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03/09/2020

marketing

Data Safety: quando la raccolta dei dati crea fiducia

 

Lerario (Ogury): i consumatori si aspettano che i brand offrano loro la garanzia nel poter cambiare idea sulla raccolta dei loro dati

Il mondo dell'advetising online da tempo è nell'occhio del ciclone da parte degli utenti. Pubblicità più o meno invasiva che, in modalità troppo spesso non trasparenti, raccoglie dati personali che vengono utilizzati per far apparire banner o video "mirati". Senza che l'utente possa fare molto per difendersi e senza il suo consenso. In questo modo però i brand che agiscono così non accrescono affatto la propria reputazione, anzi. Occorre ripristinare un ecosistema più chiaro e semplice. Ne abbiamo parlato con Francesca Lerario, Managing Director di Ogury.

Data Safety: quando la raccolta dei dati crea fiducia

Dati tossici e navigazione: cosa sta succedendo?
Chiariamo subito che per dati tossici si intende qualsiasi dato raccolto o utilizzato senza l'esplicito consenso dell'utente. Fino a qualche anno fa, la poca eticità delle tecnologie di digital advertising non costituiva un danno per brand o editori. Oggi, un uso improprio può significare la fine di un'azienda.
Negli ultimi due anni abbiamo letto di violazioni di dati e sappiamo come l'industria ad-tech ne sia responsabile, così come i consumatori oggi sono più attenti e consapevoli. Questo ha fatto sì che quando gli utenti vengono presi di mira da pubblicità digitali senza loro consenso, sviluppano una forte sfiducia nei confronti dei marchi che finanziano queste campagne.
Perché la Data Safety è così importante?
La fiducia è la base di ogni buona relazione. Le conseguenze legali, economiche e reputazionali nell'uso improprio dei dati dell'utente da parte delle aziende possono arrivare a distruggere un brand. Diventa necessario prevenire questa minaccia grazie a buone pratiche di protezione del brand.

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Se Brand Safety significa garantire che il contenuto su cui vengono trasmessi i messaggi pubblicitari non danneggia l'immagine dell'azienda, la Data Safety assicura che i dati utilizzati per scopi pubblicitari siano affidabili e sicuri, raccolti e utilizzati attraverso il consenso dell'utente e in conformità con le vigenti normative sulla privacy.
Cosa significa per aziende e consumatori?
I dati dell'utente sono fondamentali nell'offerta di annunci pubblicitari pertinenti e in linea con gli interessi del consumatore. Trattandosi di informazioni personali, è importante dare la possibilità di scegliere e controllare quali dati condividere e per quale scopo. In caso contrario, l'utente perderà la fiducia verso il brand e a risentirne non sarà solo il business.
La corsa frenetica alle prestazioni, ai click e alla raccolta di dati senza autorizzazione ha portato a una diffusa diffidenza nei confronti della pubblicità online da parte degli utenti. Il consumatore è arrivato a comprendere il modello su cui si basa l'industria. Ora è necessario restituire il controllo dell'esperienza, cosicché la pubblicità diventi una scelta e, di conseguenza, un'esperienza apprezzata.

Qual è il vantaggio per i brand?
Per garantire la Data Safety occorre innanzitutto offrire ai consumatori una scelta chiara, affinché possano acconsentire alla condivisione dei dati. In caso contrario, si tratta di consenso forzato. Tutto questo si traduce in un avviso di consenso semplice, chiaro e preciso che rende comprensibile come, quando e per quali finalità i dati saranno utilizzati, con la possibilità di accettare o rifiutare la raccolta con altrettanta facilità.
Il consenso da solo non è sufficiente se non è tracciabile. Sarebbe come presupporre che un accordo commerciale sia valido senza contratto. Quando un marchio lavora con un partner tecnologico, dovrebbe quindi richiedere che tale partner fornisca la prova del consenso per tutti i dati che utilizza. Se ciò non può essere fornito, significa che i dati utilizzati non sono sicuri.

Sapere di poter restituire un prodotto acquistato è rassicurante. Abituati a tali dinamiche, i consumatori si aspettano che i brand offrano loro la stessa garanzia nel poter cambiare idea sulla raccolta dei dati. Quando un consumatore accetta di condividere i dati, deve essere in grado di modificare le proprie preferenze in qualsiasi momento, rapidamente e in maniera semplice.



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