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08/09/2021

economia

Inflazione USA: a che punto siamo?

Bert Flossbach (Flossbach von Storch): comunicare basse aspettative di inflazione fa apparire l'attuale alto livello come temporaneo e quindi irrilevante

Molte persone probabilmente hanno spalancato gli occhi per la sorpresa quando il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha annunciato l'inflazione dei prezzi al consumo negli USA per il mese di maggio. I prezzi sono aumentati di un incredibile 5% su base annua, il più grande aumento dall'agosto 2008. Molti si chiedono ora se questo sia solo un effetto temporaneo o l'inizio di una nuova era.
L'alto tasso d'inflazione è, naturalmente, anche il risultato del confronto con il basso livello di riferimento creatosi lo scorso anno a causa della pandemia. Gli aumenti dei prezzi sono stati particolarmente elevati per le materie prime e l'energia, tanto che il prezzo della benzina è aumentato del 56% rispetto all'anno precedente. Per evitare la distorsione causata da questi effetti specifici, viene utilizzato il cosiddetto "tasso di inflazione di base" (esclusi energia e cibo), che ha lo scopo di creare un quadro più preciso del tasso di inflazione di fondo. Sebbene l'aumento del 3,8% del tasso di base sia considerevolmente inferiore al tasso di inflazione globale del 5%, è comunque il maggiore aumento dei prezzi in quasi 30 anni.


Il tasso di inflazione di fondo potrebbe, tuttavia, anche essere in gran parte dovuto a temporanee carenze di fornitura legate alla pandemia che non esistevano nei periodi inflazionistici precedenti. Il forte aumento dei prezzi delle auto usate negli Stati Uniti ne è un buon esempio. Con un peso nel "paniere" del tre per cento, questa voce ha effettivamente un piccolo effetto sui prezzi al consumo. Tuttavia, dato l'aumento del 29,7% dei prezzi delle auto usate rispetto all'anno scorso, ha comunque contribuito per circa un punto percentuale all'inflazione di fondo.
Un grande calo nelle vendite di auto nuove all'inizio della pandemia ha ridotto l'offerta di auto usate attraenti a distanza di circa un anno. La domanda è invece aumentata nello stesso periodo, ma questi dati dovrebbero essere considerati con cautela. Possono essere il frutto di un'illusione di controllo o sono intenzionalmente utilizzati per segnalare un basso rischio di inflazione al fine di giustificare il mantenimento di una politica monetaria ultra-accomodante.
Comunicare basse aspettative di inflazione fa apparire l'attuale alto livello di inflazione come temporaneo e quindi irrilevante.

Inoltre allevia i timori degli investitori di un aumento dei tassi di interesse e dei rendimenti obbligazionari e calma i mercati finanziari. Se, tuttavia, l'inflazione si rivelasse come fenomeno di più lungo termine e le persone si rendessero conto che queste comunicazioni della banca centrale sono semplicemente un pio desiderio, potrebbero perdere la fiducia nella capacità della banca centrale di mantenere stabile il valore del denaro.
Effetti straordinari come questo illustrano quanto grande sia stata la distorsione dei prezzi in alcune aree a causa della pandemia. Questi effetti probabilmente diminuiranno nei prossimi mesi, ma c'è ancora il rischio che l'attuale spinta all'inflazione dovuta alle strozzature della catena di approvvigionamento possa continuare più a lungo, aumentando così le aspettative di inflazione e spingendo la richiesta di aumenti salariali. Aziende USA come Amazon e Target, che hanno milioni di dipendenti, tra cui una quota significativa nel settore dei redditi più bassi, stanno già pagando da 15 a 20 dollari all'ora, ben più del salario minimo di legge. Questo significa che hanno definito un salario minimo non ufficiale e altre aziende dovranno seguirne l'esempio.



Al 2,0% in maggio e all'1,9% in giugno, l'inflazione della zona euro era quasi esattamente pari al tasso obiettivo della Banca Centrale Europea (BCE). L'inflazione di fondo, tuttavia, è stata solo dello 0,9%, molto al di sotto del tasso negli Stati Uniti. Quanto grande sarà l'effetto della maggiore pressione inflazionistica negli Stati Uniti sull'Europa diventerà chiaro nel corso dell'anno. La BCE attualmente non vede effetti significativi e si aspetta un tasso di inflazione dell'1,5% nel 2022 e dell'1,4% nel 2023. Previsioni precise come queste dovrebbero, tuttavia, essere guardate con prudenza. Esse potrebbero essere il frutto di un'illusione di controllo o potrebbero essere usate intenzionalmente per segnalare un basso rischio di inflazione al fine di giustificare il mantenimento di una politica monetaria ultra-accomodante.

Bert Flossbach, co-fondatore di Flossbach von Storch AG


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