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23/06/2021

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Ripartita la ristorazione: finalmente crescono le prenotazioni

Andrea Arizzi (The Fork): dobbiamo cercare di risollevare questa industria che è un valore non solo economico ma anche culturale

E dopo un periodo infinito in cui tra lockdown e chiusure di varia natura, finalmente il comparto della ristorazione intravede l'uscita da tunnel e può iniziare a tornare ad una attività che era normale prima della pandemia. Pur con limitazioni di vario tipo, ristoranti e pizzerie, che rappresentano una delle eccellenze italiane, ricominciano a vedere un afflusso di clienti.
Ne abbiamo parlato con Andrea Arizzi, Head of New Business Italy & France di The Fork.



Un anno per la ristorazione davvero complicato.


Davvero, un settore martoriato da questo Covid-19.
Con la riapertura si è visto qualcosa. Come The Fork abbiamo visto che c'è stata una ripresa sostanziale e siamo molto contenti dell'evoluzione delle ultime settimane. Abbiamo vissuto dei mesi veramente molto intensi e noi non abbiamo mai smesso di lavorare perché abbiamo cercato sempre di pensare al futuro, quello che è il nostro presente.

Cosa avete fatto?


Abbiamo cercato di capire le nostre priorità e le cose che dovevamo fare e cambiare per migliorarci e offrire un servizio migliore.


La vita in azienda era complicata, perché per esempio io ero abituato a lavorare e a produrre e quindi trovarsi a non produrre è terribile. Ora che tutto sta ripartendo siamo tutti più sereni e i dati sono estremamente incoraggianti, non solo per noi ma per tutta quella che è l'industria della ristorazione.
Per dare un primo dato: nella settimana che si è conclusa con la domenica 6 giugno c'è un bel più 108 per cento in termini di prenotazioni rispetto a quella che è stata la prima settimana delle riaperture, quindi più che raddoppiato il numero di prenotazioni. Questo è un dato estremamente incoraggiante.

Una crescita importante: le persone sono tornate a consumare fuori casa.


Come The Fork siamo una cartina tornasole per tutto quello che è l'industria della ristorazione e vedere questi dati significa che tutto è ripartito con molto vigore e che c'è fiducia anche da parte dei consumatori.
Avevamo fatto delle ricerche durante il lockdown che ci dicevano che tra le prime cose che le persone avrebbero fatto appena possibile era quella di andare al ristorante e questa è sempre stata una grande spinta a migliorarci, ma ora i dati ci confortano molto.


Siamo contenti per i ristoratori, perché è stato un settore veramente martoriato e gli aiuti sono stati, non voglio dire discutibili, ma probabilmente non sufficienti per supportare una categoria. Tutti insieme dobbiamo cercare di risollevare l'industria della ristorazione che è un valore non solo economico ma anche culturale. Un turista che arriva dall'estero viene in Italia anche per mangiare bene e esportiamo questa cultura in tutto il mondo.

The Fork è un'App che rappresenta un touchpoint tra ristoratore e cliente: che risultati state ottenendo?


Gli italiani si stanno muovendo molto.
Mi fa piacere che tu abbia usato l'espressione touchpoint, perché effettivamente noi abbiamo una doppia mission.
Ogni dipendente di default si sveglia la mattina con l'idea di generare esperienze indimenticabili per il consumatore finale e dall'altro lato di assistere e aiutare a generare profitto ai ristoranti. Quindi sì, effettivamente siamo un touchpoint tra questi elementi.
Dal punto di vista delle abitudini, quello che stiamo vedendo è che le scelte del ristorante non sono cambiate molto rispetto al periodo pre-Covid-19.


Abbiamo una serie di dati che ci indicano che la pizzeria è sempre la meta preferita e questo è sicuramente un primo dato interessante.
Inoltre, non è cambiato neanche il ticket medio che diciamo che rimane sempre intorno ai 30 euro. Questo dimostra il fatto che per mangiare le persone spendono e continuano a spendere come come prima e questo è assolutamente è importante. Ci sono due cambiamenti, nel senso che fino a due anni fa c'era un una grandissima differenza tra pranzo e cena, con quest'ultima che era superiore dell'80%, il trend delle prime settimane di riapertura è stato quasi 50-50, anche se stiamo tornando di più verso la cena.
Probabilmente un po' è causato dall'allentamento del coprifuoco e dalla possibilità in alcune zone di poter mangiare al chiuso.

Certamente questo sono elementi che incidono.


Io mi occupo anche del mercato francese e il business l'anno scorso, nonostante il coprifuoco che in Francia finiva le otto di sera, non si è verificato un grande cambiamento, solo le persone andavano a mangiare prima, quindi il coprifuoco incide ma non così tanto se c'è l'intenzione di uscire.



 



E il secondo cambiamento qual è?


Il tempo medio di anticipo sulla prenotazione è aumentato.
Secondo me testimonia il momento che stiamo vivendo e anche il senso civico che è cambiato. Fino a due anni fa mediamente le persone prenotavano con The Folk diciamo 45 minuti prima, aprivano l'APP e cercavano il ristorante, mentre alla fine di aprile e inizio maggio questo dato è di 19 ore prima. Significa che siamo tutti più attenti e vogliamo prenotare con un largo anticipo e dare il tempo al ristoratore di organizzare il tavolo.
Soprattutto, non usciamo più se non siamo organizzati! E' un grandissimo cambiamento.

E come stanno cambiando le abitudini dei clienti?


Non ho il dato ufficiale del tempo medio speso sull'applicazione, però è chiaro che la cosa più interessante per gli utenti è il ristorante appena aperto, perché vogliono provare l'esperienza nuova.
In questo periodo non ce ne sono tanti, ma è un trend che sta ripartendo. Qualche esempio c'è ed è un segnale molto positivo e faccio un grosso in bocca al lupo a questi imprenditori che hanno deciso di investire.


Restano interessanti tutti i ristoranti di qualità e quelli che hanno un alto rating, ma ovviamente ci sono anche quelli con gli sconti sono comunque tra i più richiesti.


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