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02/12/2020

leisure

Il Black Friday più lungo di sempre - Punto e a capo

 

Le esigenze del commercio cambiano, ma il l'evento dopo il ringraziamento "tiene" anche in Italia

Il Black Friday è un'usanza tipicamente "americana" che è stata importata in Italia negli ultimi anni. Quando scrivevo per un giornale dedicato alla grande distribuzione ero l'unico a crederci ed era difficile riuscire a piazzare il pezzo.
In pochi anni tutto però è così cambiato che addirittura in Italia non dura un venerdì, o al limite con il più moderno Cyber Monday dedicato alla tecnologia, ma per qualche insegna per alcune settimane.

Il senso degli sconti

Il senso del Black Friday era il giorno di vacanza per gli abitanti degli Stati Uniti che giungeva dopo il giorno del ringraziamento, quarto venerdì del mese di novembre e da quel momento iniziava la corsa ai regali di natale.

Il Black Friday più lungo di sempre - Punto e a capo

Era sostanzialmente un ottimo indicatore per vedere la disponibilità di spesa degli americani e la propensione all'acquisto.
In sostanza, era una giornata in cui si "facevano fuori" i resti di magazzino e si iniziavano a vendere prodotti pensati per il Natale, sostanzialmente giochi per bambini.
Oggi, invece, ogni occasione è buona per cercare di attirare pubblico nei punti vendita, fisici o digitali, e c'è il giorno dei single, degli innamorati, la festa dei nonni e via di seguito, in una corsa allo sconto praticamente perenne.
Come sempre, si annidano tante belle "fregature", prezzi gonfiati e ribassati con sconti, un mal vezzo non solo tipico dei negozi fisici, ma anche online.
Per intenderci, esistono servizi specializzati come Keepa, uno tra i tanti, per monitorare i prezzi degli store di Amazon, piuttosto che comparatori di prezzo di ogni genere.

Boicottare gli acquisti digitali?

In questo contesto, c'è poi chi chiede di boicottare gli store online, come se nelle zone rosse in questi giorni ci fossero alternative per oggetti come jeans o scarpe; piuttosto che chi propone, come in Francia, di spostare il Black Friday per non penalizzare i negozi tradizionali.

Tutte le ricette sono valide, ma da anni si parla nei convegni di omnicanalità, di convergenza tra fisico e online, e anche insegne come Esselunga, tanto per fare un esempio, permettono di fare la spesa online e poi andarla a ritirare nei "locker", negli armadietti, senza farsela portare a casa. Ma qualcuno questa omincanalità non l'ha ancora capita.
Nel frattempo, come indicato nella cover story scorsa, Facebook e Instagram vendono con un click in collaborazione con Shopify.
Il mondo va avanti ma qualcuno è girato a guardare sempre dietro.
Questo è un problema, non tanto per il Black Friday, ma perché certe cose andrebbero "normate" sul nascere, non quando tutto è già consolidato.
E' un male comune a tutti i politici di ogni nazione, non solo italiano.

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Però è da stupidi alzare la manina o scandalizzarsi per ciò che accade, ma se c'è un regolamento per i saldi, per esempio, andrebbe applicato a qualsiasi canale di vendita.
Altrimenti non ha senso.
Il commercio esiste da quando l'uomo ha iniziato col baratto e l'eCommerce è solo un'estensione, per altro facilmente monitorabile.


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