1. Promuovere un approccio di sistema per attuare il Green Deal, che coinvolga stakeholder e istituzioni e identifichi le strategie vincenti per accedere ai finanziamenti europei e a forme di debito sostenibile come i green bond, o i circular bond, per l'attuazione del Green Deal che, assieme ad interventi relativi alla diversificazione delle fonti energetiche e all' efficienza energetica saranno al centro del recovery plan europeo post-COVID-19 per stimolare crescita e occupazione.
2. Cogliere le opportunità di crescita dimensionale degli operatori, elemento chiave per realizzare gli investimenti richiesti dalla transizione energetica. Per gli operatori di grandi dimensioni, lo sviluppo inorganico costituirà la soluzione al rallentamento atteso della crescita organica. A tal fine, le riforme per il miglioramento della competitività del sistema Paese, quali la semplificazione per l'avvio delle gare concessorie nei principali comparti delle utility (distribuzione, ambiente, idrico), sono necessarie per accelerare e sbloccare piani di investimento. Le acquisizioni o i processi aggregativi rappresenteranno la modalità principale per accelerare la crescita dimensionale degli operatori, in questo facilitate da possibili "bonus aggregazioni" o altre misure fiscali incentivanti.
3. Realizzare le infrastrutture energetiche a supporto della transizione energetica e dell'economia circolare. Uno studio recente di PwC, realizzato in collaborazione con Confindustria Energia, stima che circa 100 Mld di euro di investimenti in infrastrutture energetiche primarie programmate al 2030 si tradurranno in crescita economica (+0.8% sul PIL), occupazionale e in riduzione di emissioni di anidride carbonica (75 Mln di tonnellate). L'introduzione di misure fiscali adeguate potrebbe fungere da acceleratore e costituirebbe un efficiente stimolo già nel breve termine.
Considerando che dall'inizio del lockdown l'Italia ha registrato la maggiore riduzione nei consumi elettrici giornalieri tra i Paesi colpiti dal virus, ciò potrebbe causare un ritardo negli investimenti necessari a perseguire gli obiettivi europei clima-energia al 2030. Servono misure di contrasto adeguate, per evitare problemi di liquidità lungo tutta la catena del valore del settore con conseguenti effetti sulle capacità e sulla tempistica degli investimenti.
4. Semplificare l'iter autorizzativo e il sistema dei controlli per le infrastrutture a supporto della transizione energetica e l'economia circolare, attraverso una semplificazione del quadro normativo con procedure e verifiche più snelle e veloci. Ciò è fondamentale per la realizzazione delle infrastrutture energetiche primarie a supporto degli obiettivi-clima energia al 2030.
5. Investire in interventi di riqualificazione energetica del parco edilizio, uno dei pilastri su cui verterà il ruolo del settore nel Recovery Plan europeo. È prioritario investire nella Ricerca & Sviluppo di tecnologie per l'efficienza del parco edilizio e innovare l'offerta commerciale per favorirne la diffusione e raggiungere il target di riduzione delle emissioni di CO2 a livello domestico di circa il -10% per il periodo 2020-2025.
6. Assicurare la diversificazione delle fonti energetiche, ricorrendo sia a fonti convenzionali che alternative, quali l'idrogeno. La sicurezza energetica è sempre più importante in uno scenario caratterizzato da maggiori rischi di interruzione nella catena logistica, tensioni geopolitiche e crescente integrazione di fonti rinnovabili non programmabili.
7. Rilanciare e consolidare la supply base. La sospensione delle attività industriali e le limitazioni al trasporto hanno infatti evidenziato l'importanza di soluzioni volte a rendere più resiliente la catena logistica, per mitigare l'impatto di eventuali disruption sulla realizzazione degli investimenti e la fornitura dei servizi ai clienti finali.
8. Investire nel digital upskilling, condizione essenziale per abilitare in modo efficiente e agile le attività di smart working e servizi innovativi lungo tutta la supply chain. Occorre avere consapevolezza dei limiti della digitalizzazione ed individuare i segmenti della supply chain la cui operatività non può espletarsi da remoto.
9. Formulare value proposition bundled e sempre più innovative, facendo leva sulle tecnologie digitali per mitigare il rischio di disruption e soddisfare al meglio i cambiamenti nei bisogni della clientela è prioritario. A tal fine è essenziale potenziare l'offerta digitale (pagamenti digitali, offerte online), adottare tecnologie intelligenti per il controllo da remoto delle reti e rendere resiliente la catena logistica.
10. Supportare lo sviluppo delle smart city e la collaborazione tra diversi settori, promuovendo il ruolo cruciale delle utility e della loro presenza sul territorio. Le smart city dovranno essere pensate valorizzando le sinergie che possono derivare da una gestione integrata di servizi diversi quali energia, trasporti, rifiuti e idrico anche attraverso il paradigma dell'economia circolare, adeguate infrastrutture abilitanti e attente campagne di sensibilizzazione dei cittadini.
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