Cambiamenti climatici: il risvolto positivo del cloud computing
Thomas Leys (Aberdeen Standard Inv.): il nostro insaziabile appetito per i dati non andrà certo scemando, ma l'efficientamento dei centri dati e dei processi di elaborazione terrà a bada il fabbisogno energetico
È vero che guardare mezz'ora di Netflix è dannoso per il pianeta tanto quanto guidare un'auto per sei chilometri e mezzo? Lo ha affermato il blog online Big Think in un articolo che in breve tempo ha attirato l'attenzione di molti. La maggior parte dei consumatori non sa che lo streaming video e il cloud computing sono gestiti da data centre globali che consumano enormi quantitativi di energia.
Le stime variano di anno in anno ma nel 2018 i data centre globali hanno consumato qualcosa come 400 terawatt/ora di elettricità, più o meno l'intero fabbisogno della Francia. Poiché due terzi della produzione di elettricità globale derivano ancora dai combustibili fossili, c'è il rischio che la nostra insaziabile domanda di dati possa divenire incompatibile con gli sforzi atti a mitigare il cambiamento climatico. Gli investitori dovrebbero preoccuparsi per i 47 miliardi di dollari di obbligazioni emesse da proprietari di data centre?
In breve, questi centri sono edifici che ospitano decine di migliaia di server contenenti enormi quantitativi di dati e li connettono alla rete Internet. Per accedere ed elaborare questi dati è necessaria energia, e per evitare che i server si surriscaldino ne è necessario un quantitativo ancora maggiore.
Dal punto di vista degli investitori, i proprietari di data centre possono contare su numerosi fattori di crescita per il futuro: un maggiore uso del cloud computing, un aumento della qualità e della quantità dello streaming video, il 5G, una più ampia adozione degli smartphone su scala globale, l'Internet delle Cose, i veicoli autonomi e l'intelligenza artificiale. La storia conferma che non si tratta di un'esagerazione: nel 1992, il mondo consumava 100 gigabyte di dati al giorno; dieci anni dopo, lo stesso quantitativo veniva consumato ogni secondo. Cisco ha stimato che entro il 2022 il mondo consumerà 150.700 gigabyte al secondo, con un tasso di incremento del 33% annuo.
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