuate. Applichiamo la disciplina sia ai tradizionali documenti giuridici (norme, contratti, atti giudiziari) sia a prodotti digitali e servizi. Va detto che la nostra non è l'unica definizione di Legal Design: sul punto, infatti, non vi è una posizione univoca tra gli studiosi. Proprio la continua evoluzione della disciplina, infatti, è parte del fascino di questo movimento, che sta prendendo sempre più piede in tutto il mondo.

Quali sono le sue principali caratteristiche?


Partiamo dai valori.

Disegnare documenti che possano essere letti e pienamente compresi dai destinatari significa portare all'esperienza giuridica i valori dell'inclusione, della trasparenza e della sostenibilità. Metodo e approccio sono totalmente nuovi nel campo legale. L'approccio umanocentrico richiede collaborazione tra personalità e dipartimenti differenti (legali, facilitatori, design thinkers, grafici, e a volte sviluppatori) e il metodo del Legal Design Thinking prevede la disponibilità di mettersi in gioco, di sperimentare, di lavorare per prototipi, di testare, di fallire e di riprovare fino a raggiungere il prodotto voluto.

Quali applicazioni ritenete più interessanti per il futuro?


Le applicazioni sono davvero molteplici: nella pubblica amministrazione, il Legal Design potrebbe essere la chiave per abbandonare tecniche redazionali oscure e ridondanti; all'interno delle aziende, il Legal Design si presta a ridisegnare policy e modelli per una comunicazione più efficace e immediata; nella contrattualistica che si rivolge al consumatore.

Il Legal Design potrebbe aiutare a livello di ricerca esigenze e bisogni, nonché di valutazione degli impatti. E ancora, si presta a semplificare le più complesse operazioni di M&A e può essere un ottimo strumento di snellimento degli atti giudiziari. Insomma, la lista è molto lunga e potenzialmente infinita.

Come può un'azienda fare ricorso a questa disciplina?


Affidandosi, almeno per i primi lavori e fino a che non si acquisiscano gli strumenti di base, a legal designer esperti. Non ci si improvvisa legal designer, perché vi è sempre il rischio che un intervento non sufficientemente ponderato sui testi, ma anche nella grafica, possa minare la tenuta del contenuto legale. All'interno dell'azienda è inoltre importante il contatto tra il legal e differenti funzioni aziendali come il marketing, la sostenibilità e l'R&D, in modo da comprendere veramente cosa vuol dire considerare l'utente finale come parte di un processo.

Titolo: Legal Design
Autori: Barbara de Muro e Marco Imperiale
Editore: Giuffrè
Pagine: 140

@federicounnia - Consulente in comunicazione
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