Mercati all'insegna della resilienza
Stefan Scheurer (AllianzGI): l'economia mondiale potrebbe impiegare anni per tornare al trend di crescita bruscamente interrotto dalla COVID-19. Nel 2021 occorrerà adottare un approccio più diversificato
Quando, nell'anno appena trascorso, il conflitto commerciale sino-americano è stato messo in secondo piano da una pandemia globale, neppure i più ottimisti avrebbero osato sperare che alla fine i mercati finanziari si sarebbero rivelati così resilienti di fronte alla peggiore crisi (e non solo sul piano economico) del secondo dopoguerra.
Benché alcuni Paesi siano tuttora alle prese con nuove ondate di contagi e con le conseguenze dei nuovi lockdown, nel complesso l'economia mondiale ha superato la fase di recessione grazie ai consistenti stimoli fiscali e monetari varati da Stati e Banche Centrali. Tali misure, necessarie e utili, potrebbero però avere effetti a lungo termine non irrilevanti:
1. L'eccesso di liquidità generato dagli stimoli monetari ha avuto delle ripercussioni sui mercati; in particolare le valutazioni elevate delle obbligazioni governative di Stati Uniti e area euro a fronte di rendimenti prevalentemente negativi, sono riconducibili anche alla politica delle banche centrali.
2. Attualmente il settore pubblico e quello privato presentano livelli di indebitamento molto elevati. In caso di significativo rallentamento della ripresa, le imprese potrebbero incontrare difficoltà nel servizio del debito, con conseguente aumento del rischio di insolvenza.
3. Le iniezioni di liquidità promosse dalla politica monetaria, le misure di distanziamento imposte dalla pandemia e i continui attriti sul fronte commerciale, insieme ai relativi shock a livello della domanda, alimentano il rischio di un rialzo dei prezzi di beni e servizi nel medio periodo.
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