Oggi le frontiere del nuovo sapere sono la tecnologia e il digitale. L?Italia è in ritardo su entrambi i fronti. Molte aziende lo hanno capito e hanno iniziato a investire in questi ambiti
L'avvento del "new normal" post COVID-19 mette in discussione i modelli di business e di marketing che abbiamo visto finora. Le aziende dovranno cambiare e adattarsi alla nuova realtà, specialmente le PMI, che sono chiamate a un cambio di paradigma culturale. Ne abbiamo parlato con Emanuele Sacerdote, imprenditore, scrittore e docente, in occasione della pubblicazione del suo ultimo libro "Legendary Brands. Elogio all'irripetibilità, alla scalabilità e al fascino".
Cosa significa essere un Legendary Brands e come lo si diventa?
Partiamo da una considerazione: se è ripetibile, se è ordinario e se è consuetudinario non può essere leggendario! Mi piace pensare che i Legendary Brands costruiscano una super-nicchia di mercato - lo stardom - che, nella sostanza, raccoglie quei capolavori di grande alchimia di irripetibilità, di scalabilità e di fascino, quali fattori portanti e caratterizzanti che forgiano un vantaggio competitivo e una fortuna imprenditoriale leggendaria e duratura.
In estrema sintesi, tutto il mio lavoro si potrebbe riassumere dicendo: "Pochi possono essere considerati bellezze. Pochissimi possono essere considerati capolavori leggendari". Quello che voglio dire, è che non basta avere una bella storia, essere grandi, essere leader di mercato per essere un marchio leggendario.
I Legendary Brands hanno avuto la capacità di costruire un percorso imprenditoriale unico composto da una serie di intenzioni e di gesti che sono stati rari, epocali, dirompenti e consacrati nel tempo e, quindi, sono diventati leggende incontrastate che durano da generazioni. I brand con queste caratteristiche si trasformano in meraviglie, testimoni del proprio tempo e della storia muovendosi principalmente su quattro assi: discontinuità innovativa, consacrazione pubblica, sedimentazione ultra-generazionale e rigenerazione cognitiva.
La pandemia sta mettendo molto in discussione. Come si sono evolute la percezione e le aspettative del consumatore?
Siamo dentro un evento storico, una situazione epocale e unica per l'umanità. Siamo stati chiusi in casa per oltre due mesi in sospensione esistenziale. Questa situazione ci ha fatto scoprire una nuova condizione (mancanze importanti, piccoli dettagli dimenticati, nuove relazioni con i vicini di casa, solidarietà inaspettata, maggior rispetto per la convivenza forzata, code al supermercato, videoconferenze, ecc?). La verità è che di fronte a un nuovo nemico che non conoscevamo (e che non conosciamo ancora) abbiamo dovuto cambiare stile di vita tra molte paure e molte incertezze.
Oggi (domani) supereremo questo momento e ristabiliremo un nuovo sentimento collettivo di positività. Poi bisognerà trovare nuove destinazioni. Sicuramente non sarà facile con l'emergenza economica e sociale che dovremo affrontare. In tutta questa situazione il consumatore è frastornato e cerca a gran voce un nuovo ordine: più autenticità, più responsabilità, più coscienza (sociale e civica) e più cultura. Penso che molte delle esagerazioni e degli eccessi a cui abbiamo assistito negli ultimi anni diventeranno inopportuni e fuori luogo. Nel mio saggio (ndr Legendary Brands) introduco un nuovo concetto per l'impresa, la saggezza: l'aspirazione è che le aziende diventino più virtuose e capaci di comportamenti sempre più ammirevoli e meritocratici per migliorare il mondo che le circonda: questo è anche significato di leggendarietà.
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