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22/07/2020

economia

Emergenti: non più solo materie prime, ora si punta ai consumatori

 

Il team Emerging Markets Equity di Franklin Templeton identifica e analizza nuove realtà visibili in questi Paesi mentre stanno affrontando l'epidemia di COVID-19

I mercati emergenti hanno imparato dalle crisi del passato a irrobustire le loro economie e diventare più resilienti. A questa resilienza contribuisce tra l'altro un cambiamento dei propulsori di crescita per molti Paesi, che si sono diversificati tra servizi, tecnologia e consumi interni.
Le economie dei mercati emergenti si sono diversificate, e consumi e tecnologia offrono nuovi propulsori di crescita secolare. Inoltre, sono cambiate notevolmente rispetto a 30 anni fa.
Mentre certe economie emergenti hanno indubbiamente messo in discussione i fondamentali che forse alterano le percezioni generali durante i periodi di crisi, nel complesso secondo noi i fondamentali dei mercati emergenti sono ancora sani.

Emergenti: non più solo materie prime, ora si punta ai consumatori

Nelle economie emergenti ha avuto luogo una trasformazione. In passato molti investitori ritenevano che i mercati emergenti fosse legati agli alti e bassi delle materie prime, ma con l'andare del tempo l'asset class si è notevolmente diversificata. L'aumento dei consumi interni e lo sviluppo della tecnologia sono oggi propulsori più importanti rispetto alle esportazioni di materie prime per la crescita economica di molti paesi emergenti.
Diversificazione economica
In passato, le economie dei mercati emergenti si basavano ampiamente su esportazioni di risorse naturali a basso prezzo verso mercati sviluppati. Oggi beneficiano di propulsori della crescita sia interni che esterni.
Molti mercati emergenti, incluse grandi economie quali la Cina e il Brasile, sono trainati principalmente dai consumi interni. Una quota notevole delle esportazioni è costituita anche da scambi tra mercati emergenti, piuttosto che da questi verso mercati sviluppati.

Emergenti: non più solo materie prime, ora si punta ai consumatori

L'attenzione si è spostata dalle materie prime verso i consumatori
La storia dei mercati emergenti non è più concentrata sulle materie prime, ed è invece passata a imperniarsi su consumi e propulsori di crescita interni. La Cina, per esempio, ha ribilanciato la sua economia e i consumi interni sono attualmente il propulsore fondamentale della crescita economica, rappresentando il 76% della crescita del prodotto interno lordo nel 2018, rispetto al 44% di dieci anni fa.
I consumi hanno svolto un significativo ruolo di propulsori delle economie emergenti. Scorgiamo un trend di penetrazione sul mercato, l'aumento dei consumi di beni e servizi e una premiumization che con la crescita della classe media rappresenta l'aumento di domanda per beni e servizi di qualità migliore. Il COVID-19 potrebbe frenare la spesa per consumi voluttuari nel breve termine, ma fattori secolari quali tendenze demografiche favorevoli, aumento dei redditi e urbanizzazione restano ampiamente intatti.

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A nostro parere, le economie emergenti potrebbero eventualmente uscire anche più forti dalla crisi in corso, considerando l'adozione durante la crisi di nuove tecnologie che continueranno ad essere vitali anche dopo.
"In tempi di crisi, le aziende tendono ad adattarsi di conseguenza e ad adottare la tecnologia molto più rapidamente. È ciò che abbiamo osservato negli ultimi mesi, con molte aziende migrate dal mercato offline a quello online. Un valido esempio viene dal mondo dell'istruzione; le scuole hanno accolto le tecnologie online per fornire agli studenti una piattaforma di apprendimento. Anche le aziende di eCommerce, internet e software stanno beneficiando di un aumento delle attività online. L'accelerazione nell'utilizzo e nella penetrazione di Internet continuerà a sostenere la crescita del cloud e di altre architetture di rete, aumentando la domanda di server e di altri dispositivi ad alta intensità di memoria", - Franklin Templeton Emerging Markets Equity, 12 maggio 2020.

Il secondo grafico illustra come i titoli della "nuova economia", tra i quali rientrano beni primari, voluttuari, tecnologia dell'informazione e comunicazioni, hanno un peso percentuale maggiore nell'Indice MSCI Emerging Markets rispetto a quelli della "vecchia economia", che includono industria, materiali ed energia.
Salita lungo la catena del valore
Il costante sviluppo tecnologico al quale stiamo assistendo è un ulteriore propulsore della crescita interna, e in effetti della crescita globale. Abbiamo constatato come la percentuale di esportazioni globali ad alto valore aggiunto provenienti dai mercati emergenti è drasticamente aumentata dall'inizio del XXI secolo, con gli esempi migliori rappresentati da Cina e Corea del Sud.
I mercati emergenti, il cui successo economico iniziale si era basato sulla produzione di beni a basso valore, ora hanno alzato la mira, salendo lungo la catena del valore. Molti mercati emergenti sono oggi protagonisti affermati e integrali delle catene di forniture globali, considerando il costo competitivo del lavoro e gli investimenti costanti nella ricerca e sviluppo. Ricordiamo per esempio Samsung Electronics, che si è sviluppato fino a diventare il maggiore produttore mondiale di chip di memoria.

Secondo noi è probabile che il coronavirus cambierà il modo in cui le aziende considereranno in futuro la logistica delle supply chain. Riteniamo che le economie emergenti potrebbero beneficiare di una maggiore diversificazione delle catene di fornitura.
"Molti consumatori e società dovranno chiedersi quale sovrapprezzo saranno disposti a pagare per la sicurezza delle forniture di beni essenziali. E ciò significa che le società mireranno a diversificare le loro catene di fornitura, senza più limitarsi a cercare la maggiore convenienza di prezzo, per garantire la sicurezza delle forniture", afferma Manraj Sekhon, Franklin Templeton Emerging Markets Equity.



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